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ASSASSINI IN PILLOLE: LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE… LIBRO ILLUMINANTE

LETTERA

Salve,
ieri 24/aprile ho effettuato, come da lei indicatomi, il bonifico di Euro 8,00 per l’acquisto della versione digitale.
Il libro già lo ha letto anche qualcun’altro in famiglia. Lo definirei “illuminante”! Ho comprato anche la versione in digitale perché in questo modo la lettura risulta in alcuni casi più facile e incoraggiante. Ci siamo interessati al suo libro perché semplicemente lo riteniamo utile, pur non avendo problemi di tipo psichiatrico a casa; e in qualche modo all’avanguardia: fa parte delle nostre ricerche su tutto ciò che riguarda la salute, il benessere, e quindi il futuro, il nostro, dell’umanità e del pianeta.
Cordiali saluti,

Ale

RISPOSTA
Buongiorno sig. Alessandro,
pubblico la sua testimonianza senza aggiungere altro.
Grazie di cuore
Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.


PSSD: UOMINI, GLI PSICHIATRI VI STANNO CASTRANDO UNO DOPO L’ALTRO

DAL FORUM DI “ALIMENTAZIONE E SALUTE”

Ciao Pietro Bisanti,

Enrico Righi1 ha appena risposto alla discussione intitolata “ANTIDEPRESSIVI E TOTALE IMPOTENZA E ANORGASMIA: DISFUNZIONE SESSUALE POST SSRI” e accessibile al seguente link:

*** NON RISPONDERE A QUESTA EMAIL PERCHE’ E’ SOLO UNA NOTIFICA AUTOMATICA ***

Enrico Righi1 ha scritto:
—————————————————————————–
Ho la PSSD, AIUTAMI
—————————————————————————–

Potrebbero esserci altre risposte ma non ti verranno segnalate fino a quando non andrai a visualizzare la discussione.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
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RISPOSTA

Ciao Enrico,
e grazie di esserti iscritto al forum di “ALIMENTAZIONE E SALUTE” e del tuo intervento.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

PSSD, acronimo di “disfunzione sessuale post-SSRI”, è un termine che evidenzia tutta una serie di problematiche di natura sessuale, sia nell’uomo che nella donna, insorte a seguito di una terapia con antidepressivi SSRI-SNRI.

Si parte dall’erezione difficile o a una difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo, fino a una vera e propria castrazione chimica o un vero e proprio “blocco del piacere”.

A volte questo capita persino dopo la prima assunzione.

Gli psichiatri, nella loro supponenza e ottusità, continueranno a negare tale nesso di casualità, dicendovi che sono i sintomi depressivi a interagire malamente con la sfera sessuale.

Balle, e anche cosmiche.

Questi farmaci distruggono la vita sessuale di chi li assume, spesso anche a distanza di molto tempo dalla loro dismissione.

Ora, che cosa fare?

Non essendo un medico, non posso fornire indicazioni in tal senso, poiché solo questi “professionisti” possono mandare al camposanto le persone con la benedizione della Legge.

Devi prendere, ai sensi dell’art. 32 della nostra Costituzione, la tua salute nelle tue mani, senza delegarla a nessuno.

Devi confidare negli innati meccanismi di autoguarigione del tuo corpo, e tu devi solo dargli la possibilità di agire al massimo delle sue potenzialità, alleggerendo prima di tutto la tua alimentazione.

Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell’uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall’aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all’organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che  possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l’Uomo, bensì per i granivori. L’intolleranza al glutine è ormai considerata un’epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all’introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti “psicofarmaci”: dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un’appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.

Non esiste altro metodo per riequilibrare il proprio corpo.

Non cercare integratori, non cercare farmaci come Viagra o Cialis, che non farebbero altro che complicare ancora di più la situazione.

Mantieni il livello delle calorie provenienti giornalmente dai grassi a non più del 10% del totale. Non mi stancherò mai di ricordare che tale condizione permette un perfetto funzionamento dell’insulina e di tutto il sistema endocrino.

Ci sentiamo in privato.

Io ci sono
Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.


DISMISSIONE PAROXETINA: TREMORI, CAPOGIRI, VERTIGINI, SONNOLENZA E NAUSEA. ECCO L’INFERNO

LETTERA

Salve sig. Bisanti. Ho letto molti suoi articoli riguardo le “pillole magiche” e li ho trovati molto interessanti. Volevo un consiglio, un parere…Sto assumendo da circa 13 mesi paroxetina. L’ho assunta per circa 3 mesi 30 mg, passando poi a 20. Tutto questo per ansia e ipocondria. Qualche mese fa ho provato a dismettere….ma sono precipitato in un inferno..letteralmente..forti tremori, capogiri e vertigini, sonnolenza, nausea.. sono stato malissimo. Così il mio medico (di base) mi ha detto di ritornare a 20mg. A malincuore ho dovuto seguire il consiglio. Ora però questi sintomi continuano a perseguitarmi…non so cosa fare…

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno sig. Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Il suo medico di base (poca importanza, anzi nulla, ha il fatto che non fosse uno psichiatra, tanto la soluzione è sempre la prescrizione di farmaci) senza sicuramente scandagliare alcuna probabile causa organica/ambientale/psicologica alla base della sua sintomatologia ha fatto quello che la maggior parte dei suoi colleghi fa oggi: mandare a casa una persona con una ricetta.

Purtroppo, pur laureandosi e studiando per anni, poco hanno capito del corpo umano, figuriamoci di un organo complesso come il cervello, e ancora praticamente sconosciuto.

Questo non gli impedisce però di prescrivere a piene mani sostanze che senza eufemismi io definisco demoniache, delle vere e proprie pillole assassine.

La Paroxetina, tra tutti gli antidepressivi SSRI-SNRI, è in assoluto la molecola più difficile da dismettere.

E ora nessuno si degna di spiegarle cosa sia l’inferno che sta passando, optando per la solita, patetica, distruttiva e inconcludente soluzione: tornare a prendere il farmaco.

Sia chiaro un concetto: lei ha assunto per 13 mesi una sostanza di sintesi totalmente chimica, che altro non ha fatto se non darle una parvenza di guarigione, mascherando la sintomatologia in atto, e costringendo il suo sistema nervoso a “camminare” in una condizione di perenne disequilibrio.

Ora, senza farmaco, lei ha sperimentato due cose: la prima, i sintomi di vera e propria astinenza (pari, se non superiore, a quella degli stupefacenti da strada); la seconda, quelle che vengono definite “crisi eliminative”, e cioè il tentativo che il corpo fa per tornare a uno stato di equilibrio, espellendo le tossine accumulate.

Che fare ora?

Non essendo medico, non posso fornire indicazioni in tal senso, in quanto solo tali professionisti possono mandare la gente al camposanto con la benedizione della Legge.

Deve, prima di tutto, prendere la sua salute nelle proprie mani, ai sensi dell’art. 32 della nostra Costituzione.

Fatto, questo, le dico quello che farei se fossi nella sua situazione.

-quando il farmaco viene interrotto e poi ripreso, è comune che non faccia più lo stesso effetto. Comunque, scalaggio del 10% al mese, fino alla sua completa eliminazione;

-affiancare a questo un’alimentazione vegana, crudista quanto basta, seguendo le indicazioni di questo blog.

Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell’uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall’aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all’organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che  possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l’Uomo, bensì per i granivori. L’intolleranza al glutine è ormai considerata un’epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all’introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti “psicofarmaci”: dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un’appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.

Non esiste altro metodo per riequilibrare il proprio corpo.
Porre particolare attenzione durante lo scalaggio poiché è possibile l’insorgenza di istinti suicidi e/o omicidi, così come scritto persino nel bugiardino del farmaco; evenienza, questa, che gli psichiatri stessi continuano a ignorare.

Io ci sono. Ci sentiamo in privato.
Forza e coraggio

Pietro Bisanti


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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

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10 ANNI DI FARMACI: DOPO VENTI GIORNI DI RISPERDAL SONO SENZA EMOZIONI DA CINQUE MESI

LETTERA

Gentile Pietro Bisanti,
Sono un ragazzo di 31 anni, abito a ***** e ho sofferto fin da adolescente di depressione e ansia sociale. Da quando avevo 21 anni ho girato a lungo, incontrando diversi psicologi e psichiatri, pubblici e privati. Tanti dialoghi, tante parole, molti farmaci (sereupin, cypralex, en, minias, lexotan), nessun risultato.

Poi si è passati alla prescrizione del risperdal, con la promessa che io, da sempre asociale per ansia e scarsa autostima, sarei riuscito ad integrarmi meglio nella società: risultato, dopo 20 giorni di risperdal, il giorno 23/11/2014, ho avuto una crisi improvvisa e da quel momento fino ad oggi ho perso la capacità di provare emozioni, sono indifferente a tutto, non riesco più a pensare, sono vuoto e non so per quanto potrò ancora andare avanti così. Quasi cinque mesi di sofferenza quotidiana, che non mi abbandona mai. 

Ho letto sul suo blog che Lei fornisce anche consulenza legale: io purtroppo, in questo momento, non posso permettermi un avvocato, sono nella zona che sul blog Lei definisce “chi può pagare poco”…ciò che Le chiedo è di aprire una vertenza con la casa produttrice di Risperdal per un risarcimento o almeno una soluzione a questo mio problema legato al farmaco. 

Ho visitato diversi psichiatri che mi hanno confermato altri casi simili al mio, inoltre in Internet ho letto molte storie simili a questa. E tutto ciò (l’appiattimento emotivo e mentale persistente) non è indicato nel bugiardino del farmaco, cosa che forse potrebbe costituire un reato. Non ho mai sofferto così in vita mia.

La prego di mettersi una mano sul cuore e chiamarmi appena possibile a questo numero *******, o se preferisce mi mandi un Suo contatto così La chiamo io, in modo da spiegarle nel dettaglio la situazione.

Non è possibile che vengano immessi sul mercato farmaci tali da rovinare una vita intera (ricordo che risperdal viene prescritto selvaggiamente anche ai bambini), per di più nascondendo certi effetti collaterali (e infatti la casa farmaceutica, la Janssen, ha già perso diverse cause).

Scusi davvero la lunghezza del messaggio, spero e prego in una Sua cortese risposta.
Grazie in anticipo, un saluto cordiale.

Lettera firmata

RISPOSTA
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Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Questo è l’esempio più classico e lampante della disfatta della moderna Psichiatria: al posto di indirizzare le cause organiche/ambientali/psicologiche alla base dei suo disturbo, hanno “semplicemente” provato a soffocarlo in ogni modo, bombardandola di ogni possibile sostanza presente nel loro demoniaco prontuario.

Risultato?

Le hanno distrutto la delicata biochimica cerebrale con la promessa che una molecola di sintesi chimica le avrebbe “curato” i suoi pensieri.

Ci sarà un giorno in cui questi “professionisti” pagheranno per tutto il male che stanno facendo.

Ora, riguardo al suo quesito.

Parleremo di un’eventuale azione legale, anche se tutto va studiato veramente per bene, in quanto provare in un Tribunale il nesso di casualità non è facile.

Ma affronteremo assolutamente la questione in privato.

Ora, la prima cosa fondamentale è però stare bene.

Il danno fatto dal Risperdal e da tutti i farmaci che ha preso non è acqua fresca, ma bisogna avere massima fiducia nelle capacità autoguaritive del corpo umano.

Lei deve solo dargli la possibilità di fare quello che è programmato per fare: esplodere di salute.

Legga attentamente il blog, si procuri immediatamente una copia del mio libro “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti


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ATTENZIONE! È NATO IL FORUM DEL BLOG “ALIMENTAZIONE E SALUTE”. LO TROVATE IN ALTO A DESTRA. ISCRIVETEVI IN MODO TALE DA CREARE FINALMENTE UN LUOGO OVE IL DIBATTITO ANTIPSICHIATRICO NON SIA CENSURATO.
Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.


FRATELLO VIOLENTO DOPO AVER MANGIATO PASTA E CARNE IN QUANTITA’

LETTERA

Ciao Pietro,
mi permetto di darti del “tu” fin da subito. Ti scrivo per un problema che riguarda mio fratello, 20 anni. Ultimo di 5 fratelli e ultimo figlio rimasto a casa coi genitori (noi più grandi abbiamo tutti le nostre famiglie), sempre voti ottimi a scuola, mente matematica, ottimo sportivo anche a livello agonistico, appassionato di agricoltura, niente fumo, niente eccessi di alcool, niente droghe, in fanciullezza allattato al seno, stile di vita parsimonioso e quasi essenziale, fino a poco tempo fa anche una fidanzata, ora non so. 

Unico problema: difficoltà di relazionarsi, di comunicare serenamente. Mia mamma parla di una forma di narcisismo. Difficoltà relazionali in particolare con i genitori, verso i quali è passato nel tempo da un atteggiamento di scontro verbale a vere e proprie aggressioni fisiche, sempre con un futile motivo come causa scatenante. Parlo di reazioni esagerate come pugni, schiaffi, spintoni violenti, che se subiti da un sessantenne possono essere anche pericolosi, il tutto contornato da minacce di morte. Mio padre ha osservato un intensificarsi di questi atteggiamenti dopo che mangiava grandi quantità di carne e/o pane-pasta. 

Io seguo l’alimentazione tendenzialmente vegan-crudista proposta da Valdo Vaccaro, ma in questo rimango una moschina bianca, o quantomeno a mio fratello non interessa. I miei genitori gli hanno offerto di abbandonare la casa, prendendo un appartamentino in affitto a loro spese, ma lui non accetta, vuole stare in casa e mantenere i genitori in un clima di tensione e a volte paura. 

La situazione va avanti da qualche anno, lui ha sempre rifiutato colloqui con chiunque, psicologi, preti, così come ha sempre rifiutato colloqui con noi fratelli. Poco tempo fa abbiamo visto nella sua camera un coltello tipo “Rambo”, quindi noi fratelli ci siamo riuniti e abbiamo deciso di parlagli tutti insieme: convocato, non ha voluto partecipare al confronto, ma ha accettato di parlare con me, soli. Purtroppo non è andata bene, in quanto lui teneva scena muta a qualunque domanda gli ponessi e a un certo punto la situazione è degenerata e siamo venuti alle mani. Niente di grave, però ora lui temo abbia perso ogni piccola fiducia che aveva in me, infatti ultimamente mi ignora.

La parte peggiore arriva ora: il giorno di Pasqua, sempre per futili motivi, ha sputato a mia madre e l’ha strattonata per il collo facendola cadere a terra. Episodi già visti, però ora i miei genitori hanno sporto formale denuncia. Avevano già parlato con un ispettore della questura e questi aveva indicato come via risolutrice un TSO, attuabile solo dopo denuncia.
Ora che i miei genitori, stremati, hanno preso questa decisione, ho paura per il TSO che potrebbero imporre a mio fratello. Ha 20 anni, non possiamo buttare via un ragazzo con tante doti così. Per conto mio lui dovrebbe accettare di cambiare casa, ma come si fa ad aiutare uno che non accetta aiuti? D’altra parte, una soluzione va trovata perché due genitori non più in tenera età non possono vivere nella paura di aggressioni fisiche.

Esiste almeno un protocollo che le forze dell’ordine devono rispettare e che io possa controllare?
Ritieni opportuno che io lo metta in guardia da questo pericolo serio che sta correndo?
Lui  questo punto cosa dovrebbe fare, cercare di collaborare con lo psichiatra che sicuramente gli metteranno addosso?
Se hai terminato di leggere la mail, ti devo almeno ringraziare per il tempo impiegato.
Se vorrai rispondermi, sarà una tua cortesia che riterrò estremamente preziosa.
Complimenti per il blog, che dà una visuale diversa ad argomenti importantissimi.
Grazie

Lettera firmata

RISPOSTA
Buongiorno  Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Nessun, dico nessun essere umano deve alzarsi al mattino perennemente arrabbiato.

La natura umana non è mai violenta, e quando si ha davanti una persona che agisce in tal senso, bisogna andare a scandagliare le vere motivazioni alla base, siano essere organiche, psicologiche, ambientali.

Da quanto tu mi descrivi, sono molto propenso a pensare a un problema di glutine: questa maledettissima proteina è alla base di moltissimi disturbi mentali: dal “semplice” stato di rabbia, fino alle vere e proprie schizofrenie.

Oltre a questo, mi indirizzerei anche verso gli sbalzi di glicemia dovuti a ipoglicemie/ipeglicemie come conseguenza di un sangue troppo grasso.

Ora: diventa indispensabile, da un lato, tutelare i tuoi genitori, e, dall’altro, evitare che tuo fratello finisca sotto le mani della moderna Psichiatria, ove verrebbe distrutto per sempre.

Purtroppo, nel caso tuo fratello dovesse mettersi in condizione di essere sottoposto a un TSO, le forze dell’ordine si limiterebbero ad “agevolare” il suo trasporto verso il più vicino ospedale.

Un TSO è un’esperienza peggiore del carcere, e dobbiamo quindi evitarlo assolutamente.

Il problema è che tuo fratello, a mio parere intossicato pesantemente a livello alimentare, non riesce ad avere quella lucidità che gli serve per fare, in tal senso, delle scelte consapevoli.

Se è sempre furioso a causa del glutine, bisogna che qualcuno lo indirizzi a toglierlo.

Piano, piano, eliminando la causa fisica del suo nervosismo, sarà possibile “connettersi” a lui in maniera diversa.

Va, in pratica, sistemata la sua parte organica, che causa, al momento, una precaria salute mentale.

Sono qui per aiutarvi, ci sentiamo via mail.

Pietro Bisanti


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Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pbisant@hotmail.com
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.


24 ANNI NEL TUNNEL DELLA DEPRESSIONE E DELL’ANSIA: HO PROVATO DI TUTTO

LETTERA

Buonasera,
mi trovo nel tunnel dell’ansia e della depressione da 24 anni, inutile dire che ho provato di tutto, non ultimi gli psicofarmaci che hanno peggiorato la situazione.
Insomma la mia vita non è stata vita ma un inferno.
Questo blog mi ha chiarito molto le idee, potrei sapere come fornite il servizio di assistenza psicologica e come vi si può accedere?

grazie
Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno sig.ra Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Nessuno deve vivere 24 anni nell’ansia e nella depressione. Tutto ciò è semplicemente mostruoso.

Purtroppo però, se si continua a cercare la soluzione nel posto sbagliato, ecco che si continua a girare su se stessi, senza mai risolvere veramente.

Il messaggio straordinario di questo blog è paradossalmente di una semplicità disarmante: la nostra salute mentale dipende anzitutto e soprattutto dal vigore del nostro corpo fisico, che, se ben alimentato, ci da tutti gli strumenti per poter affrontare i momenti bui che, prima o dopo, chi più chi meno, tutti abbiamo nel nostro percorso di vita.

Purtroppo però, la maggior parte di noi, vivendo in uno stato fisico precario, cade come birilli quando arrivano problemi che sarebbero invece “metabolizzati” diversamente e più serenamente se fossimo fisicamente pronti e in forma.

Non si può mangiare merda e pensare di avere pensieri puliti ed energie da vendere.

Ecco quindi il binomio che ho coniato “cibi puliti-pensieri puliti”: alimentiamoci bene, rafforziamo il corpo fisico, e la mente ci verrà dietro.

Nel suo caso, quindi, probabilmente il problema era più vicino di quanto non pensasse: il piatto davanti a lei.

Non esiste psicologo, pillola magica, stregoneria che possa ridarle la serenità perduta fino a quando il suo corpo non inizierà a produrre correttamente tutte quelle sostanze necessarie al suo benessere: lo ripeto, si può vincere anche un milione di euro alla lotteria, ma se il corpo è gravemente intossicato, non sarà in grado di provare emozioni positive.

Questo è infatti il principio su cui si fonda l’azione degli psicofarmaci: alzare chimicamente i neurotrasmettitori cerebrali per fornire una calma e un buonumore fittizi; emozioni fasulle, destinate, quando va bene, a esaurirsi velocemente, mentre, quando va male, a catapultare il malcapitato di turno verso un girone infernale.

Piano di battaglia: senza poterle fornire consigli medici, in quanto solo quest’ultimi hanno la facoltà di spedire al camposanto con la benedizione della Legge, le dico cosa farei io.

Dismissione graduale dei farmaci assunti, come da indicazioni di questo blog.
Passaggio a un’alimentazione vegana, crudista quanto basta, con eliminazione immediata di glutine e latticini, principali distruttori della salute mentale.
Portare le calorie assunte giornalmente dai grassi a non più del 10% del totale: NON MI STANCHERO’ MAI DI RIPETERNE L’IMPORTANZA: SERVE UN SANGUE FLUIDO PER FAR FUNZIONARE L’INSULINA CORRETTAMENTE (ED EVITANDO QUINDI QUEGLI SBALZI GLICEMICI CHE SONO ALLA BASE DELLA FLUTTUAZIONE DEGLI STATI UMORALI), OLTRE A TUTTO IL SISTEMA ENDOCRINO.

Per quanto riguarda la sua domanda: sarò lieto di indirizzarla verso il nostro servizio di assistenza psicologica, che non si limita al solito “psicologo da lettino”.

Parlare è sempre di aiuto, ma, parallelamente, dovrà assolutamente fare un’inversione di rotta per quanto riguarda la sua alimentazione: solo in questo modo si potrà finalmente seguire la strada giusta per ottenere una salute mentale forte e stabile.

Avanti così
Pietro Bisanti


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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

SINDROME DI ASPERGER: DEPAKIN E RISPERDAL, SPARITI I CAPELLI. HO ROVINATO MIO FIGLIO?

LETTERA

Gent., a nostro figlio con diagnosi Sindrome di Asperger circa 8 anni fa abbiamo iniziato a dargli il risperdal e il depakin solo perché ha avuto una crisi aggressiva a causa di un brutto voto e ricoverato in ospedale l’hanno sedato e poi per 7-8 anni siamo andati avanti su ordine dello psichiatra che lo seguiva perché adesso non lo porto più e non gli do più niente perché ho saputo che il risperdal oltre a poter causare un ictus restringe la massa celebrale, e il depakin gli ha fatto sparire i capelli ora ho il rimorso di aver rovinato mio figlio e vorrei sapere se questo dubbio sia vero, grazie! 

Lettera firmata

RISPOSTA
Buongiorno sig. Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Pochi dubbi ho sul fatto che l’autismo e quindi anche la cosiddetta Sindrome di Asperger (una specie di “autismo ridotto”) siano il frutto dell’insulto più grande che possa essere fatto a un bambino: le vaccinazioni pediatriche.

Detto questo, dobbiamo gioco forza guardare avanti e non indietro.

La terapia che suo figlio sta assumendo è quella “standard” per il disturbo bipolare.

In pratica appiattiscono le emozioni di suo figlio in modo tale da renderlo docile e mansueto.

Il solito rimedio distruttivo e farlocco della moderna Psichiatria, che senza colpire la cause, va a stroncare i sintomi con farmaci che sono e rimangono pozioni demonianche… pillole assassine.

Noi invece dobbiamo colpire le cause, che sono quasi sempre di origine organica e metabolica.

In pratica è il corpo di suo figlio che non funziona, e di conseguenza la testa, i pensieri e le azioni.

Non ha rovinato suo figlio, in quanto la sua giovane età può permettere un recupero, ma sicuramente il vostro credere ciecamente ai medici gli ha comportato anni e anni di non vita.

Tornare indietro ora non è per nulla semplice, e siete gli unici che potete/dovete prendervi tutte le responsabilità legali e personali del caso.

Prima cosa: prendere, ai sensi dell’art. 32 della Costituzione, la salute nelle proprie mani.

Iniziare lo scalaggio farmaci, cominciando dall’antipsicotico.

Scalaggio del 10% al mese; una volta finito, si può iniziare con il Depakin, qui utilizzato in funzione di stabilizzatore dell’umore.

Questo secondo i protocolli internazionali utilizzati dalle associazioni che aiutano nella dismissione da psicofarmaci.

Tenere sempre a mente che è necessaria una sorveglianza 24 h su 24, in quanto lo scalaggio degli psicofarmaci comporta spesso l’insorgenza di pesanti crisi, anche con tendenze lesioniste e/o autolesioniste (omicidi e suicidi compresi), anche senza preavviso.

Affiancare un’alimentazione vegana, crudista quanto basta, con eliminazione immediata di glutine e latticini, quali principali distruttori della salute mentale.

Si procuri immediatamente una copia del mio libro: “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”, ove troverà risposta a tutte le sue domande.

Legga, rifletta e decida.

Io ci sono

Pietro Bisanti


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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

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DISMISSIONE LITIO 900 MG E RISPERDAL 4 MG. COME FARE?

LETTERA

Buonasera, 
Mi può dare un consiglio su come dismettere litio 900 mg e risperdal 4 mg?  La modalità grazie

Cordiali saluti

RISPOSTA
Buongiorno sig. Anonimo,
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Veniamo a noi.

Come lei ben sa, non posso fornirle indicazioni di natura medica, in quanto solo i medici possono mandarla al camposanto con la benedizione della Legge.

Le dico quello che farei io, e che viene avallato anche da moltissimi protocolli internazionali, adottati da diverse associazioni che aiutano nella dismissione da psicofarmaci.

La sua “terapia” mi sembra associata a un disturbo bipolare.

Tenga quindi conto che la dismissione, soprattutto del litio in quanto utilizzato come stabilizzatore dell’umore, potrebbe trascinarla in crisi maniacali, con possibilità di gesti di lesionismo e autolesionismo (suicidi ed omicidi inclusi).

Indispensabile risulta quindi avere un appoggio da parte di un familiare, un conoscente, un amico, per essere monitorati anche 24 h su 24, e per evitare di ripiombare in ospedale, ove si sarebbe imbottiti ancora di più, rischiando persino un TSO.

Cominciare la dismissione dell’antipsicotico, non più del 10% ogni mese; una volta finita questa, si potrà passare, nelle stesse modalità, al litio.

Indispensabile affiancare un’alimentazione vegana, crudista quanto basta, con eliminazione immediata di latticini e glutine, quali principali distruttori della salute mentale.

Aspettarsi crisi da dismissione anche potenti, senza mai spaventarsi, sapendo che questo è l’unico modo che il corpo ha di tornare a uno stato di equilibrio.

Le consiglio di leggere il mio libro: “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”, ove troverà risposta a tutte le sue domande.

Legga, ragioni, si convinca.

Io ci sono

Forza e coraggio

Pietro Bisanti


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DAPAROX: SEDUTO DAVANTI AL DIVANO CON LA TV SPENTA

Ciao Pietro,

ti leggo da poco e a persone come questo ragazzo di 22 anni voglio urlare BUTTATE QUELLA ROBACCIA!
Porto l’esperienza che ho avuto con il mio compagno, 35anni, che in un momento buio della sua vita (morte del padre e disoccupazione) ha iniziato ad avere attacchi di panico ed affondare nella depressione.
Il nostro medico di famiglia ci consiglia di andare da un neuro-psicologo, che dopo un minimo ascolto delle parti, scrive una ricetta per DAPAROX due volte al giorno. 
Giuro che non sto esagerando ma io, da esterna, sono rimasta sconvolta.
Subito all’assunzione delle gocce prescritte, notavo una sorta di “spegnimento” del mio compagno: una persona solitamente esuberante come lo conoscevo letteralmente si spegneva ad ogni impulso esterno. Come se non sentisse altro al di fuori del suo mondo. Capitava spesso che dovevo ripetergli le stesse cose una paio di volte. Fino a che dopo due o tre settimane di somministrazione, tornando a casa dal lavoro lo trovo seduto sul divano, al buio, davanti ad una TV spenta.
Mi sono spaventata. Non era il mio compagno e non volevo più vederlo in quello stato di simil-coma.
Ho faticato a convincerlo, ma alla fine l’ho convinto ad andare dal mio stesso dottore che ha curato la mia tiroide con fitoterapia. 

C’è voluto molto tempo, quasi un anno, ma alla fine il mio compagno ha ritrovato se stesso ed io ho ritrovato l’uomo di cui mi sono innamorata!


RISPOSTA
Ciao Gabriella,
pubblico la tua testimonianza, senza aggiungere altro.
Grazie di cuore

Pietro Bisanti

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FANTASTICA GUARIGIONE DA PSICOSI POST-CANNABIS E DIETA SENZA MUCO DI EHRET. BISANTI: MI HAI INDICATO L’UNICA VIA PERCORRIBILE

Caro Bisanti,
tempo fa ti ho scritto e sei riuscito a indicarmi l’unica via percorribile. Abbiamo tenuto duro combattendo contro le brutture e la deformazione che la cannabis era riuscita a determinare in  nostro figlio a seguito di  una bravata adolescenziale. Altre persone hanno saputo aiutarci in un percorso decisionale alternativo rispetto alle prassi consolidate.

Abbiamo bandito psicologi dal nostro cammino e grazie a lei non abbiamo mai interpellato psichiatri e le crisi sono state contenute tra le mure domestiche. L’unica cosa che a questi pseudo medici interessa sono i soldi dei pazienti.  Dicono che i medici sono dei sadici sublimati e non oso pensare cosa sono gli psichiatri.

Mio figlio sta riprendendo a vivere e noi pure. Stiamo all’erta ovviamente. Ma la sua determinazione è forte e il nostro sostegno pure.    
Proprio da lui è nata la volontà di intraprendere un regime alimentare diverso. Ci è arrivato da solo e ora ormai da 3 settimane sta seguendo la dieta senza muco di Ehret che a quanto pare è molto vicina alle sue indicazioni. La sto seguendo pure io questa dieta e mi sento complessivamente molto bene.

Banditi cereali, farine, zuccheri, carni e altre cose. Molta frutta e verdura in prevalenza cruda. Pasti monoalimento e acqua. Bandite le medicine.  
Personalmente ho mantenuto la cioccolata ma RAW. E un bicchiere di vino rosso ogni tanto, di qualità e biologico o di casa.

Siamo consapevoli che una dieta così spinta, favorisce il rilascio di tossine la cui reazione, prima di essere espulse dai reni, è quella del canto delle sirene. Ma la consapevolezza è fondamentale per comprendere che la tentazione deriva da un processo fisiologico di depurazione tissutale più che psicologico (secondo me). 

Volevo chiederti quali dolcificanti sono consentiti. Ho letto positivamente della melassa nera. Il miele è alcalino a quanto pare.
Riguardo alle spezie che mi dici del fieno greco per esempio? Quali spezie senti di suggerire ad integrare un’alimentazione di questo tipo?

Un caro saluto e grazie ancora. 

Ai giovani in difficoltà a causa della cannabis vorrei dire che tutti possono sbagliare e questo fa parte della vita, nessuno li condanna per questo. Non scoraggiarsi e combattere con la convinzione che evitare la sofferenza e le paure mediante l’uso di sostanze velenose come appunto la cannabis è solo una scorciatoia che porta però al burrone. La paura, il dolore e  le delusioni vanno affrontate a mente lucida e questo è garanzia di evoluzione.    

Firmato Irina

RISPOSTA
Ciao Irina,
pubblico questo messaggio in antitesi a tutti i detrattori che continuano ad andare contro al messaggio di salute e speranza che questo blog diffonde ogni giorno.
Io non ho fatto nulla. Tu hai messo tuo figlio nelle condizioni di guarire, il corpo ha fatto il resto.
La dieta senza muco di Ehret è in realtà la stessa che richiamo io.
Tieni le calorie giornaliere provenienti dai grassi a non più del 10% del totale e avrai la ciliegina sulla torta, in quanto questo permetterà un ottimale funzionamento dell’insulina e del sistema endocrino.
Io, a dirti la verità, non utilizzo nessuno dolcificante. L’unico mio dolce rimane la frutta zuccherina e matura.
Anche per le spezie, il cui uso sporadico può anche andare bene, stesso discorso.
Non dobbiamo ingannare il nostro palato: nessuno animale ha bisogno di “condire”.
Mangiamo i cibi così come li troviamo e il risultato è garantito.
Avanti così


Pietro Bisanti


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progetto salvadanaio

Un aiuto concreto alle persone in difficoltà

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