DISMISSIONE PAROXETINA: TREMORI, CAPOGIRI, VERTIGINI, SONNOLENZA E NAUSEA. ECCO L’INFERNO

LETTERA

Salve sig. Bisanti. Ho letto molti suoi articoli riguardo le “pillole magiche” e li ho trovati molto interessanti. Volevo un consiglio, un parere…Sto assumendo da circa 13 mesi paroxetina. L’ho assunta per circa 3 mesi 30 mg, passando poi a 20. Tutto questo per ansia e ipocondria. Qualche mese fa ho provato a dismettere….ma sono precipitato in un inferno..letteralmente..forti tremori, capogiri e vertigini, sonnolenza, nausea.. sono stato malissimo. Così il mio medico (di base) mi ha detto di ritornare a 20mg. A malincuore ho dovuto seguire il consiglio. Ora però questi sintomi continuano a perseguitarmi…non so cosa fare…

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno sig. Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Il suo medico di base (poca importanza, anzi nulla, ha il fatto che non fosse uno psichiatra, tanto la soluzione è sempre la prescrizione di farmaci) senza sicuramente scandagliare alcuna probabile causa organica/ambientale/psicologica alla base della sua sintomatologia ha fatto quello che la maggior parte dei suoi colleghi fa oggi: mandare a casa una persona con una ricetta.

Purtroppo, pur laureandosi e studiando per anni, poco hanno capito del corpo umano, figuriamoci di un organo complesso come il cervello, e ancora praticamente sconosciuto.

Questo non gli impedisce però di prescrivere a piene mani sostanze che senza eufemismi io definisco demoniache, delle vere e proprie pillole assassine.

La Paroxetina, tra tutti gli antidepressivi SSRI-SNRI, è in assoluto la molecola più difficile da dismettere.

E ora nessuno si degna di spiegarle cosa sia l’inferno che sta passando, optando per la solita, patetica, distruttiva e inconcludente soluzione: tornare a prendere il farmaco.

Sia chiaro un concetto: lei ha assunto per 13 mesi una sostanza di sintesi totalmente chimica, che altro non ha fatto se non darle una parvenza di guarigione, mascherando la sintomatologia in atto, e costringendo il suo sistema nervoso a “camminare” in una condizione di perenne disequilibrio.

Ora, senza farmaco, lei ha sperimentato due cose: la prima, i sintomi di vera e propria astinenza (pari, se non superiore, a quella degli stupefacenti da strada); la seconda, quelle che vengono definite “crisi eliminative”, e cioè il tentativo che il corpo fa per tornare a uno stato di equilibrio, espellendo le tossine accumulate.

Che fare ora?

Non essendo medico, non posso fornire indicazioni in tal senso, in quanto solo tali professionisti possono mandare la gente al camposanto con la benedizione della Legge.

Deve, prima di tutto, prendere la sua salute nelle proprie mani, ai sensi dell’art. 32 della nostra Costituzione.

Fatto, questo, le dico quello che farei se fossi nella sua situazione.

-quando il farmaco viene interrotto e poi ripreso, è comune che non faccia più lo stesso effetto. Comunque, scalaggio del 10% al mese, fino alla sua completa eliminazione;

-affiancare a questo un’alimentazione vegana, crudista quanto basta, seguendo le indicazioni di questo blog.

Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell’uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall’aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all’organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che  possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l’Uomo, bensì per i granivori. L’intolleranza al glutine è ormai considerata un’epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all’introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti “psicofarmaci”: dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un’appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.

Non esiste altro metodo per riequilibrare il proprio corpo.
Porre particolare attenzione durante lo scalaggio poiché è possibile l’insorgenza di istinti suicidi e/o omicidi, così come scritto persino nel bugiardino del farmaco; evenienza, questa, che gli psichiatri stessi continuano a ignorare.

Io ci sono. Ci sentiamo in privato.
Forza e coraggio

Pietro Bisanti


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