UN ANNO “SOLO” DI ZOLOFT… E ADESSO CHE TENTO DI DISMETTERLO NE HO UNA VIA L’ALTRA…
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LETTERA NUMERO UNO
Ciao Pietro,
Sono *****, ho 28 anni…sono capitata per caso sul tuo blog cercando info su internet per quando riguarda la dismissione da zoloft, da venerdì 11 dicembre ho iniziato a diminuire la dose di Zoloft, in quanto mi sentivo strana, lo assumo da circa un anno…insieme all’en, di cui sono arrivata da un mg a un quarto al giorno. Assumevo una compressa da 50 mg di Zoloft al giorno, e ora sono passata a mezza compressa. I primi gg mi sono sentita bene, più forte, sicura e più lucida…in grado fare un ragionamento senza girarci attorno continuamente, come invece mi succedeva prima.
Il mio dubbio è: è normale adesso avere male ai muscoli delle gambe, come se avessi fatto chissà che attività fisica, stanchezza, ansia, paura, tachicardia, nausea e dissenteria, senso di confusione??? È possibile avere tutti questi fastidi solo dopo un anno di utilizzo. Faccio presente che peso 40 kg per 1.50 di altezza.
Resto in attesa di un tuo parere,
Scusa se ti ho disturbato nei gg di festa, ma avevo bisogno di un parere perché mi sembra di tornare indietro invece che migliorare…per la mia dottoressa dovrei continuare con 50 mg di zoloft…
Grazie per l’attenzione.
BUONE FESTE
LETTERA NUMERO DUE
Buongiorno Pietro,
Intanto Buon anno!e mi scusi se la disturbo anche oggi…
In questi gg mi capita anche di avere sogni/incubi…prima di svegliarmi… (in realtà mi è sempre successo da quando prendo zoloft, ma maggiormente all’inizio della terapie e in fase di discesa dell’en e adesso…) è molto antipatica come cosa, perché mi riporta a vecchi traumi o problemi che in questo anno ho superato o cmq tentato perché questi incubi non mi aiutano a superare…anzi…mi spaventano, e ritorno ad avere ansia e paura.
Lo so che è stupido avere paura dei sogni…ma sembrano così reali che a volte penso che possano avverarsi 🙁 lei sa dirmi perché succede questo? È tutto normale?devo dar peso a questi sogni o considerarli solo altro effetti collaterali?
GRAZIE
Lettere firmate
RISPOSTA
Buongiorno sig.ra Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Facciamo finalmente chiarezza, con un’informazione vera e genuina.
Cosa sta accadendo all’interno del suo corpo?
Lei si meraviglia di tutti i mostruosi effetti di questo farmaco, lamentandosi di averlo assunto per “solo” un anno…
Lei sa che ci sono persone che alla seconda compressa si sono silenziosamente impiccate in camera da letto?
Se al posto di chiamarsi “Zoloft”, si chiamasse “cocaina”, lei sarebbe ancora meravigliata di tutto quello che le sta succedendo?
Qualunque sostanza di totale sintesi chimica che cerca di cambiare i nostri pensieri è e rimane uno stupefacente, e chi se ne frega se è dichiarato legale.
Lei è quindi nel pieno di una crisi da dismissione, nel pieno di una vera e propria crisi di astinenza da stupefacenti.
Tutti i sintomi che sperimenta sono semplicemente lo sforzo sovrumano del suo sistema nervoso di tornare a uno stato di equilibrio, detto “omeostasi”, dopo lo sconquasso causato dallo Zoloft.
Sintomi che passeranno, a patto di buttare nel cesso, con intelligenza, i farmaci che sta assumendo, prendendo in mano la propria salute ai sensi dell’art. 32 della nostra Costituzione, e di abbracciare finalmente uno stile di vita, soprattutto alimentare, che sia compatibile con il nostro disegno antropometrico.
La maggior parte dei cosiddetti “disturbi mentali” hanno infatti una base organica più che psicologica: in pratica è il nostro corpo, cronicamente intossicato, che funziona male, e di conseguenza i nostri pensieri, che rimango in parte vere e proprie reazioni chimiche.
Questo è il “piano di attacco” da me personalmente elaborato
http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, che assieme al blog e al mio libro le daranno tutte le nozioni di cui ha bisogno per riprendere finalmente in mano la sua vita.
Il mio avvertimento principale è di stare comunque attenti a qualunque pensiero di morte dovesse insorgere: la fase della dismissione è quella più delicata, assieme a quella di inizio terapia.
Attenzione massima quindi a pensieri suicidiari e/o omicidiari: non sono “favole” ma eventualità a cui si può incorrere più spesso di quanto non si pensi!
Io ci sono
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.