TEMPESTANO MIO FIGLIO DI FARMACI: IMPOTENTE E IRREQUIETO…QUESTA LA CHIAMATE GUARIGIONE SIGNORI PSICHIATRI?
LETTERA
Mi dica per ordinarle il libro come devo fare.
Sono molto confusa poiché ho un figlio di 24 anni con diagnosi di disturbo di personalità paranoide, prende risperidone 1mg, ma, a parte i primi 2 mesi presi con continuità, ora da un mese e mezzo li prende saltuariamente (4 giorni sì e 3 no) poiché ha dei disturbi, non ultimo, impotenza e irrequietezza.
Io non credo sia nemmeno corretto sospendere i farmaci da un giorno all’altro come fa lui.
Nei 2 mesi in cui ha preso il farmaco ho notato che stava meglio da un punto di vista del comportamento e del pensiero ma lui aveva disturbi fisici, diceva che non riusciva più a leggere, non riusciva a stare fermo, impotenza e perde molti capelli e così ha cominciato a smettere il farmaco, cosicché hanno provato con seroquel 50mg ma ha cominciato a essere depresso e lo ha smesso in soli 10 giorni, poi gli hanno dato abilify 10mg che ha preso 2 giorni e si e’ rifiutato di continuare.
Dopo una settimana di interruzione e di grande agitazione sta riprendendo risperidone 1mg.
Per quanto riguarda la alimentazione non ha alcuna coscienza alimentare, sono io che insisto molto su frutta e verdura. Mangia comunque carne.
Mi può consigliare testi di alimentazione ed eventualmente integratori per combattere tutti questi effetti negativi dei farmaci e in natura ci sono integratori naturali di supporto agli psicofarmaci?
Con gratitudine
Una mamma ansiosa
Inviato da iPad
RISPOSTA
Buonasera Mamma ansiosa,
intanto la abbraccio virtualmente, e la ringrazio per aver deciso di scrivere a questo piccolo uomo, che medico non è.
Infatti, come dico sempre, non curo nessuno, non faccio diagnosi, non prescrivo alcunché e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Come dico sempre, via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Per lei voglio fare qualcosa di più che delle parole di circostanza.
Ora voglio aprirle gli occhi, e farle capire che fine farà suo figlio se continuerà a lasciarlo in mano a questa demoniaca Psichiatria.
Non mi ha spiegato la motivazione per cui a suo figlio è stata appioppata l’etichetta di “personalità paranoide”, ma posso pensare che magari possa esserci stato un uso di cannabis.
Al di là della motivazione, suo figlio potrà cambiare 100.000 molecole diverse, ma il risultato sarà sempre lo stesso, e cioè il disastro più totale.
Quello che suo figlio assume è infatti veleno alla stato puro, sostanze chimiche che equiparo (o sono anche peggio) alle droghe da strada, che sembrano innocue solo perché prescritte da un medico e a cui vengono dati nomi tecnici come “Seroquel”, “Abilify” etc…
Se si chiamassero invece “cocaina”, “LSD”, “amfetamine”…le darebbe a suo figlio?
Questi farmaci, soprattutto gli antipsicotici atipici (che sta prendendo suo figlio), distruggeranno ben presto l’essenza umana di questo povero ragazzo, riducendolo alla stregua di una balena impotente, in questo caso persino calva!
E non basta agire sull’alimentazione, né tentare un’assunzione dei farmaci a giorni alterni.
Qui bisogna fare una precisa scelta di campo: o si sta con la medicina tradizionale, e si fa tutto quello che i medici dicono; oppure, si sceglie la strada dell’igienismo naturale, e si buttano nel cesso tutti i farmaci con intelligenza e gradualità, passando con altrettanta “cautela” a un’alimentazione vegana, il più crudista possibile, con assoluta esclusione di glutine e caseina e, se dovesse rendersi necessario, anche dei cereali non contenenti glutine e dei legumi.
Dobbiamo azzerare qualunque possibilità di reazione avverse da parte degli alimenti, che, ci si creda o no, rivestono un’importanza stratosferica anche e soprattutto per ciò che riguarda la salute mentale.
Le scrivo in email come ricevere il libro. Lo legga. E decida.
Ora ha i fatti. Combatta per suo figlio.
Io le sono accanto
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.