SEI ANNI DI MEDICINA E CINQUE DI “SPECIALIZZAZIONE” IN PSICHIATRIA E NON HANNO CAPITO UN CAZZO DI NIENTE
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LETTERA
Salve! Io mi chiamo Serena e scrivo da *****. Cercavo su Internet i sintomi fisici legati all’ansia e ho trovato il suo sito molto utile! Dunque, oggi è un mese esatto che ho smesso le benzodiazepine sotto visione (un po’ rapida e poco comprensibile) dello psichiatra. Ho 27 anni e ho iniziato a stare male e sentirmi “strana” all’età di 19/20 anni. Il mio medico di base mi prescrisse all’epoca il Daparox. Lo presi x 4 anni circa. 10 gocce ogni mattina. Al che non mi fecero più nulla. Il panico aumentò, cosi ansia e depressione. Andai quindi dal mio attuale psichiatra che mi prescrisse Zoloft e En. Feci la cura x altri 3 anni sospendendo tutto quest’anno. Zoloft sospeso ad Aprile, En un mese fa. Lui mi disse sospendi senza perdere troppo tempo, vedrai che andrà bene. Ora io mi ritrovo a 27 anni a non saper gestire nessuna situazione. Ogni cosa è fonte di ansia, panico. Sono fisicamente a terra, senza forze, poco appetito, vertigini, non riesco a lavorare ne a stare in piedi, mentalmente sconfortata e spaventata e con tutti i sintomi continui e perenni da panico e depressione. È la prima volta che mi sento cosi male. Ho paura ad uscire, vedo i miei amici star bene e viaggiare ed io no..bloccata! Lavoro e mi spavento..ogni cosa mi fa star male. Ho attacchi di panico più volte al giorno. Chiedo se sono dovuti alla dismissione di benzodiazepine assunte per tanti anni e se secondo lei nel mio caso la terapia cognitivo comportamentale possa essere efficace. IO NON VOGLIO PIU’ PSICOFARMACI. Rivoglio la mia vita, la mia pace..la mia spensieratezza senza paura e basta vivere in ansia perenne. La ringrazio in anticipo e scusi la lunga spiegazione!
RISPOSTA
Buongiorno sig.ra Serena,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi…
Se qualcuno, quando ha cominciato a sentirsi “strana”, si fosse posto questa domanda: “Ma come diavolo fa un corpo umano, nato per mangiare frutta e verdura, ad andare avanti a vaccini, pane, salame, latte e insaccati, senza prendere sole costantemente e senza muoversi come si deve?” ora il problema non si porrebbe proprio.
Invece, come al solito, ha trovato sulla sua strada l’ennesimo lobotomizzato che, forte della sua laurea, ha cominciato a giocare con l'”Allegro chirurgo” con il suo corpo e il suo cervello, con i risultati che lei ha ben espresso…
Quando questi idioti capiranno che bombardare un essere umano di farmaci NON significa farlo guarire, bensì semplicemente sopprimere una sintomatologia che diventerà, gioco forza, sempre più forte?
Quando capiranno che il corpo umano è un’entità AUTOGUARENTE, capace di gestirsi al meglio se lasciata in pace?
Tutta la sintomatologia che lei manifesta altro non è che il risultato della scriteriata dismissione e di tutti gli intrugli che lei ha ingerito nel corso di questi anni.
E’ ora di rimettere le cose a posto, trattando il proprio corpo come una reliquia e non come una latrina.
Anche se la dismissione è stata fatta malissimo, le consiglio di NON riassumere nulla.
Questo è il piano di battaglia.
1) Acquistare immediatamente il mio libro “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”. Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.
2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.
Ci sentiamo in privato
Io ci sono
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.