LA FORSENNATA CURA DEL SINTOMO
Eh già, come direbbe Vasco Rossi, tutti vogliamo vivere in salute, privi di sintomi, e al tempo stesso senza nessuna “rinuncia”.
E quando il nostro stile di vita latteo-caseario-carnivoro si fa sentire con forza con tutta una sintomatologia specifica, corriamo dal medico non per guarire ma per non vedere!
Sì, ci tappiamo gli occhi e le orecchie, e grazie all’armamentario da guerra fatto di cortisone, antibiotico, antinfiammatorio, immunosoppressore, antidolorifici e company mettiamo a zittire il nostro sistema immunitario che null’altro sta facendo se non avvisarci con una bella spia rossa che qualcosa non funziona.
Ma il farmaco ha spento la spia, come se il nostro meccanico tagliasse il filo che collega la spia di avaria motore al cruscotto e noi continuassimo a guidare fino alla rottura vera e propria del motore.
E tantissima gente fa la stessa cosa ogni giorno in ogni parte del globo: si accontenta di non avere sintomi, disconoscendo, per paura o forse per ignoranza, l’importanza che essi hanno nel raggiungimento della salute.
Che valenza ha curare una depressione con degli psicofarmaci se non si è nemmeno riusciti a capirne la causa? Entrando in una farmacia ci si accorge come il 99% dei farmaci presenti siano sintomatici, senza una vera azione nei confronti della causa.
Cerchiamo di capire cosa il sintomo sia esattamente: uno sforzo, oltre che un avvertimento, del sistema immunitario per raggiungere, nel migliore dei modi attraverso una cosidetta “crisi eliminativa” o “Herxheimer Reaction” dal nome del suo “scopritore”, l’omonimo omeopata, uno stato di salute superiore, o, nel peggiore dei modi, per mantenersi in uno stato di sopravvivenza.
Parleremo approfonditamente della crisi eliminativa nei successivi post, ma è basilare che si comprenda come qualunque sintomo, dalla febbre al mal di gola, dai dolori articolari al mal di stomaco sono tutte faccie della stessa medaglia, e non vanno aggrediti.
Vanno invece capiti e accompagnati, non vanno spenti! Bisogna infatti arrivare alla causa che ha generato quel determinato sintomo, che, 99 volte su 100, risiede nelle digestioni poco virtuose, nella stitichezza cronica, nel sangue tossico che scorre a fatica e men che meno pulisce…insomma nell’alimentazione disastrosa che la nostra umanità porta avanti ogni giorno, con cibi morti e devitalizzati, con cadaveri frollati che creano disbiosi e putrefazioni a catena nel nostro intestino, con il latte e derivati che creano un velo colloso sopra i nostri poveri villi intestinali.
Non ci sono soluzioni di facciata, o guarigioni miracolose, ma solo una presa di coscienza.
Guardatevi allo specchio, osservatevi, e capirete quanto un bicchiere di latte di una mucca schiavizzata in una stalla o il fondoschiena di un vitellino cotto alla brace non abbiano nulla a che fare con il genere umano