LA CANNABIS È UNA MERDA. FICCATEVELO BENE IN TESTA. DEPERSONALIZZAZIONE MOSTRUOSA E ORA IL COLPO DI GRAZIA DELL’ABILIFY
Si prepari, perché sarò duro, molto duro con lei.
La sua supponenza da giovincello indistruttibile l’ha portata su questo blog. E ringrazi che questo blog esiste.
Su Internet infatti abbondano le notizie di quanto la cannabis sia miracolosa, e che curi questo, quest’altro e pure questo.
E tutti ad abboccarci come pesci lessi, e giù a spararsi cannoni su cannoni.
La realtà, mio caro giovine, è molto, molto diversa, e lei la sta sperimentando sulla sua pelle.
21 anni quale operatore delle Forze di Polizia e 14 come ricercatore indipendente riguardo il mondo della Psichiatria e degli psicofarmaci mi hanno fatto capire, conoscere e comprendere quanto la cannabis sia la rovina della salute mentale delle nostre generazioni.
Perdita di memoria, nervosismo costante, incapacità di concentrazione, fino ad arrivare a veri e propri stati psicotici, che non fanno altro che trasportare il malcapitato di turno verso l’SPDC (reparti ospedalieri di Psichiatria), ove verrà amorevolmente curato a suon di siringoni di Xeplion, di Risperdal, di Haldol, di Zypexa… tempo un paio di mesi (o anche meno) e verrà trasformato in una flaccida balena zombizzata con il pisello addormentato.
Scusate se sono duro ed esplicito, ma le cose vanno dette per quello che sono.
Nel suo caso, poi, è scattata la depersonalizzazione, e cioè quel continuo stato mentale ove la realtà appare sfumata, non ci si sente presenti a se stessi, come in un sogno.
Questo problema, apra bene le orecchie, non è MENTALE ma FISICO.
La cannabis è andata a interferire con la delicatissima biochimica del suo cervello… e questo è il risultato.
Ora, dopo un periodo in cui lei ha detto di mangiare “sano” (e voglio proprio vedere cosa lei intenda), ecco che sta facendo l’errore più grande della sua vita, che pagherà molto caro, glielo garantisco.
Lei sa che cosa sia un antipsicotico atipico e come funzioni?
Sono meri soppressori di sintomi, che vanno a lavorare con il recettore della dopamina, andando letteralmente a spegnere un’area del suo cervello.
Vuole che le predica il futuro? Lei diventerà grasso, flaccido, impotente e sempre addormentato, incapace di emozionarsi.
Questo non lo dico io, ma lo dicono le MILIONI di persone che sono passate attraverso l’utilizzo di tali molecole. Legga il bugiardino del farmaco che sta assumendo.
Non temo smentite, non temo confronti.
Basta vedere come ci si riduce dopo soli due mesi di assunzione per capire il profondo impatto che hanno sull’essere umano.
Il piano di attacco?
Prendere, ai sensi dell’art. 32 della Costituzione, la propria salute nelle proprie mani.
Buttare il farmaco nel cesso e cominciare a vivere veramente in maniera sana.
Niente sigarette, caffè, alcolici, cibi conservati, zuccheri artificiali, glutine, latticini.
Avvicinarsi a un’alimentazione vegana, crudista quanto basta, e aspettare che sia il corpo a sistemare se stesso.
Non esiste pillola, non esiste scorciatoia, non esiste bacchetta magica che possa guarirla.
Guarire significa tornare a uno stato di salute, grazie al proprio sistema immunitario, al proprio stile di vita e nella giusta tempistica.
Si procuri, all’istante, una copia del mio libro “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”.
Ora ha i fatti. Sta a lei combattere
Pietro Bisanti
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.