IN CERCA DI UN DIETOLOGO VEGANO: LA GRAVIDANZA NON È UNA MALATTIA

LETTERA

Buongiorno, 

le scrivo dopo essermi imbattuto, per puro caso, nel suo blog, che trovo davvero molto ben fatto e ben curato.

Arrivo al dunque: mia moglie, vegana, è appena entrata nel terzo mese di gravidanza. Ci siamo rivolti, ancora a gennaio, ad una dottoressa veronese, vegana, per delle indicazioni alimentari ma è stata molto vaga e generica.

Ora, lei ha contatti o conosce o può indicarmi un dietologo vegano che possa seguire mia moglie nei prossimi mesi della gravidanza, che possa elaborare una dieta in grado di fornirle tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno lei ed il bambino?

Noi abitiamo a Trento ma io sono originario di Monza e spesso e volentieri torniamo in Brianza.

Per questo, non avremmo difficoltà a spostarci ed a contattare qualcuno che sia (magari) in Trentino o Alto Adige (qualcuno a Bolzano) oppure nelle zona di Monza, Milano e dintorni.

Resto in attesa di un suo cortese riscontro.

Con i miei migliori saluti

Alessandro M.


RISPOSTA
Buongiorno sig. Alessandro,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Ci tengo innanzitutto a farle capire che la gravidanza non è una malattia, e non vi è niente di strano o misterioso…

Quindi, di conseguenza, non vi è nemmeno la necessità di cercare chissà quale figura professionale che possa suggerirle cosa mangiare.

La mucca lo fa?

Il leone?

Il rinoceronte?

Gli animali mangiano sempre quello che la Natura ha predisposto per loro, e continuano a farlo durante lo stato di gravidanza.

Alcune piccole puntualizzazioni per aiutarla.

Essere vegani è il modo che la Natura ha predisposto quale tipologia di alimentazione per l’Uomo, ma si fanno molti errori comuni.

Sbagliato è infatti focalizzare la propria alimentazione su legumi e cereali, poiché sono e rimangono un cibo destinato ai granivori e non all’essere umano.

L’Uomo è e rimane fruttariano, e la sua alimentazione dovrebbe consistere in frutta e verdura crude, con l’aggiunta di semi e frutta secca in quantità ridottissime.

Ma non tutti sono disposti ad arrivare a questo “estremismo”.

Sposo assolutamente il modo di alimentarsi definito 80/10/10: che significa che l’80 per cento delle calorie giornaliere devono provenire dai carboidrati (quindi in prevalenza dalla frutta zuccherina), il 10 dalle proteine (contenute nelle frutta e nella verdura crude) e il 10 dai grassi (quindi avocado, frutta secca etc…).

Vi sono certo delle vie di mezzo, quindi è sufficiente che si introducano anche verdure cotte, amidacei come le patate o la zucca, cereali rigorosamente senza glutine e legumi.

Il gioco è fatto.

Al risveglio agrumi. Lontano dai pasti sempre frutta in abbondanza.

I pasti principali saranno composti da un inizio di verdure crude, seguite da un secondo di amidacei, cereali senza glutine o legumi, da non consumare giornalmente.

Fare interi pasti di sola verdura cruda/cotta o di sola frutta.

Frutta secca, avocado e oli (anche spremuti a freddo) con il lanternino.

La causa del diabete è infatti il sangue grasso e non la quantità di zucchero della frutta che si consuma.

Non mi stancherò mai di ripeterlo.

Via i patemi d’animo. Seguendo la logica di Madre Natura eviterete qualunque tipo di carenza.

Vi consiglio di leggere anche i miei articoli sui vaccini, in quanto, anche su questo, vi spetta prendere una decisione importante.

Cosa ne penso io? Tutto il male del mondo.

Li considero il peggior insulto possa essere fatto a una creatura vivente.

Vi rimando al mio articolo “FEBBRE POST-VACCINAZIONE, UN SEGNALE INQUIETANTE”, che ha incassato quasi 20.000 visualizzazioni in tre anni… Un motivo deve esserci.

http://pietrobisanti.blogspot.it/2011/06/febbre-post-vaccinazione-un-inquitante.html

Io sono qui.

Il mio miglior in bocca al lupo.


Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.