DUE MESI E MEZZO DI PAROXETINA: LA DEVASTAZIONE TOTALE

LETTERA

Ciao Pietro, innanzitutto i miei complimenti per tutto e per l’aiuto che dai a moltissime persone.
Ti racconto la mia storia.
In un periodo difficile e complicato, mi è stata consigliata la paroxetina, questo farmaco non solo non mi ha fatto bene, ma anzi mi ha scatenato effetti devastanti, tanto che ho dovuto
interromperla di botto dopo due mesi e mezzo con l’inferno che ti lascio immaginare.
Purtroppo a distanza di 5 mesi ancora ho dei sintomi pesanti come: dolori muscolari, problemi sessuali, fascicolazioni, ansia, depressione etc etc.
Ho paura e sono terrorizzato che la dismissione mi abbia portato danni permanenti o che comunque il farmaco mi abbia curato per depresso cosa che depresso non sono alzandomi i livelli di adrenalina in modo permanente.
Spero un giorno di ritrovare le mie sensazioni fisiche di una volta, di ritrovarmi, e che questo farmaco non mi abbia portato modifiche permanemti al cervello e che il mio corpo un giorno si ritroverà e tutto tornerà come prima.
Ho paura per me e la mia vita.

Grazie, un abbraccio

Lettera firmata


RISPOSTA
Ciao Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un dottore, non curo nessuno, non faccio diagnosi né prescrivo alcunché, essendo io stesso un autentico sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi. Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Il solito ignorante, presuntuoso e spocchioso dottore ti ha prescritto, senza pensarci due volte, la molecola SSRI in assoluto più devastante mai prodotta.
E lo dico senza timore di essere contraddetto: basta leggere le MILIONI di testimonianze riguardo alla devastazione che tale principio attivo ha portato e sta portando nella vita di altrettante persone.
Sei stato fortunato che non ti sia impiccato in camera da letto, oppure che non abbia sterminato la tua famiglia: aprite i giornali, queste cose accadono con una cadenza impressionante, e vengono sempre archiviate con le solite motivazioni stile “era depresso”, “aveva perso il lavoro”…
Gli psicofarmaci tutti, ma soprattutto gli antidepressivi SSRI-SNRI (e soprattutto la Paroxetina) sono molecole demoniache, che trasformano profondamente chi le assume nel corpo e nell’anima.
Piano di attacco: a volte basta una pastiglia sola, dico una sola, per creare problemi di natura sessuale per mesi, se non addirittura anni.
Alcune persone dicono di non essere più riuscite ad avere un’erezione decente dopo solo una pastiglia, e questo per sempre.
Nonostante tutto, nessuna paura, e massima fiducia nelle capacità autoguaritive del corpo umano.
Dobbiamo dargli la possibilità di reagire nel miglior modo possibile, e quindi dovrai avvicinarti assolutamente a un’alimentazione vegana, il più crudista possibile, ma senza esagerazioni e con la dovuta gradualità.
Piano di attacco: digiuno totale di tre giorni a centrifugati di verdura.
Poi si parte senza indugio con un’alimentazione vegana, che elimini tassativamente anche i cereali con il glutine.
Spremute di agrumi al mattino. Frutta lontano dai pasti quando si ha fame. Piatto di verdure crude a pranzo e cena, seguito da legumi o cereali senza glutine o patate o zucca.
Si naviga a vista, e si ascolta il proprio corpo.
Alto fattore fondamentale: mantenere le calorie giornaliere provenienti dai grassi al 10% del totale.
Questo significa che se mangio 2000 calorie, non più di 200 devono venire dai grassi. 

Questo è il trucco che rende il sangue fluido, l’insulina pronta ad agire, e quindi energia a mille e
disinfiammazione totale del corpo.
In questo modo, oltre a riparare i danni causati dal quel veleno, darai al tuo corpo l’alimentazione che gli serve per affrontare ANCHE PSICOLOGICAMENTE, i problemi che la vita porta a tutti.
Cadiamo perché il nostro corpo, intossicato fisicamente, non riesce ad affrontare psicologicamente ciò che ci accade.
Quindi, rafforziamo il corpo fisico, e la mente ci verrà dietro.
Io sono qui.
Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.