DEPAKIN E CYMBALTA: RAGAZZA 22ENNE VUOLE DISMETTERE A TUTTI I COSTI. LA MADRE IL SUO PEGGIOR NEMICO

LETTERA

Ciao Pietro, sono Federica e ho 22 anni. Vorrei riuscire a disintossicarmi efficacemente dagli psicofarmaci che assumo da circa 4 mesi, ovvero il Cymbalta (60mg) e il Depakin (300mg). Cosa devo fare e cosa devo aspettarmi? Sono più che decisa ad intraprendere questo percorso prima che sia troppo tardi, nonostante mia madre farà di tutto per ostacolarmi. Seguo anche una terapia da un analista reichiano e vorrei chiedere anche a lui un supporto, oltre a quello preziosissimo che trovo negli articoli del tuo blog. Spero avrai la bontà di rispondermi, temo davvero di trovarmi da sola a combattere contro qualcosa che non saprei affrontare. 
Ti ringrazio anticipatamente.

Saluti

Lettera firmata

RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie per aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Hai già le idee molto ben chiare sulla farsa degli psicofarmaci e sulla diagnosi farlocca che ti avranno affibbiato, che per l’appunto, come io credo dai farmaci prescritti, sia quella di “disturbo bipolare”.

Bipolare sarà infatti il tuo spocchioso psichiatra, che, sicuramente, senza aver investigato le possibili cause organiche/psicologiche/ambientai ti ha immediatamente propinato questa distruttiva “cura”, che tu hai ben capito ti porterà nel baratro.

Ora, ai sensi dell’art. 32 della nostra Costituzione, devi prendere la tua salute nelle tue mani, senza delegarla a nessuno.

Purtroppo, spessissimo, i lobotomizzati genitori diventano gli alleati più forti, loro malgrado, degli psichiatri, che instillano nel loro cervello l’idea malsana che i loro figli siano irrimediabilmente malati.

Puoi scalare da sola, e dalla tua hai il vantaggio di assumere farmaci da poco tempo.

Moltissime persone in questi casi sono riuscite a eliminarli “cold turkey”, e cioè di “botto”, ma è un’operazione che va valutata sempre con estrema cura, essendo queste molecole molto insidiose.

Lo scalaggio deve essere sempre del 10% al mese, e in casi come questi si comincia con l’antidepressivo, togliendo per ultimo lo stabilizzatore dell’umore.

Dovrai preparati a effetti da dismissione anche molto severi, ma questa è l’unica strada verso la guarigione.

Procurati immediatamente il mio libro “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”.

Leggilo e regalalo a tua mamma.

Lo scalaggio e la successiva adozione di un’alimentazione vegana, priva di glutine, crudista quanto basta saranno la formula magica che ti permetteranno di vivere una vita senza lo sguardo da lobotomizzato (e anche ben oltre) di chi assume queste pillole assassine.

Ma hai bisogno di avere tua mamma come alleata, e non come nemica.

Forza e coraggio



Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.