CLOZAPINA, CARBOLITIUM E RIVOTRIL: ANNI E ANNI DI OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO

LETTERA

Ciao Pietro, mi chiamo ***** ho ***** anni, gli ultimi ***** anni li ho passati in opg a ******
Mandatoci dalla usl e dai miei genitori inventando una falsa accusa di *******.
Quello che volevo chiederti, e se puoi aiutarmi, o perlomeno darmi un consiglio, in merito ai farmaci che prendo e che ti giuro mi stanno finendo, sia mentalmente che fisicamente. 

Da quasi 10 anni che prendo clozapina carbolitium e rivotril. Non so se conosci il professore ***********, comunque me li ha prescritti lui, dopo un colloquio durato si e no 10 minuti, non penso che in 10 minuti poteva riscontrare una patologia, almeno che non abbia gli infrarossi… Da circa un anno che sono di nuovo a casa, ho provato più volte a lasciarli piano piano, ma il periodo più lungo senza non prendere questi farmaci è stato un mese.
Mi piacerebbe molto poter parlare con te, se pensi di potermi dare una mano per favore 
Fatti sentire. 

F.to Anonimo


RISPOSTA
Ciao Anonimo,
grazie anzitutto della tua testimonianza.
Ho oscurato e tagliato gran parte della tua lettera in modo da essere pubblicabile, rispettando al contempo e doverosamente la tua privacy.
Cosa penso degli OPG (e soprattutto quello dove sei stato tu)? La risposta è semplice: basta vedere il video del blitz del Senatore Marino anni fa, ove è stato documentato lo squallore a cui si è arrivati.
Quando queste medievali istituzioni, retaggio di una cultura antiumana e barbara, finalmente chiuderanno non sarà mai troppo presto: una vergogna per l’intera razza umana.
Veniamo a noi.
Premetto come sempre di non essere un dottore, di non fare diagnosi, di non prescrivere nulla né di curare nessuno: ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Dieci anni di farmaci non si cancellano da un momento all’altro, e per eliminarli senza ripiombare nell’abisso bisogna essere preparati e determinati.
Anzitutto ognuno deve legalmente potersi assumere la responsabilità della propria salute, ai sensi dell’art. 32 della nostra Costituzione. Non bisogna essere in Trattamento Sanitario Obbligatorio e quindi privi della capacità giuridica di autodeterminarsi anche in scelta di cure.
Con il tuo “curriculum sanitario”, se tu dovessi avere uno scompenso, anche piccolo, significherebbe immediatamente Pronto Soccorso e una quintalata di farmaci.
I protocolli internazionali e l’aggiunta di una marea di esperienza e buon senso portano ad effettuare uno scalaggio lentissimo, del 5 max 10% al mese di riduzione, un farmaco per volta e iniziando con il “meno potente”: quindi via per prima il Rivotril, poi il Litio e per ultima la Clozapina, anche se, a dire il vero, moltissime persone eliminano per ultimo lo stabilizzatore dell’umore.
A questo va affiancato un cambiamento radicale, permanente ed epocale delle proprie abitudini di vita e alimentari 
Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell’uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall’aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all’organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che  possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l’Uomo, bensì per i granivori. L’intolleranza al glutine è ormai considerata un’epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all’introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti “psicofarmaci”: dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un’appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.
Prepararsi con determinazione alle crisi eliminative, anche potenti, che arriveranno.
Non si può però fare tutto da soli. Bisogna assolutamente, se non in famiglia, trovare un appoggio, un porto sicuro dove “proteggersi” quando si starà male. Perché si starà male, eccome.
Io ci sono.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
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