Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post “DENIBAN, FARMACO MERAVIGLIOSO… SVEGLIATI, ORMAI …“:
Buongiorno Pietro.
Innanzitutto la voglio ringraziare per la dedizione e il tempo che investe in questo blog. All’inizio ero titubante, nel senso che nonostante ritenessi sacrosante le sue parole, davo ancora credito alla psichiatria, perché non mi potevo capacitare che la branca che si occupa della cura della psiche ne fosse invece la carnefice.
Siccome ne ho pagato le conseguenze sulla mia pelle a 360 gradi, posso unirmi alla voce purtroppo sempre crescente delle vittime della psichiatria, che non definirei moderna ma medievale.
La psichiatria e i suoi aguzzini con il camice bianco fanno il lavaggio del cervello al paziente, ai suoi familiari e all’opinione pubblica. Condannano una persona, indipendentemente dalla gravità della crisi/sbandamento/disorientamento, ad assumere farmaci psicotropi senza indagare l’anamnesi del paziente e informandolo degli effetti secondari che possono svilupparsi.
A me è stato prescritto anni fa lo Zyprexa, ma non mi è stato chiesto se avessi predisposizione per il diabete. Fortunatamente non ho casi di diabete in famiglia e nel corso degli anni non ho sviluppato questa malattia. Se sfortunatamente mi fosse insorta questa patologia, secondo lei la psichiatria avrebbe migliorato o peggiorato il mio stato psico-fisico? La medicina non è nata per migliorare la vita dell’uomo o per annientarla?
Se la persona ha sviluppato un disturbo che la porta ad ingigantire un difetto fisico tanto da condurla al ritiro sociale per il disagio e innescando così un circolo vizioso, Zyprexa è la cura? Un farmaco che fa ingrassare più di 20 kili e rende obesa una ragazza che riporta un disturbo di dismorfismo corporeo le migliora la salute e la visione di sé?
Mi spiego meglio. Una ragazza che si vedeva brutta ed è uno dei fattori che crescendo l’ha mandata in tilt, può stare meglio ingrassando più di 20 kili?
Io sto facendo fatica a dismettere, non solo perché il corpo è abituato da tantissimi anni ad assumere queste schifezze e quindi lo capisco se mi invia questi segnali di malessere, ma soprattutto perché combatto con i miei ricordi, e penso a quel pezzo di vita che come un vampiro questa sostanza mi ha succhiato e alle opportunità lavorative, sociali e quant’altro che mi ha privato di vivere.
Non si deve indignare con le persone che le scrivono decantando le lodi delle sostanze che assumono. Sono vittime ignare non dei loro disturbi ma di coloro che gli hanno prescritto la cura, che all’inizio sembra miracolosa ma che a lungo andare svelerà il suo vero volto, difficile da estirpare.
Posso a ragion veduta affermare che nel campo delle cure psichiatriche la cura è più deleteria del male a cui si vuole porre rimedio.
Postato da Anonimo in ALIMENTAZIONE E SALUTE di PIETRO BISANTI alle 17 settembre 2014 20:07
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie del suo commento e delle sue parole di incoraggiamento.
Non ho molto da aggiungere, condividendo ogni singola parola che ha scritto.
Tre anni fa ho deciso che questa crociata andava iniziata.
Non so questa “avventura” dove mi porterà, ma so per certo che la combatterò fin in fondo.
Ma dobbiamo diventare tutti insieme un’onda inarrestabile: io ci metto la faccia, ma da solo non posso sfondare il muro dell’arroganza, ignoranza e ipocrisia che al giorno d’oggi circonda la “moderna” Psichiatria.
Pietro Bisanti
Per tutti: si può fare una donazione al blog mediante l’apposita funzione nella colonna a destra, oppure scrivendo a pbisant@hotmail.com; in alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario a: Pietro Bisanti IT 47 Z 03058 01604 100570560926. Grazie a chi vorrà contribuire a questo enorme e innovativo lavoro informativo.
Per i nuovi lettori: scandagliate tutto il blog, in quanto è una miniera di informazioni disponibili gratuitamente per tutti.
Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pbisant@hotmail.com
Per tutti: per ricevere la newsletter del blog, iscrivetevi utilizzando la relativa funzione nella colonna a destra.
Per tutti: con la funzione “ricerca google” in alto a destra, potete inserire delle parole da ricercare (ad esempio “psicofarmaci e suicidio”, “prozac” etc…) in modo tale che vengano ricercati gli articoli relativi all’argomento desiderato.
Per tutti: mi trovate su “FACEBOOK” con il mio nome Pietro Bisanti
ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU’ EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E’ PREGATO DI SEGNALARLO
ATTENZIONE! È NATO IL FORUM DEL BLOG “ALIMENTAZIONE E SALUTE”. LO TROVATE IN ALTO A DESTRA. ISCRIVETEVI IN MODO TALE DA CREARE FINALMENTE UN LUOGO OVE IL DIBATTITO ANTIPSICHIATRICO NON SIA CENSURATO.
Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
DISMISSIONE INFERNALE DEPAKIN E ACQUISTO “ASSASSINI IN PILLOLE: LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE”
LETTERA
Ciao Pietro,
vorrei comprare il tuo libro in versione e-book. Mi puoi dare le coordinate bancarie sulle quali fare il bonifico?
Non vedo l’ora di leggerlo. Sono ormai tre anni che non prendo più il depakin ed altri medicinali e purtroppo hai perfettamente ragione quando scrivi: dismissione psicofarmaci benvenuti all’inferno.
Ti sto scrivendo una mail in cui descrivo tutti i sintomi di sospensione, poi deciderai se pubblicarla o meno. Ho pensato che la mia esperienza potrebbe essere di aiuto a qualcun altro.
Ti posso chiedere perché hai deciso di iniziare a studiare gli psicofarmaci? Per le esperienze maturate con il tuo lavoro? Oppure hai avuto un’esperienza personale con l’assunzione di psicofarmaci?
GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE FAI, PER L’ONESTA’, LA COERENZA, LA SICUREZZA CHE DAI A CHIUNQUE.
A presto,
Lina S.
RISPOSTA
Carissima Lina,
grazie del tuo acquisto e delle tue parole.
Non ho mai preso psicofarmaci. Tutti è iniziato perché sono una persona che non si è mai fermata alle apparenze. Il mio lavoro, unito alle altre mie esperienze di vita, mi ha portato a ragionare.
E ho deciso, quindi, di mettere a disposizione degli altri un “pezzo” della mia esperienza e della mia capacità di ragionare.
Non sono un martire, né tantomeno un missionario.
Sicuramente i risultati che ho ottenuto sono una fonte di soddisfazione prima di tutto per me stesso.
E quando uno è soddisfatto e in pace con se stesso, è pronto a dare qualcosa anche agli altri.
Ed è ciò che sto facendo.
Attendo la tua mail e la tua esperienza.
Avanti così
Pietro Bisanti
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DENIBAN, FARMACO MERAVIGLIOSO… SVEGLIATI, ORMAI SEI FOTTUTO!
Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post “DENIBAN, STILNOX PRESCRITTI DOPO UNA CHIACCHIERATA…“:
Assumo Deniban da 8 mesi circa alla dose di 0,50 mg (una compressa) al dì assieme a due compresse di xanax una al mattino ed una alla sera, tutto prescrittomi dal mio curante. Il deniban mi ha fatto stare benissimo da quasi subito perché ero in condizioni pietose a causa di una serie di grossi problemi capitatimi tutti assieme. Non posso che ringraziare questo farmaco che mi ha tirato fuori da uno stato terribile in cui mi ero trovato. Ora, quando cerco di diminuirlo, purtroppo vado incontro a spiacevoli sintomi da astinenza. Quindi vi do parzialmente ragione, il farmaco è una bomba ed ora è difficilissimo smetterlo, tuttavia se non fosse stato per quel farmaco non so come mi sarei tirato in qua. Bisogna provare ad essere ridotti in certi stati per capire. Io ora lavoro, esco, faccio una vita normalissima e dico grazie al Deniban
Postato da Anonimo in ALIMENTAZIONE E SALUTE di PIETRO BISANTI alle 16 settembre 2014 12:01
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e scusami per il “tu” e se sarò duro, ma in questi casi le mezze parole non servono a nulla.
Ti stai fottendo da solo. Quello che ti sta accadendo è studiato a tavolino, mica per caso.
Sei poco meno (ma molto poco meno) di un cocainomane.
Il Deniban è nato, progettato e distribuito per agire sul recettore dopamina, ecco perché ti ha fatto diventare un supereroe immediatamente.
Non voglio nemmeno immaginare (anche se lo so bene, data la mia esperienza in materia) a quale inferno andrai incontro una volta che tenterai di dismetterlo (oltretutto associato allo Xanax).
Ripiomberai in una depressione inimmaginabile, e i tuoi problemi irrisolti (siano essi psicologici, ambientali, organici o tutti e tre) saranno lì ad aspettarti, con in più l’aggravio della tossicità di quello che stai assumendo.
Qualunque cosa ti alzi dal letto in mezz’ora è uno stupefacente.
Salvati, finché sei in tempo.
Pietro Bisanti
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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
CLOZAPINA, CARBOLITIUM E RIVOTRIL: ANNI E ANNI DI OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO
LETTERA
Ciao Pietro, mi chiamo ***** ho ***** anni, gli ultimi ***** anni li ho passati in opg a ******
Mandatoci dalla usl e dai miei genitori inventando una falsa accusa di *******.
Quello che volevo chiederti, e se puoi aiutarmi, o perlomeno darmi un consiglio, in merito ai farmaci che prendo e che ti giuro mi stanno finendo, sia mentalmente che fisicamente.
Da quasi 10 anni che prendo clozapina carbolitium e rivotril. Non so se conosci il professore ***********, comunque me li ha prescritti lui, dopo un colloquio durato si e no 10 minuti, non penso che in 10 minuti poteva riscontrare una patologia, almeno che non abbia gli infrarossi… Da circa un anno che sono di nuovo a casa, ho provato più volte a lasciarli piano piano, ma il periodo più lungo senza non prendere questi farmaci è stato un mese.
Mi piacerebbe molto poter parlare con te, se pensi di potermi dare una mano per favore
Fatti sentire.
F.to Anonimo
RISPOSTA
Ciao Anonimo,
grazie anzitutto della tua testimonianza.
Ho oscurato e tagliato gran parte della tua lettera in modo da essere pubblicabile, rispettando al contempo e doverosamente la tua privacy.
Cosa penso degli OPG (e soprattutto quello dove sei stato tu)? La risposta è semplice: basta vedere il video del blitz del Senatore Marino anni fa, ove è stato documentato lo squallore a cui si è arrivati.
Quando queste medievali istituzioni, retaggio di una cultura antiumana e barbara, finalmente chiuderanno non sarà mai troppo presto: una vergogna per l’intera razza umana.
Veniamo a noi.
Premetto come sempre di non essere un dottore, di non fare diagnosi, di non prescrivere nulla né di curare nessuno: ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Dieci anni di farmaci non si cancellano da un momento all’altro, e per eliminarli senza ripiombare nell’abisso bisogna essere preparati e determinati.
Anzitutto ognuno deve legalmente potersi assumere la responsabilità della propria salute, ai sensi dell’art. 32 della nostra Costituzione. Non bisogna essere in Trattamento Sanitario Obbligatorio e quindi privi della capacità giuridica di autodeterminarsi anche in scelta di cure.
Con il tuo “curriculum sanitario”, se tu dovessi avere uno scompenso, anche piccolo, significherebbe immediatamente Pronto Soccorso e una quintalata di farmaci.
I protocolli internazionali e l’aggiunta di una marea di esperienza e buon senso portano ad effettuare uno scalaggio lentissimo, del 5 max 10% al mese di riduzione, un farmaco per volta e iniziando con il “meno potente”: quindi via per prima il Rivotril, poi il Litio e per ultima la Clozapina, anche se, a dire il vero, moltissime persone eliminano per ultimo lo stabilizzatore dell’umore.
A questo va affiancato un cambiamento radicale, permanente ed epocale delle proprie abitudini di vita e alimentari
Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell’uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti.
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall’aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all’organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l’Uomo, bensì per i granivori. L’intolleranza al glutine è ormai considerata un’epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all’introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti “psicofarmaci”: dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un’appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.
Prepararsi con determinazione alle crisi eliminative, anche potenti, che arriveranno.
Non si può però fare tutto da soli. Bisogna assolutamente, se non in famiglia, trovare un appoggio, un porto sicuro dove “proteggersi” quando si starà male. Perché si starà male, eccome.
Io ci sono.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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NONNA 84ENNE CON COLON IRRITABILE E ACUFENE
LETTERA
Buongiorno Sig.Bisanti
Le scrivo in quanto dopo diverse ricerche su un disturbo che ha colpito mia nonna ultimamente alla fine sono approdata sul Suo blog, dove mi ha colpito molto il Suo articolo http://pietrobisanti.blogspot.it/2014/04/acufeni-e-antidepressivi-la-follia.html
Le spiego la mia situazione o meglio quella di mia nonna:
Mia nonna ha 84 anni (La prego di non fermarsi solo all’età nel considerare la sua situazione) e da qualche tempo soffre di un acufene intermittente all’orecchio sinistro, per ora si è limitata a qualche analisi generica per quanto riguarda l’orecchio e il sangue, che non hanno rilevato nulla di particolare se non un leggero calo dell’udito e un po’ di colesterolo e VES alti.
Mia nonna ha sempre sofferto di colon irritabile e la situazione ultimamente è peggiorata, non riesce a trovare un equilibrio stabile e/o un regime alimentare che la faccia star bene almeno per un breve periodo di tempo.
Gent.mo Sig. Bisanti mi ha colpito molto il suo blog soprattutto perché oltre ad essere in linea con ciò che penso, sono una di quelle persone che ha imparato sulla propria pelle che farmaci e terapie canoniche non sono mai quello di cui il nostro corpo ha realmente bisogno.
Le scrivo perché sono fermamente convinta che l’acufene di mia nonna sia solo un sintomo di un organismo saturo di tossine, il suo colon irritato, le analisi, tutto mi fa credere (e spero di non volerlo solo credere) più che mai che c’è bisogno di un’inversione di rotta. Ho parlato a mia nonna delle mie ricerche, ma purtroppo o per fortuna lei ha molta fiducia nei medici ed è per questo che ho cercato anche e, a lungo, in internet, un otorinolaringoiatra o un gastroenterologo “capace” da cui poterla portare, ma purtroppo non è così semplice.
Trovo solo siti in cui sono pubblicizzati studi medici e dottori (categoricamente privati) con sotto una marea di opinioni esclusivamente favorevoli di persone curate, non si capisce mai bene come, che poi non sono contattabili privatamente per ulteriori informazioni.
Non voglio sottoporre mia nonna ad esami invasivi e non voglio che la vedano medici che poi la riempiono di medicine (a cui tra l’altro lei è allergica) convinti che non serva fare nient’altro per persone della sua età, se non alleviare il dolore prima della morte oramai imminente.
Sono perfettamente consapevole che una persona, esattamente come tutte le altre, debba morire, ma sono altrettanto convinta, che la vita a qualunque età, non sia (o per lo meno non debba essere per forza) lastricata di dolore.
Le chiedo dunque se Lei potesse essere così gentile da aiutarmi, non so più dove o come cercare qualcuno che possa visitare mia nonna, non è che Lei tramite il Suo blog conosce o può mettermi in contatto con persone che conoscono otorinolaringoiatri che li hanno aiutati nel loro percorso di “guarigione/depurazione” (se così mi concede di definirlo) così che mia nonna abbia il suo “dottore” con cui parlare?
Spero vivamente che non cestini la mia mail, vorrei tanto aiutare mia nonna, ma non so più come fare.
Attendo Sue notizie e La ringrazio infinitamente per il tempo che ha dedicato alla mia mail.
Cordiali saluti.
Maria D.
RISPOSTA
Gent.ma sig.ra Maria,
non mi permetterei mai di cestinare una singola mail. Rispondo sempre a tutti, lentamente o velocemente, in relazione alle mie possibilità.
Nel suo caso, sono stato fulmineo.
Veniamo a noi…
Concordo con tutto quello che ha scritto, che mi fa capire quanto sia vasta la sua apertura mentale.
Nessuno merita di morire con dolore. In Natura, chi non viene mangiato, muore senza ridursi a una larva come nel caso dell’Uomo.
Ora…
Non conosco medici che non applichino il solito sistema visita-farmaci, ma non ho dubbio alcuno che un colloquio privato con Valdo Vaccaro potrebbe abbattere definitivamente il muro di diffidenza che sua nonna ha nei confronti di tutto ciò che è non medico.
Vada nel suo blog: www.valdovaccaro.blogspot.it. Lì troverà tutte le informazioni che cerca.
Pietro Bisanti
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ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU’ EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E’ PREGATO DI SEGNALARLO
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
23ENNE TENNISTA PROFESSIONISTA DEPRESSA DOPO ANNI DI LATTE E ZUCCHERO
LETTERA
Buonasera mi scusi per il disturbo le volevo chiedere un informazione!! sono una ragazza di 23 anni e gioco a tennis agonistico purtroppo ora non riesco più allenarmi a causa dei miei malesseri. praticamente per un anno ho mangiato tanto latte e zucchero e ora che li ho eliminati sto avendo una forte depressione ciclo dolorosissimo sbalzi d’umore sempre nervosa e con l’ansia e ora non riesco manco a dormire la notte. Secondo lei sono crisi eliminative?? quanto ci mette il corpo a disintossicarsi? per ora sto malissimo e sto imparando a controllarmi ma fa malissimo!
F.to Anonima
RISPOSTA
Buongiorno sig.na,
e grazie per la sua mail.
Pur non essendo medico, non ho dubbi sul fatto che il corpo sia assolutamente intossicato (sintomo classico è infatti il ciclo doloroso e presumo abbondante, quando in realtà dovrebbe essere lieve e indolore).
Anni di latte e zucchero (oltre alla sua alimentazione che ritengo sia onnivora, senza parlare degli integratori che sicuramente le avranno propinato) le hanno sicuramente sconquassato l’intestino, la cui perfetta efficienza è indispensabile per avere un umore stabile e gioioso.
Ora è arrivato il momento di aprire gli occhi: alla larga da pillole e pillolette. Riprenda finalmente in mano la sua salute, senza delegarla a nessuno.
Legga in lungo e in largo i quasi 500 articoli del blog e si procuri il mio libro, in modo tale finalmente da capire cosa sia veramente il nostro corpo e come funzioni.
Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell’uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti.
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall’aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all’organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l’Uomo, bensì per i granivori. L’intolleranza al glutine è ormai considerata un’epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all’introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti “psicofarmaci”: dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un’appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.
Pietro Bisanti
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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
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ASSASSINI IN PILLOLE: LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE. PREPARIAMOCI A CAMBIARE IL MONDO
LETTERA
La vita è un continuo lavoro di miglioramento di se stessi e di crescita. È una vera impresa individuale, che ogni persona deve compiere con le proprie forze. In questo percorso a ostacoli, a volte davvero tormentato, ci sono però dei segnali, delle luci che illuminano davvero tutte le possibilità per proseguire.
Non è stato un caso trovare il blog di Pietro Bisanti “Alimentazione e Salute” e leggere il suo libro “ASSASSINI IN PILLOLE: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere. Penso sia quello che può succedere quando non si delega più ad altri di dirti cosa è giusto, ma con sguardo critico vuoi mettere tutto in discussione e trovare la verità.
Questo è quello che ho cominciato a capire già dalle prime pagine di Assassini in pillole:
bisogna fermarsi, cercare e nello stesso tempo riflettere, perché erroneamente si pensa che ci siano specialisti pronti per essere consultati in caso di bisogno, che però vanno a complicare i problemi per cui sono stati consultati. Questo perché nel bene e nel male, in buona fede o non, non ti dicono tutto, non ti danno quindi davvero la possibilità di scegliere.
Ecco che il libro ti dice subito cosa avrebbe dovuto dirti lo psichiatra subito dopo aver proposto l’assunzione di determinati farmaci: è molto difficile tornare indietro, anzi, se non cambi vita sarà impossibile, perché è la vita che stai conducendo il problema.
Si parla della responsabilità degli psichiatri ma anche della propria responsabilità a stare bene, a essere felici, a vivere: una presa di coscienza da intendere come condizione necessaria per guarire. Ed in questo Bisanti è molto chiaro con il messaggio del libro, bisogna prendersi la responsabilità di se stessi.
Quello che la psichiatria deve capire, ma noi per primi, è che non ci sono bacchette magiche, qualsiasi disturbo è una “conseguenza” e non un fenomeno a se da risolvere solo eliminando i sintomi. Con il suo libro si testimonia come gran parte degli psichiatri non ha questa consapevolezza.
Immerso nella lettura avevo l’immagine di una nave spaccaghiaccio che si avventura in una landa desolata e che deve fare il primo sforzo per rompere convenzioni e luoghi comuni ormai consolidati da troppo tempo purtroppo, e che apre il varco per nuove discussioni e ricerche e approfondimenti.
Il libro è molto scorrevole e chiaro, scandaglia con precisione tutti i fattori che possono determinare uno stato di salute negativo e quindi come potervi intervenire.
Se si possono muovere delle critiche di poca scientificità della ricerca di Pietro Bisanti, mossa da un “profano” alla psichiatria, a me personalmente basta pensare che il metodo scientifico ha come elemento essenziale l’esperienza: il libro è un faro preziosissimo nella realtà italiana, che illumina sulle reali condizioni degli interventi di gran parte della psichiatria in Italia.
Bisanti propone ipotesi e teorie, ma lo fa dopo l’osservazione sperimentale di evidenze “empiriche” a cui lui stesso ha assistito in prima persona, con il suo lavoro di carabiniere. Ed ecco che il libro ti aiuta ad una vera presa di coscienza, perché oltre alla sfera razionale coinvolge quella emotiva, con le “incredibili” storie e le esperienze che riporta. Bisanti lo ribadisce più volte, bisogna cominciare a guardare il mondo con uno sguardo “olistico” in cui tutto è collegato e tutto deve essere messo in causa e utilizzato.
Con questo lavoro preziosissimo non solo Bisanti ci fornisce tanti dati e spunti di riflessione ma ci guida in generale su quello che deve essere il “metodo”, l’unico modo secondo me perché l’esperienza di qualsiasi persona possa essere d’aiuto anche per gli altri.
E con questa piccola e modesta recensione ringrazio Pietro di cuore perché mi ha aiutato a iniziare a farcela con le mie forze e mi ha mostrato come fare.
F.to Giovanni
RISPOSTA
RISPOSTA
Buongiorno sig. Giovanni,
semplicemente per ringraziarla di questa recensione.
Cambieremo la psichiatria moderna. La battaglia è già iniziata.
Pietro Bisanti
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TUTTI RIDEVANO, E ORA IL BLOG “ALIMENTAZIONE E SALUTE” DI PIETRO BISANTI È IL NUMERO UNO DELL’ANTIPSICHIATRIA
LETTERA
Ciao Pietro, come stai?
Ti ricordi di me vero?
Sei diventato un grande, sono felicissimo per te ed entusiasta dei tuoi traguardi, un esempio per me e per tutti di ideologia di vita.
Il tuo atteggiamento attivo contro il male che impera è encomiabile, ma come ben sai in pochi te lo riconosceranno, ma tu conosci il valore delle tue azioni e giornalmente chi aiuti ti ringrazia.
Oggi voglio farlo anch’io: grazie per quello che stai facendo che mi fornisce motivo di sprono a continuare e a dare incondizionatamente.
Sei un faro nell’oscurità della chiusura mentale ed emotiva di questi tempi e ancor di più di certi ambienti (ad es. il nostro).
Scusami per le chiacchiere purtroppo anch’io ho i miei difetti; volevo chiederti di inviarmi un tuo libro cartaceo mi puoi fornire tutti i dettagli per il pagamento?
Intanto ti invio l’indirizzo:
*********
Inoltre avrei bisogno di informazioni dettagliate sulla versione e-book del libro (tipo se è in pdf o altro formato ecc.) in quanto dovrò in un prossimo futuro ordinare anche una copia elettronica del tuo lavoro.
Un caloroso abbraccio e spero di incontrarti in qualche conferenza.
P.S.: Hai visto l’articolo su di te che ho postato tempo fa?
F.to Marcello
RISPOSTA
Ciao Marcello,
come faccio a dimenticarmi di te, oltretutto mio collega?
So che mi segui sempre in silenzio, e ti ringrazio moltissimo dell’articolo che mi hai dedicato.
Grazie dei tuoi meravigliosi complimenti.
Quando sono partito, tre anni or sono, non ti dico quanta gente si è fatta quattro risate, dandomi dello squilibrato.
Ora devono ingoiare un sacco di rospi davanti al successo esplosivo di questo blog, che combatte, oltre all’ottusità e prepotenza della medicina allopatica e della psichiatria, anche la generale lobotomizzazione che contraddistingue l’odierna società, ove le persone non sono più capaci di ragionare con la propria testa.
“Assassini in Pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere” si appresta a diventare il punto di riferimento assoluto per chi ha avuto modo di imbattersi in quella spazzatura ideologica che è la moderna psichiatria.
Grazie per il tuo ordine: la versione Ebook è in formato PDF protetto da password.
Avanti così
Pietro Bisanti
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PROZAC (FLUOXETINA) PER DIMAGRIRE: MEDICI E PSICHIATRI, SIETE VOI I FUORI DI TESTA
LETTERA
Buongiorno Pietro,
mi sono imbattuta per puro caso nel tuo blog questa mattina, e devo dire che mi si sono letteralmente spalancati gli occhi su un argomento che mi interessa moltissimo, seppur non toccandomi in maniera diretta – per fortuna non ho mai utilizzato psicofarmaci o veleni simili – ma che mi fa riflettere su come certi dottori speculino sulla nostra pelle somministrando medicinali così ‘pesanti’ e con così tanta facilità.
Voglio quindi riferire ciò che mi accadde circa due anni fa, quando mi recai da una famosa dietologa di Torino, per sottopormi ad alcuni trattamenti estetici, ovvero una sorta di ‘massaggio’ mediante l’utilizzo di un macchinario.
Durante la prima seduta, che mi fu praticata da una sua collaboratrice, apparve ad un certo punto la dottoressa, la quale, dopo aver dato un’occhiata veloce al mio corpo, e dando una tastata all’esterno coscia, decretò il mio stato di sovrappeso, ben 3 / 4 kg., e provvide immediatamente a darmi una dieta, da me assolutamente non richiesta, aggiungendo che mi avrebbe prescritto – cito letteralmente – ‘una cosina per stare tranquilla nei momenti di attacco di fame’. Dosaggio: mezza pastiglia al giorno, per un mese. Aggiunse poi che lei era una Dottoressa, e che certe cose le poteva prescrivere….
Questa frase ovviamente mi stupì molto, ma non le chiesi nulla visto che tanto non avrei acquistato ciò che mi stava prescrivendo, dal momento che per natura io non assumo alcun tipo di medicinale o simile, salvo stretta necessità.
Lei mi rifilò il foglio della prescrizione, la dieta prestampata, e mi salutò, senza ulteriori commenti.
Il giorno dopo, raccontai tutta la faccenda ad una mia cara amica, lei in sovrappeso di 70 kg. ed in cura da anni presso un dietologo e uno psicologo, la quale mi chiese di mostrarle il foglio della prescrizione, per vedere che tipo di farmaco fosse. Appena lo lesse, le cadde la mascella dallo stupore e mi disse: ma ti ha prescritto la fluoxetina, ovvero un antidepressivo, tipo prozac!!!!
Io inizialmente non ci volevo credere, ma poi la mia amica mi spiegò che conosceva questo farmaco, che pare abbia anche un effetto anoressizzante, e che lei aveva chiesto al suo dietologo di poter assumere, ma lui si rifiutò, perché si tratta di uno psicofarmaco forte e che crea dipendenza.
La cosa più grave è che la dottoressa quando mi prescrisse la fluoxetina, non si accertò minimamente circa il mio stato di salute!!! Per quanto ne sapeva, io in quel momento avrei potuto essere affetta da una o più patologie, oppure assumere altri farmaci!!!!
La mia prima reazione fu di andare subito a parlarle, ma poi a causa di altri imprevisti, non lo feci, ed a distanza di quasi due anni ancora mi infastidisce il pensiero di non aver avuto la possibilità di confrontarmi con lei.
Questo è uno dei tanti motivi per cui apprezzo te e chi come te diffonde queste informazioni, purtroppo poco note ai più, ma che dovrebbero essere conosciute da tutti!
Un saluto.
Angela
RISPOSTA
Ciao Angela,
e un grazie veramente enorme per questa tua testimonianza.
È la medicina moderna ad essere irrimediabilmente moribonda, e la psichiatria è la branca più malata di tutte.
Prozac per dimagrire… poi ci si meraviglia se la gente è sempre più fuori di testa.
Pietro Bisanti
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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
DIECI ANNI DI PSICOFARMACI. ZYPREXA, DIABETE, CRISI ELIMINATIVA MOSTRUOSA E MADRE DALL’ESORCISTA
LETTERA
Buongiorno,
Questa sera, appena a casa, farò il bonifico per il libro e ti spedirò il mio indirizzo per la spedizione.
Siccome ritengo che il lavoro che stai facendo e’ molto interessante e soprattutto molto costruttivo ci tengo a raccontarti la storia di mia madre che e’ la persona della famiglia impantanata negli psicofarmaci.
Ritorniamo agli anni 2000/2001 io avevo circa 17, 18 anni e i ricordi ora sono un po’ sbiaditi.
Successe a mia madre che ebbe una crisi di schizofrenia, e fu ricoverata in psichiatria.
Da quel momento cominciò a prendere psicofarmaci come LORAZEPAM e ZYPREXA e mensilmente va a fare la visita.
Dopo un periodo mi pare ebbe una ricaduta e ci furono diversi e spiacevoli accadimenti in casa.
Ricordo in maniera sbiadita che continuava a ritagliare facce dai giornali, era aggressiva (non so se e’ corretto dire impossessata da qualcosa? ), scarabocchiava giornali, parlava di malocchio e diavolo, e il suo comportamento era proprio su un binario differente.
Una sera scappo’ anche da casa e rimase per due settimane a ***** vivendo in macchina, invece un’altra volta non ritornò più a casa e fortunatamente la ritrovammo sui binari del treno.
A tuo parere queste caratteristiche a che tipo di malattia si riferiscono?
Dopo che cominciò a prendere i due tipi di psicofarmaci, si ridusse quasi a una mummia, e parliamo del 2010.
Nel frattempo si era manifestato DIABETE (arrivando a glicemia glicata 11 e cominciato a prendere insulina giornalmente) e forte aumento di peso e aumento di tutti i valori legati a colesterolo trigliceridi etc…una brutta situazione.
Nel 2011 cominciai ad addentrarmi nel mondo dell’alimentazione vegana e seguendo anche i principi igienisti.
Glieli trasmisi anche a lei ed in parte anche a mio padre e i risultati cominciarono a vedersi, maggiore reattività, maggiore voglia di vivere, maggiori emozioni etc.. etc..
Fino ad arrivare al 2014 , a gennaio quando decise di fare un periodo di 3 settimane mangiando prevalentemente crudo.
Dopo questo periodo di brusco cambio di direzione di alimentazione le uscì un enorme (e quando dico enorme e’ dire poco ) sfogo di pus ( crisi eliminativa ) che gestì per 2 settimane fino quasi a non riuscire più a mangiare per via delle troppe tossine che aveva in corpo.
Arrivato al punto che si decise di andare in ospedale per farla operare e far uscire tutto.
Entrò il sabato in uno stato quasi di coma, fece tre operazioni non invasive dalle quali uscirono kili di pus, venne portata in terapia intensiva per 6 ore il giorno dopo cominciò subito a mangiare che stava benissimo.
Il sistema immunitario aveva fatto il suo dovere spazzando fuori le tossine e non intaccando minimamente gli organi vitali.
Dopo circa 2 mesi di ospedale per osservazione, qualche visita e pomate sulla ferita, ora dopo 6 mesi la ferita che era 25 cm x 13 cm di area senza pelle e che ci potevi infilare una mano e un foro di 8 cm che ci passava una mano si sono rimarginate correttamente senza nessun pericolo di infiammazione.
Da quel momento successe che :
– glicemia giornaliera che prima, dopo un pasto semplice arrivava a 300 ora a digiuno e’ a 80 mentre dopo pranzo/cena arriva a 160 180 e dopo 4 ore riscende correttamente senza l’uso di farmaci.
– glicemia glicata scesa da 11 a 5.9 ( diabete 6.5 ), esami fatti a giugno
– tutti i valori di trigliceridi, colesterolo etc piu che dimezzati
– passata da circa 95 kg a 79 kg ed una grande energia
– il cervello piu sveglio che mai e una gran voglia di rinnovarsi e di vivere.
Ora veniamo al punto un po’ più delicato della situazione, da quando e’ tornata a casa a maggio dall’ospedale, a mia e mio padre insaputa, non ha preso più psicofarmaci in quanto ritiene che lei non ne abbia più bisogno.
Settimana scorsa mio padre lo ha scoperto che non prendeva più psicofarmaci vedendo che li nascondeva da qualche parte e mi ha informato sabato scorso.
Da discussione fatta sabato con mia madre mi ha detto che ha il cervello che funziona alla grande e che dopo la depurazione il carattere le sta cambiando necessitando qualche cosa in più anche da mio padre.
Come darle torto in quanto prima era una mummia e ora una donna con le sue necessità (mio padre un po’ più elegante, uscire qualche volta al ristorante assieme, più vita innanzitutto, farsi la barba più frequentemente), però mio padre vede queste cose non come una evoluzione caratteriale dovuta al suo risveglio ma ad un possibile ritorno nella situazione di schizofrenia che possa ripresentarsi ancora dopo più di 10 anni.
Mi preoccupa un po’ il fatto che durante una discussione fatta con mio padre, io non c’ero, mio padre mi ha riferito che ha tirato in ballo le cose accadute durante la crisi (tipo quando era andata via di casa).
Ed eventuali discussioni fatte in casa le vede come un incremento dell’aggressivita dovuta ad un regresso del suo stato psicologico e non ad avere a che fare con una persona viva e non una semi mummia come in passato.
Inoltre vedo che discute molto animatamente ma senza mai perdere il controllo, però noto che l’astio nei confronti delle persone che hanno accettato di farla rinchiudere in reparto psichiatrico e’ un po’ aumentato ora che si e’ svegliata.
Lei vorrebbe che non venisse detto alla psichiatra quando vanno a fare la visita e che si arrabbierebbe molto se mio padre menzionasse questa situazione.
Dalla parte di mio padre, però ha paura che le crisi possano rappresentarsi ancora.
In questo periodo, ho notato anche ieri sera, che vi e’ un po’ di attrito con mio padre in quanto lui e’ molto filo-medico, filo-religioso (del tipo che durante le crisi 10 anni fa la portò da un esorcista della prov di *****) e ha una paura che i problemi possano ripresentarsi, mi sembra di capire che quasi la voglia tenere in stato di mummia in quanto ha paura dei possibili cambiamenti che possa avere (e stato veramente un brutto periodo)
Adesso, rispetto 10 anni fa, a livello fisico e’ nettamente migliorata, 25 kg in meno, una base del fisico con meno scorie e una dieta che non inserisce più grassi vegetali idrogenati o altre porcate del genere, niente zuccheri raffinati, pochissimi alimenti di origine animale e tanta tanta verdura e frutta e soprattutto quasi un regolare transito intestinale giornaliero e in ottimo stato.
Sulla base del suo attuale fisico, mi aspetto che non si possano verificare nuove crisi di depressione o possibili ricadute di schizofrenia ma l’argomento che mi preme piu capire e’ quali possono essere eventuali crisi di astinenza dopo 10 anni di psicofarmaci.
Soprattutto, sarei interessato anche a capire quale possa essere la strada corretta da proseguire per uscire dagli psicofarmaci senza rischiare di ricadere (anche se ora il fisico di base e’ nettamente migliorato).
Inoltre sapere se esistono psichiatri che possano seguire mia madre durante lo scalaggio dei psicofarmaci e come comportarsi con psichiatri che ogni tot mesi la visitano.
Generalmente queste crisi di astinenza come si manifestano?
Quando togli gli psicofarmaci tutti di un colpo, l’unico rischio che possa accadere sono le crisi di astinenza ( che a tuttora sembrerebbe non essere accaduto ancora nulla dopo 3 mesi ) oppure altri possibili problematiche possono riscontrarsi a livello fisico? Visto che con la depurazione che ha fatto quando ha buttato fuori kili di puss secondo me molto materiale acido degli psicofarmaci lo ha rimosso dal corpo.
Una cosa che mi preme e’ di tentare di far parlare in maniera costruttiva mio padre e mia madre, e capire la strada da seguire perché attualmente stanno su due livelli differenti.
Devono proseguire tutti e due con lo stesso scopo e soprattutto essere vicini per aiutarsi durante eventuali crisi di astinenza ed essere a conoscenza delle problematiche che potrebbero accadere e non cadere nella paura che qualche cosa di grave possa accadere perché secondo me più grave di buttarsi in bocca psicofarmaci non ce ne è.
Spero di non essermi allungato troppo nel mio monologo.
Ti chiedo cortesemente se saresti disponibile ad un incontro anche con i miei genitori e discutere / punti di vista su quali possibili strade intraprendere, quali alternative seguire, nominativi di medici che possano realmente aiutare mia madre ad uscire incolume dall’uso di psicofarmaci.
Questo e’ un poì il suo stato, sinceramente non so cosa pensare.
Ti chiedo cortesmente qualche consiglio da poter prendere in considerazione per evitare danni sia in famiglia, che possibili riscontri futuri.
Ringrazio in anticipo del tuo aiuto.
Stasera provvedero a farti il bonifico e spedirti la notifica cosi puoi spedirmi il libro.
Grazie
Saluti
M.
RISPOSTA
Buongiorno M.,
grazie anzitutto per aver voluto condividere la tua esperienza nel campo della psichiatria/psicofarmaci.
Che dire?
Ne ho viste nella mia vita di crisi eliminative potenti (anche su me stesso, come leggerai nel libro), ma questa veramente le batte tutte: il corpo è magnifico quando lo si lascia lavorare.
Veniamo a noi.
Come dico sempre, non sono un dottore, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Cosa è successo, a mio parere, a tua mamma?
Non ho molti elementi su cui ragionare, ma è probabile che il suo corpo fisico si sia piano piano intossicato, fino a coinvolgere le capacità mentali: ricordo infatti fino alla nausea quanto intestino ed emozioni siano intimamente collegati.
È entrata quindi in psicosi, e i dottori dell’epoca (e come farebbero gli “scienziati” di oggi) non hanno fatto altro che somministrarle delle bombe chimiche che l’hanno distrutta all’interno, sopprimendo meramente i sintomi senza averne sradicato le cause.
Il diabete è senz’ombra di dubbio diretta conseguenza dell’uso dello Zyprexa, che, è ormai arcinoto, ha effetti altamente nefasti sul metabolismo degli zuccheri (gigantesco è infatti l’aumento di peso che si ha sotto questo demoniaco farmaco).
Tua mamma è stata comunque eccezionale, ed eccezionale è stato il suo corpo, che ha posto in essere una crisi eliminativa pazzesca nonostante il concomitante uso di farmaci: un grande messaggio di speranza per chiunque sia incatenato alla moderna psichiatria, e non solo.
Tu mi fai delle domande precise, e preciso voglio essere nel risponderti.
Dieci e più anni di antipsicotici non si spazzano via così facilmente.
Ora tua mamma ha una “parvenza” di equilibrio (e il suo “risveglio” è assolutamente meraviglioso e positivo), ma non è stato saggio eliminare i farmaci così di botto.
Temo infatti che, nel giro dei prossimi mesi (anche nei prossimi due anni) possano arrivare crisi potenti.
Cosa fare quindi adesso?
Inutile rimetterla sotto farmaci per poi scalare (avendo ella stessa deciso consapevolmente di eliminarli di colpo); procedura, questa, che non farebbe altro che mandare ancor più in confusione il suo sistema immunitario.
Rafforziamo quindi moltissimo il suo corpo affinché le crisi che si presenteranno siano più sopportabili.
Via le proteine animali del tutto.
Via assolutamente, dico assolutamente del tutto, il glutine e tutte le sue probabili contaminazioni, oltre che latte e latticini.
Uso limitatissimo di legumi e cereali senza glutine.
Via zuccheri raffinati, caffè e cibi commerciali.
Non esagerare con il crudismo, per non scatenare una crisi eliminativa troppo forte.
Mi piacerebbe sapere, infine, la situazione della bocca di tua madre (eventuali denti devitalizzati, amalgame al mercurio etc…).
Bisogna quindi andare avanti con cautela, navigando a vista, pronti a contenere con intelligenza qualunque crisi (grande o piccola) possa arrivare, evitando come la peste di tornare in ospedale, ove verrebbe rimessa sotto farmaci da una psichiatria che nulla ha capito e capisce di come funziona il corpo umano.
Sono pronto a venire da voi per parlarvi di persona.
Ora, avanti così.
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.