CIPRALEX E XANAX: STO MALE E TU FAI TUTTO QUESTO SOLO PER VENDERE IL TUO LIBRO

LETTERA

Buonasera,  sono capitata nel suo blog questa sera mentre cercavo su Google Fluoxetina, per leggere meglio se era il caso che alzassi la dose. Questo è oggi , ma io ho 41 anni di vita ma molti meno di vita vissuta perché all’incirca da dopo i vent’anni pian piano poi sempre più sono caduta in quella che oramai chiamo da diversi anni depressione, per molti anni non ho mai voluto prendere medicinali di nessun genere, nemmeno leggeri e blandi, credo che quindi circa dall’adolescenza che non prendevo nemmeno un’aspirina o cose del genere, amavo molto la Natura e questo mi portava a cercare rimedi nei suoi magnifici doni (sapevo essere anche molto felice una volta) perciò erbe fitofarmaci, conobbi la macrobiotica verso i 23 anni, sempre perché cercavo prodotti che non “violentassero” la mia amata Terra, la Natura e con la macrobiotica conobbi meglio gli effetti che certe abitudini alimentari possono fare, 

Verso 21 anni smisi completamente di mangiare carne, non il pesce (che mangio tutt’ora ma molto saltuariamente). Provai ad andare da una psicologa verso i 28 anni, anche se non ci credevo molto che star a parlare di cose dolorose potesse risolvere qualcosa (sentivo bisogno di essere accettata e capita, come tutti non di pagare qualcuno perché ti ascolti..), comunque visto che da sola non mi alzavo più dal letto se non per andare in bagno una volta al giorno o ogni due ho provato a chiamare per poter andare e in quel periodo mi alzavo e uscivo quasi solo per andare dalla psicologa ed arrivavo anche tardi o non arrivavo perché non riuscivo ad alzarmi, la psicologa dell’usl mi consigliava di prendere farmaci poi ha insistito perché andassi da uno psichiatra perché lei non sapeva aiutarmi, poi andai ricoverata anche in psichiatria, volontaria, ed ero l’unica che non prendeva farmaci e con il sorriso (ho ancora comunque spesso un sorriso quando vedo sto con le persone ). 

Insomma per molti anni ho desistito a prendere farmaci perché come già le ho accennato non ne prendevo di nessun genere, credevo molto nella naturalità e infatti non capivo perché, anche se subito traumi più o meno gravi, non riuscissi a voler riaffrontare il mondo a ritrovarne un senso, a comportarmi bene, ad essere una persona amabile, perché? 

Come ho letto ha scritto anche lei gli psicofarmaci li chiamavo droghe legali e pensavo che allora potevo scegliere quella più adatta anche fra le illegali che forse funzionavano anche meglio visto che per esperienza di parenti, non ho mai visto guarire uno di loro con gli psicofarmaci né con la psicoterapia in realtà. Poi circa 5 anni fa il mio medico di base mi ha convinta a provare uno psicofarmaco il cipralex con prima per qualche giorno dello xanax, ho ceduto perché non avevo altre speranze altre forze, sempre più sola, ma lui mi diceva che funzionava e quel 5% che funzionasse e mi facesse uscire dal circolo vizioso in cui ero ce l’ho messa, poi mi sembrava di sentirmi in colpa se stavo meglio solo per la droga legale perché non era giusto, se stavo male forse dovevo star male sono cattiva..ecc.

Comunque per un po’ un poco meglio, nel senso che ogni tanto mi alzavo mi arrabbiavo meno, poi riassumendo ho cercato di scalare gradualmente dopo 6 mesi, perché dicono minimo 6 mesi e per me era già troppo che mi ero inquinata con quei veleni, ma un macello…ci avrò messo un anno e mezzo o più….Ora da circa otto mesi ho ricominciato, io in verità ero andata da un omeopata ma ero molto giù confusa ecc. e mi ha consigliato di andare da uno psichiatra..ci sono andata..non avevo più niente da fare..e questo ha iniziato a darmi uno psicofarmaco io a parte pochissimi giorni continuo ad essere giù perciò passiamo ad un altro poi ad un altro…insomma non vi avevo mai creduto e non vi credo, ma soprattutto ce l’ho molto con gli psichiatri e anche con gli psicologi. Alcune settimane fa sono riandata ricoverata sempre sotto “consiglio” di psichiatri e vorrei raccontarle cosa è successo perché dovrei denunciarli e forse lo farò appena riuscirò a..fare..qualcosa.

Non ne posso più di gente che approfitta delle fragilità degli altri, anche di lei ho pensato che lo faccia solo per vendere il suo libro come tanti fanno su Internet, argomento che prende, le malattie mentali sono le più diffuse, consigli comprensione e COMPRA che io mi devo arricchire, come gli psichiatri, o almeno come vedo un po’ più di un po’ il mio e altri, o anche se non arricchire comunque guadagnare..in fondo faccio del bene ..no? Ci credo in quello che dico…quanti ora hanno soluzioni a pagamento per le patologie più comuni e come è facile far cadere in trappola chi ha malattie mentali ( spirituali..ecc.. ). Insomma o l’onnipotenza di dire io so far guarire e come guarire o i soldi, in giro trovo solo tanto di questo, e alla fine c’è il fatto che avendo perso quasi tutto chi vive così come me magari 6 € per la fluoxetina li trova. 

Di altre cose ne ho provate tante di quelle che mi piacevano e credevo veramente utili, costellazioni familiari, theta healing…ma tutto molto costoso e quando si sta così male oltre che non si hanno soldi perché si lavoro poco o niente, non si riesce a frequentare corsi cose, puntualità, delusioni, delusioni, nuove delusioni. Mi sono dilungata molto ma ho la scusa…dopo un po’ mi stacco dalla realtà e continuo continuo..
Saluti

Inviato da iPad
Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno sig.ra,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un dottore, non faccio diagnosi, non prescrivo nulla, non guarisco nessuno e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi. 
Ho deciso di lasciare la sua lettera assolutamente originale, senza sistemare nemmeno la punteggiatura, anche perché lei ha espresso dei concetti molto forti ed attuali, e io sono qui per darle risposte complete e sincere.
Voglio subito affrontare il tema del “ritorno economico”, perché è un argomento molto delicato, e ci tengo ad essere chiaro.
Le faccio un esempio.
Lei, facendo un lavoro che ama,  andrebbe a lavorare gratis?
Se questo lavoro, oltretutto, comportasse alti livelli di responsabilità personali, sarebbe contenta di farlo gratis?
Non credo agli emuli di Suor Maria Teresa di Calcutta, e credo che la verità e l’equilibrio stiano sempre nel mezzo.
Aiutare gli altri non significa annullare se stessi. Anzi, un ritorno economico e di soddisfazione personale sono un ulteriore sprono a fare sempre meglio.
Lo dico senza la benché minima ipocrisia. 
Oltretutto, nel mio caso specifico, ci sto mettendo faccia, nome e cognome.
Se dopo la lettura del mio libro o di un mio articolo, per farle un esempio, dovessi ricevere una querela da una casa farmaceutica, verrebbe lei a sostenermi e a pagarmi le spese legali?
No, direi di no. Rimarrebbe un problema mio.
Quindi, l’importante è continuare a fare quello in cui si crede con onestà.
Ricevo giornalmente email e telefonate, a cui cerco sempre di rispondere con garbo e cortesia, anche quando, dall’altro capo dell’apparecchio, ho un interlocutore che piange e si dispera per ore.
Ho regalato e regalo copie del mio libro a chi non se lo può permettere, e ho raggiunto più di una psichiatria d’Italia a mie spese, per aiutare chi avesse bisogno.
E mai e poi mai, quindi, mi sentirò in colpa se il mio libro mi permetterà di diventare ricco e famoso, perché, alla fine, so che rimarrò sempre io, con le mie priorità e i miei valori.
Non bisogna demonizzare la ricchezza in sé. Bisogna demonizzare la ricchezza malvagia e quella senza sentimento, fatta sulle spalle degli altri.
Veniamo ora al suo “problema”.
Cipralex, Xanax, Fluoxetina, Omeopatia, Macrobiotica: niente è servito a farla stare meglio.
E non starà meglio fino a quando non comincerà a seguire la strada giusta.
Scalaggio lentissimo dei farmaci che sta assumendo, riguardo ai quali ha già le idee chiare.
Abbracciare immediatamente un’alimentazione vegana, crudista quanto basta, con esclusione immediata di glutine, latticini e zuccheri artificiali.
Si procuri il mio libro “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”: ci guadagnerò sicuramente qualcosa, ma 16 euro per 14 anni di studi e due di realizzazione mi sembrano veramente un obolo modesto, se lo paragoniamo ai 150 di una visita privata da uno psichiatra, che si conclude sempre e solo con una prescrizione farmacologica.
E se vuole, può anche non spendere una lira, semplicemente leggendo i quasi 600 articoli che sono qui sul blog gratuitamente.
Ha i fatti. Ora combatta
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.