ATTACCHI DI PANICO: NON E’ TUTTO NELLA TESTA

Ancor più della depressione, sono gli attacchi di panico a devastare e rovinare la vita di milioni, se non miliardi, di persone al mondo.
Chi li ha provati li racconta come esperienze terrificanti: mancanza di respiro, vertigini, paura di impazzire, senso di derealizzazione/depersonalizzazione, paura di stare in pubblico.
A volte sorgono a seguito di periodi di forte stress o a causa di particolari esperienze, spesso sono concausa dell’utilizzo di sostanze stupefacenti, a volte sono effetti collaterali degli stessi psicofarmaci.
La medicina moderna è impotente, e come al solito corre alla caccia del sintomo e non della causa: le benziodiazepine infatti, assieme agli antidepressivi, sono i farmaci di elite scelti per soffocare la sintomatologia, senza arrivare alla guarigione totale, che la psichiatria moderna dipinge come impossibile.
E invece nulla è impossibile, basta andare a cercare la soluzione nel posto giusto.
Si ribadisce che non si escludono i fattori psicologici che possono essere causa o concausa degli attacchi di panico, ma al posto di infinite, costose, troppo spesso inutili sedute di psicoterapia alla ricerca del nodo gordiano, bisogna tentare un riequilibrio totale a livello fisico del proprio corpo; anima e corpo mai separabili: se soffre una, soffre l’altro.
Ed ecco che nessuno riesce a comprendere i tantissimi motivi fisici che possono essere alla base degli attacchi di panico, tutti comunque con un solo elemento in comune: la cronica intossicazione del corpo umano grazie alle mirabilanti diete fast-foodiane, mediterranee, paleolitiche, di zona, di centrocampo, di area di rigore….
Con il colon trasformato in cimitero a cielo aperto, il cui surriscaldamento influenza anche l’area celebrale; con il pancreas costretto a una giravolta innaturale: ogni volta che si ingeriscono infatti zuccheri raffinati in abbondanza (non il glucosio della meravigliosa frutta, che nulla ha a che vedere con il mefitico zucchero bianco in commercio) lo sventurato organo è costretto a secernere moltissima insulina per evitare che la glicemia nel sangue salga troppo, con il risultato che troppa insulina la fa successivamente scendere troppo, con la conseguente produzione di adrenalina e cortisolo (gli ormoni dello stress e della difesa, che rendono impossibile per un essere umano rilassarsi) da parte delle ghiandole surrenali per riportarla a livelli accettabili.
E tutte queste montagne russe fanno passare il malcapitato di turno attraverso prima uno stato di euforia (tipico di chi assume molti zuccheri raffinati) a uno stato di depressione, che a lungo andare provoca i nefasti attacchi di panico.
Per non parlare delle conseguenze sulla tiroide: quando essa è ballerina, l’umore diventa instabile, spalacando la porta agli attacchi di panico.
La soluzione: buttare nel water tutti gli psicofarmaci  (gradualmente per chi li assume da molto tempo per evitare pesantissime effetti di astinenza), le tisane, i calmanti, i rimedi omeopatici. L’uomo è l’unica creatura al mondo a provare sensazioni di paura immotivate come gli attacchi di panico.
E via nella spazzatura anche la carne, i latticini, massimizzando il crudo: frutta e verdura crude in abbondanza, ogni qualvolta si sente la fame, la perfetta dieta vegano crudista che è insita nel DNA di ogni essere umano.
Bisogna implementare la respirazione, rendendola profonda, bisogna prendere il sole tutte le volte che si può, bisogna stare all’aria aperta, bisogna ristabilire quel contatto con la Natura che è possibile solo quando nessun cadavere o latticino entra mai nel nostro interno.
Questa è la vera strada per la guarigione, la cura della non cura come noi igienisti amiamo chiamarla, il non interferire con la straordinaria forza di autoguarigione che è insita in ognuno di noi, a patto di chiudere per sempre il rubinetto dei veleni che ognuno di noi tiene aperto giornalmente.
I pazzi non esistono, come ho già scritto; esistono invece persone fisicamente intossicate, e non c’è pillola al mondo che potrà mai guarire nessuno dagli attacchi di panico.
Al posto di cercare rimedi facili, intraprendete una strada più tortuosa e lunga, che sarà l’unica garanzia di una guarigione totale e definitiva.
E alla fine, una volta guariti, tornate nello studio del vostro psichiatra e fategli una bella pernacchia!