ZYPREXA, ABILIFY, ZOLOFT: L’EMBLEMA DEL DISASTRO PSICHIATRICO

LETTERA

HO SCOPERTO IL BLOG DI PIETRO BISANTI
Salve Sig. Pietro,
tre mesi fa ho scoperto il suo blog e da allora sono diventato un suo lettore fisso. Ho deciso di raccontarle la mia esperienza personale con la psichiatria ed in particolare con il CPS (Centro Psico-Sociale).
 
CARATTERE INTROVERSO, POCHI AMICI, E PRIMA VISITA DALLO PSICOLOGO
Fin da piccolo ho avuto un carattere abbastanza introverso e timido; quindi non ho mai avuto molti amici, soprattutto da quando all’età di 12 anni dalla Svizzera sono venuto ad abitare con la famiglia in un piccolo paese della bassa bergamasca. Comunque a scuola fino alle medie sono andato bene, purtroppo i problemi sono iniziati quando mi sono iscritto al liceo scientifico. Evidentemente avevo sbagliato indirizzo scolastico, anche perché praticavo ciclismo a livello agonistico e passavo i pomeriggi ad allenarmi. Perciò studiavo poco e piuttosto che presentarmi impreparato agli esami preferivo bigiare o starmene nascosto a casa quando ciò era possibile. I miei genitori allora, preoccupati da questo mio comportamento decisero di mandarmi prima da uno psicologo presso un consultorio per adolescenti e poi a partire dal 2003 al CPS. Qui ebbi il mio primo incontro con uno psichiatra; ora non mi ricordo se mi abbia consigliato la psicoterapia, comunque non mi prescrisse nessun psicofarmaco ed io lo vidi solo per un breve periodo.
Alla fine, nonostante il mio poco impegno nello studio ed una bocciatura al quarto anno, riuscì a diplomarmi.
PROBLEMI ALL’UNIVERSITA’ E SUBITO LO ZOLOFT

Dopo decisi di frequentare il corso di laurea di infermiere, ma anche qui si manifestarono gli stessi problemi di studio ed io tornai al CPS dove rividi lo stesso psichiatra di prima che mi prescrisse l’antidepressivo Zoloft e mi mandò da una psicologa. Questa mi fece il ridicolo Test di Rorschach e mi ricevette per qualche mese. Naturalmente nessuno dei due mi spiegò qual era secondo loro il mio problema e non mi dissero neanche cosa era uscito dal Test. Siccome non avevo superato il primo anno del corso di infermiere; decisi di ritirarmi e di cercarmi un lavoro, consigliato a prendere questa decisione anche dallo psichiatra secondo cui non ero adatto per il lavoro di infermiere.
 
AUTISTA DI CAMION, RIFIUTATO DA ATM PER UN PROBLEMA DI VISTA
Dopo aver iniziato a lavorare come operaio generico, interruppi le mie visite psichiatriche e per circa 4 anni non andai più  al CPS. Durante questi anni cambiai diverse volte il lavoro, sia perché ottenevo solo contratti precari con le agenzie interinali sia perché non ero molto portato per i lavori manuali. Così decisi di provare a fare l’autista di autobus e conseguì le patenti D-C-E ed il KD, trasformato poi in CQC. Quasi subito, a maggio 2009, trovai lavoro presso una società di trasporto pubblico locale. L’unico problema è che all’inizio mi capitavano ogni tanto dei piccoli incidenti dovuti più che altro all’inesperienza (visto che avevo alle spalle poche ore di guida), a piccole disattenzioni  ed allo stress. Comunque si trattava solo di semplici ”strisciate” contro i muri o il guard rail, solo due volte danneggiai in modo non grave una macchina. Avrei solo dovuto fare pratica ed abituarmi a guidare dei mezzi pesanti di quelle dimensioni; con il tempo non sarebbero più successi. Purtroppo io mi demoralizzavo ad ogni inconveniente e quando ad una visita medica pre-assuntiva dell’ATM scoprirono che avevo un piccolo difetto alla vista dovuto ad un deficit stereoscopico (non riesco a riconoscere le figure nel test di Lang perché ho una stereopsi scarsa) mi sono abbattuto ancora di più.

ANCORA DALLO PSICHIATRA E ANCORA SERTRALINA: ALLA FINE MI CONSIGLIANO DI FINGERMI MATTO PER L’INVALIDITA’ CIVILE
Quindi, compiendo un grosso errore, fissai un appuntamento con il solito psichiatra del CPS il quale, invece di incoraggiarmi a proseguire a fare l’autista, mi disse che questo lavoro non era adatto a me e che avrei dovuto mollare al primo ”incidente”. Naturalmente mi fece prendere un antidepressivo (sertralina da 50mg al giorno) e mi mandò anche da uno psicologo psicoterapeuta. Inoltre mi propose di fare domanda di invalidità civile, così sarei entrato nelle categorie protette e avrei potuto usufruire del collocamento mirato. Quindi secondo lui sarei stato avvantaggiato nella ricerca di un altro lavoro. Io stupido mi fidai di lui e così ad aprile 2010 mi presentai  davanti alla  commissione sanitaria per l’invalidità civile consegnandole un assurdo certificato medico rilasciato da questo psichiatra che era anche responsabile del CPS. 

DIAGNOSI DI DISTURBO DI PERSONALITA’ SCHIZOIDE
Sopra c’era scritto che ero in cura per disturbo di personalità schizoide, che presentavo notevoli difficoltà di socializzazione, tendenza al ritiro sociale, difficoltà nella concentrazione, crisi di angoscia e di rabbia, sentimenti di inadeguatezza ed altri disturbi che erano stati individuati dal famoso Test di Rorschach.
 
PRIMO ATTACCO PSICOTICO: DISTRUTTE LAMPADA E RADIO
Nel frattempo una mattina, alzandomi dal letto dopo una notte passata a domandarmi se stessi facendo la cosa giusta, ebbi un breve attacco psicotico nella mia camera e distrussi una sedia, una lampada ed una radio.
 
DISOCCUPATO, E ANCORA DALLO PSICOLOGO
Dopo la visita in commissione, sempre ad aprile 2010, mi dimisi dal lavoro di autista che stavo facendo allora e rinunciai pure ad un’altra opportunità lavorativa come autista di autobus di linea, consigliato vivamente dallo psichiatra.
Così mi ritrovai disoccupato e intanto mi recavo settimanalmente dallo psicologo il quale mi fece un secondo Test di Rorschach e non mi disse chiaramente quali stronzate erano uscite fuori questa volta.
 
INVALIDITA’ CIVILE E ASSEGNO DA 275 EURO
La psicoterapia consisteva nel parlare liberamente e rispondere alle sue domande insistenti riguardo alle motivazioni dei miei comportamenti  e delle mie azioni ed ai miei pensieri.
A fine giugno 2010 mi fu riconosciuta dall’ ASL un’invalidità civile del 75% ed il diritto a ricevere dall’Inps un misero assegno mensile di  275 Euro, solo nel caso in cui non superassi un reddito annuo di 4500 Euro circa.
 
LAVORETTO DA LOBOTOMIZZATO, E VIA LE PATENTI DI GUIDA
Intanto verso la fine del 2010 (non ricordo precisamente quando) lo psichiatra mi fece scalare e interrompere l’assunzione di sertralina e a marzo 2011 mi fu trovato un impiego part-time tramite il collocamento mirato: si trattava di un lavoretto insignificante presso un’azienda che produce prefabbricati ed il mio compito era quello di fare le fotocopie e tenere ordinato un piccolo archivio. Ad aprile fui convocato dalla motorizzazione civile a presentarmi davanti alla commissione medica locale per la revisione della patente di guida e questa decise di riclassificarmela in patente B speciale, togliendomi in un colpo solo la DE/CE ed il CQC per i quali avevo speso circa 4000 – 5000 Euro.  
 
ATTACCO PSICOTICO, E UCCISIONE DI DUE PAPPAGALLI
Purtroppo la mia situazione non migliorò e una sera di maggio 2011 ebbi un’altra ”crisi” ed  ammazzai due pappagalli calopsiti che avevo acquistato qualche mese prima. Questo successe il giorno prima che venisse soppresso dal veterinario          
il mio cane malato di tumore alle mammelle. 
DALLO PSICHIATRA, E SUBITO ABILIFY 5 MG
Mia madre e mia sorella che assistettero alla scena rimasero molto scioccate e lo psichiatra decise di prescrivermi l’antipsicotico abilify da 5mg. 
UCCISIONE DI ALTRI DUE PAPPAGALLI
Nonostante ciò nei 3 mesi seguenti ammazzai a sangue freddo altre due calopsiti che avevo ricomprato. A marzo 2012 il mio psichiatra andò in pensione, io comunque continuavo ad andare regolarmente dallo psicologo. 
DISTRUZIONE DELLO SMARTPHONE, NUOVA PSICHIATRA E 10 KG IN PIU’
Dopo qualche settimana ripresi ad andare mensilmente da un’altra psichiatra del CPS, questa si dimostrò ancor più pericolosa. A giugno 2012 acquistai uno smartphone Samsung Galaxy S3, questo però aveva un difetto al tasto del volume che non riuscirono a riparare decentemente e quindi io, preso dalla rabbia, lo distrussi e me ne ricomprai un altro identico. Dopo 4 mesi, siccome da quando avevo iniziato ad assumere l’abilify ero ingrassato di 10kg e avevo smesso di fare sport, decisi di comprare una bici ellittica da 2500 Euro.
 
E ORA ANCHE UN PIZZICO DI ZYPREXA, MA SOLO PER DUE SETTIMANE
A questo punto la psichiatra, che nel frattempo aveva iniziato a sentire anche mia madre per tenermi maggiormente sotto controllo, mi propose di aggiungere all’abilify anche lo zyprexa 5mg per fermare la mia impulsività.
Io rimasi perplesso della sua motivazione e poi mi ero stancato di assumere psicofarmaci per il mio aumento di peso e la mia apatia. Così feci una ricerca su google e scoprì che lo zyprexa causa obesità e diabete. Assunsi lo zyprexa solo per due settimane, dopodiché decisi di interrompere la terapia di entrambi gli psicofarmaci. 
ZYPREXA INTERROTTO, MA ALTRI PSICOFARMACI DA ASSUMERE
Quando glielo dissi, ella mi propose di assumerne altri di cui non ricordo il nome e cercò di convincermi di averne bisogno dicendomi che sia il mio vecchio psichiatra che il mio psicologo, interpellati da lei, si erano detti favorevoli alla mia assunzione di psicofarmaci insieme alla psicoterapia.
 
MINACCIA DI TSO. FARMACI E PSICOTERAPIA INTERROTTI
Inoltre mi minacciò avvertendomi che se avessi creato altri problemi avrei dovuto subire il TSO. A questo punto cominciai a perdere la fiducia sia nella psichiatra che nello psicologo e ad aprile di quest’anno ho interrotto la psicoterapia e le sedute da quella spacciatrice.
DISOCCUPATO DI NUOVO E CON LA STIGMATE DI MALATO PSICHICO
Intanto a febbraio di quest’anno mi è scaduto il contratto a tempo determinato di quel ridicolo lavoretto e l’azienda, siccome aveva poco lavoro e degli esuberi di personale, non me lo ha prolungato e mi ha lasciato a casa. Alla faccia delle categorie protette! Ora, a 30 anni, mi trovo senza lavoro, senza le mie patenti e senza prospettive perché mi ero illuso e fidato di questa gentaglia. E per di più mi è stata affibbiata l’etichetta di disabile psichico. Mi chiedo se non è meglio che mi venga tolta questa invalidità, però mi servirebbe un certificato medico in cui la psichiatra dichiari che non ho più nessun disturbo psichico e questo mi sembra impossibile. Poi non so neanche se mi verrebbe restituita la mia vecchia patente DE-CE ed il CQC.
 
MENO MALE CHE CI SONO VALDO VACCARO E PIETRO BISANTI
Almeno grazie al suo blog e a  quello di Valdo Vaccaro ho aperto  gli occhi e da un mese ho adottato un’alimentazione vegana con tanta frutta e verdura, perdendo già metà dei kg in eccesso che avevo accumulato.

Daniele
               

P.S.  Voglio prenotare una copia del suo libro ”Assassini in Pillole”

RISPOSTA

Buongiorno Daniele,
e grazie della sua testimonianza.

Questo articolo dovrebbe essere appeso nello studio di ogni psichiatria, psicologo e nei reparti di psichiatria, CPS, comunità, quale emblema del fallimento totale, sotto ogni punto di vista, della psichiatria moderna.

Mi è difficile avere un quadro generale della sua situazione, avendomi fornito pochissimi elementi.
Infatti, non so se lei abbia mai assunto stupefacenti, cosa mangiava, come viveva, eppure, anche se come dico sempre non sono un dottore, non curo nessuno, non ricevo pazienti, non faccio diagnosi né prescrivo farmaci, mi sento di dirle la mia opinione.

Chiunque manifesti un disagio di natura psichiatrica NON deve essere oggetto di somministrazione di farmaci.
Gli psicofarmaci ottundono, mascherano il problema, causando una marea di effetti collaterali e non, che non fanno altro che rimandare la disfatta totale, quando non trasformano le persone in assassini di se stesse e degli altri.

Nessuno deve essere messo sul lettino dello psicologo in maniera errata e fuorviante.
Ogni essere umano ha bisogno di amore e comprensione, e non di una ulteriore dipendenza verso un’altra persona.
Questo non significa che io sia totalmente contro la psicoterapia: essa deve cambiare, non deve tramutarsi un un rapporto infinito di subordinazione, e non sempre per guarire bisogna andare a trovare il nodo gordiano di tutto.

Cosa significa?
Significa che sono molto più propenso a fornire stimoli veri, reali, fatti di amore e fiducia, e nel contempo, come cosa basilare, ristabilire le forze interne del proprio corpo attraverso l’alimentazione vegana il più crudista possibile, su cui questo blog interamente si basa.

Lei ha avuto le cure standard (psicoterapia e psicofarmaci) e ora si ritrova invalido civile, disoccupato, ingrassato e depresso.
Qualcuno l’ha quindi guarita?

Nessuno. Come nessuno ha magari ricollegato i suoi attacchi di rabbia e distruzione con l’assunzione dello Zoloft.

Quello che io farei è anzitutto avere fiducia nelle capacità guaritive del nostro corpo, non ricominciare in nessun modo l’assunzione dei veleni che le hanno propinato fino a poco tempo addietro e che l’hanno ridotta nello stato in cui si trova, e continuare con l’alimentazione che ha intrapreso.

Legga attentamente il mio blog, che è una miniera di informazioni, e scandagli tutte le possibili cause organiche alla base delle sue manifestazioni, quali amalgame in mercurio, glutine etc…

Si avvicini a un crudismo il più “crudista” possibile, con una percentuale di frutta dell’80% e un 10-10 di verdura e grassi vegetali sempre il più crudi possibile.

Ascolti il suo corpo, ascolti se stesso.
La nostra società si è imbarbarita, ma ci sono ancora persone di cuore.

Non si riduca a fare il lavoro da lobotomizzato che le hanno trovato.
Guarire significa tornare esseri pensanti, senzienti, che si emozionano, si incuriosiscono, si arrabbiano e sorridono.
Non barili di lardo che camminano lobotomizzati senza rompere i coglioni al prossimo
Questo è il pianeta Terra e non Zombielandia, come la psichiatria moderna vuole trasformarlo.

P.S: IL MIO LIBRO DI PROSSIMA USCITA “ASSASSINI IN PILLOLE – La psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere” E’ DISPONIBILE PER LA PRENOTAZIONE A PBISANT@HOTMAIL.COM. LA AVVISERO’ QUANDO SARA’ DISPONIBILE.