VALENTINA: ABBUFFATE, SCALAGGIO ENTACT, GLUTINE E VACCINI. TANTE DOMANDE, UNA SOLA RISPOSTA

LETTERA

Ciao Pietro,
sono Valentina, immagino tu abbia un miliardo di cose da fare piuttosto che leggere la mia mail, ma sento il bisogno di scriverti perché ho conosciuto il tuo blog per caso o meglio, per come la vedo io, un angelo mia ha voluto bene e mi ha portato dritta dritta a te. 

Ti racconto in breve la mia storia: da piccola sono sempre stata allegra e piena di vita, ma le vicissitudini della vita -soprattutto la separazione dei miei quando avevo 16 anni- mi hanno portato ad una sorta di depressione perenne, come se fossi “naturalmente” portata ad essere giù. 

Adesso ho 29 anni, ho una bimba meravigliosa di 5 anni e sono sola. Abito con mia mamma e purtroppo non lavoro -motivo anche questo di preoccupazioni e sensi di colpa. 

Poco più di due anni fa la mia dottoressa, riscontrandomi una colite nervosa (la mia separazione e la grande responsabilità che sento verso mia figlia mi hanno creato non poche ansie e paure), mi ha prescritto entact 20mg e anche se controvoglia e con grande amarezza ho cominciato ad assumerlo. 

Per circa un anno e mezzo mi sono sentita meglio, ma non mi è mai andata giù l’idea di dover ricorrere a questi farmaci per stare bene. Così ad inizio primavera scorsa, senza neanche avvertire la dottoressa, ho cominciato lentamente a scalare, ed a inizio estate ho definitivamente smesso. 

Purtroppo poco dopo ho avuto un lutto in famiglia ed altri momenti di sconforto che mi hanno fatto sentire nuovamente a terra ed in poco tempo mi sono sentita persa e per gestire le mie angosce non facevo altro che mangiare, anche solo per illudermi di riempire il vuoto immenso che avevo, ed ho dentro… 

Mia mamma vedendomi così mi ha consigliato di riprendere entact e una sera mi sono ritrovata a buttar nuovamente giù quella maledetta pasticca. Durante la notte non riuscivo a dormire e mi sono messa su Internet a cercare delucidazioni su questi cavolo di psicofarmaci che ho sempre visto come droghe. 

E come un angelo sei apparso tu. Nel giro di due settimane ho smesso carne, caffè e sigarette. trovo faticoso togliere latticini, uova e glutine perché tuttora mi butto sul cibo per placare le mie tristezze, e non so proprio come fare per spezzare questo circolo vizioso. come posso fare a tirarmi su di morale? 

La vita mi angoscia e i sensi di colpa mi trascinano sempre più giù, perché mia figlia è la mia vita e stare così male mi fa sentire un’ingrata verso quello che invece la vita mi ha donato.

Può essere davvero il glutine a tenermi in questo inferno interiore?
E una volta smesso, quanto ci vorrà alla mia mente per tornare in salute?
Un ultimo dubbio, non puoi capire il senso di colpa che ho provato informandomi sui vaccini, dato che mia figlia è vaccinata. Mi sono sentita una mamma orribile. 

Tra poco dovrebbe fare il richiamo dell’esavalente, ed io non vorrei, ma cosa rischio? 
O meglio, davvero non rischio niente? A cosa potrei andare incontro?
Ti ringrazio in anticipo per l’attenzione,
È meraviglioso l’impegno e l’amore per la vita che si percepisce leggendo ogni tua parola.

Grazie

valentina


RISPOSTA
Ciao Valentina,
sono io che ringrazio te per aver deciso di scrivere a questo non-medico.
Felice anzitutto di esserlo, in quanto convinto sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi, e alle tante puntuali domande che mi hai posto, e che meritano un approfondimento.
Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Il messaggio rivoluzionario di questo blog è semplice: corpo e mente lavorano in sinergia; un corpo alimentato male è più debole e soggetto a cadere come una pera davanti alle difficoltà della vita che, volenti o nolenti, prima o poi, a chi più a chi meno, colpiscono tutti.
Quindi, per poter sviluppare ciò che io chiamo “pensieri puliti” servono “cibi puliti”.
Posso programmare quindi la mia vita quanto mi pare, ma quando arriva un lutto inaspettato (in realtà lo sono sempre) ecco che il mio corpo fisico deve essere pronto, forte, per affrontare la difficoltà presentatasi.
Se, invece, il corpo fisico non è pronto, ecco che tali eventi (ma anche situazioni molto più “gestibili”) possono buttarci in spirali depressive anche molto forti.
E qui arrivano gli psicofarmaci.
Ma cosa sono?
Sono molecole chimiche, create in laboratorio, che nulla hanno a che fare con il corpo umano.
Mi dici quindi come diavolo fanno a interagire con la biochimica cerebrale, tuttora praticamente sconosciuta?
Non possono…e infatti agiscono come le sostanze stupefacenti: danno un finto senso di benessere  (quando va bene) sconquassandoti dentro, e portano il conto da pagare molto salato quando si tenta di dismetterli.
È normale che una dieta come la tua non permetta alla tua mente di essere pronta, reattiva, speranzosa, battagliera: i sentimenti “buoni” nascono anche e soprattutto da quello che ingurgitiamo giorno dopo giorno.
Ora…il tuo piano di battaglia è il seguente:
-via le proteine animali, in tutte le loro forme;
-via il glutine, nella maniera più assoluta: assieme ai latticini, è la sostanza in assoluto più mostruosamente allergenica che un essere umano possa ingerire. I forum americani a tema strabordano di testimonianze di persone che hanno definitivamente risolto problematiche mentali anche serissime semplicemente eliminandolo dalla dieta, e facendo attenzione quindi a tutte le contaminazioni, bastando, per alcune persone, anche un quinto di una briciola di pane, per sentire effetti nefasti sul sistema nervoso;
-eliminare tutti gli zuccheri artificiali: essi contribuiscono agli sbalzi glicemici e a farti tuffare nelle abbuffate fuori controllo;
-per tirarti su di morale devi fare due cose: scalare lentamente l’entact e cominciare a mangiare ciò che Madre Natura ha progettato per l’animale “uomo”, e cioè la frutta e la verdura, allo stato più crudo possibile.
Quindi…
Spremute di agrumi al risveglio.
Durante la giornata, fuori pasto, si mangerà solo ed esclusivamente frutta, a volontà.
I pasti principali saranno di verdura cruda, all’inizio, seguita da un secondo di cereali senza glutine, legumi, verdure cotte o amidacei (come le patate o la zucca).
Le calorie provenienti dai grassi devono mantenersi assolutamente a circa il 10% del totale: quindi si azzerano gli oli di tutti i tipi e si limita tantissimo l’avocado, il cocco e la frutta secca in generale (siamo esseri umani, e non castori).
Prova a mangiare così per sei mesi e, superate le crisi eliminative che arriveranno, non potrai che trovare una nuova “te”: in forma, con la pelle splendente e determinata.
I vaccini….cosa ne penso?
Penso siano il male del mondo, e i maggiori responsabili dell’epidemia di autismo, morti in culla e della salute cagionevole dei nostri bambini.
Non vedo nulla di buono nell’inserire direttamente nel torrente sanguigno (bypassando quindi tutte le barriere difensive del corpo) un miscuglio composto da RNA animali, adiuvanti, conservanti e metalli pesanti: chi ancora crede che la febbre post-vaccinazione sia un segnale di adattamento del corpo al vaccino, non ha capito una benemerita mazza di come il nostro corpo funzioni.
Cosa farei se fossi in te? Non farei il richiamo. Nessun vaccino è obbligatorio. Si manda una bella raccomandata alla A.S.L. competente, precisando che si intende NON vaccinare il proprio figlio. Punto.
Come vedi, ho risposto alla tua lettera.
Anche se ormai non ho nemmeno il tempo di andare in bagno, non lascerò nemmeno una mail senza un’adeguata risposta.
Per me ogni essere umano è importante. Sono qui per aiutarvi a camminare con le vostre gambe.
Non sono un guru o un santone. Sono semplicemente un essere umano che ha deciso di vedere le cose per quello che sono.
Avanti così
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.