TUTTO COMINCIO’ DALLA PAROXETINA….

LETTERA

Sig. Bisanti o Pietro, come preferisce.

Non so se riuscirà a leggere questa mia mail, ci provo. Sono finito nell’oblio del tunnel psichiatrico nel 2005 quando avevo 33 anni.
La mia ragazza di allora, una psicologa con cui avevo un rapporto tossico, mi aveva fatto prendere la Paroxetina datale da un amico psichiatra.
Stavo attraversando un periodo depressivo, in buona parte legato a quella relazione, e da coglione ho preso queste pillole che non sapevo neanche cosa fossero.

Ne presi in tutto per sei giorni e a peggiorare il tutto, vedendo che i miei sintomi peggioravano, anziché collegarli alle pillole mi misi a bere.

A una settimana dall’assunzione mi ritrovai come uno zombie. Smisi le pillole e troncai la relazione ma a distanza di un mese non mi ero ripreso e dovevo per di più andare a lavorare (maledetto lavoro).

Così andai da uno psichiatra che mi diede il Lexotan. Dopo un mese mi sentivo completamente ripreso (certo non per il Lexotan ma perché il tempo mi aveva guarito) così chiesi allo psichiatra di togliermi la benzodiazepine ma lui mi lasciò 10 gocce la sera “così siamo più tranquilli e le togliamo quando vogliamo” queste furono le sue parole, maledetto.

Dopo sei mesi, finito di lavorare, cercai di togliere queste gocce ma non ci riuscii e stetti malissimo.

Conseguenza: un’altra benzodiazepina, l’En e uno psicofarmaco la Mirtazapina, che mi fece aumentare enormemente di peso.

Spaventato da quello che era successo non toccai più i farmaci. Delle due medicine l’unica che riesco a scalare e togliere è la Mirtazapina.

L’En quando l’ho sospeso mi sono venuti dei brutti acufeni che per essere calmati ho dovuto riprenderlo in dosi maggiori insieme ad una medicina data dall’otorino (ho poi scoperto che gli acufeni sono un sintomo tipico da sospensione di benzodiazepine).

Ti seguo da quando sei su YouTube e mi considero un caso tipico di persona finita nel gioco perverso degli psicofarmaci.

Ora sto cercando di togliere almeno la mirtazapina. Per l’En sarà molto più dura.

Continua così

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L’Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell’autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.

Quello che hai descritto è ESATTAMENTE quello che accade a tonnellate di persone ogni giorno: si comincia un’assunzione psicofarmacologica, spacciata per qualcosa di “leggerino”, ignari di stare assumendo delle sostanze psicotrope potentissime e devastanti, e si finisce a doversi imbottire per poter contrastare gli effetti a catena di tale merda, con tutti gli effetti fisici e mentali da te ben descritti, senza contare che la Paroxetina è IN ASSOLUTO l’antidepressivo più devastante da scalare. E’ “potente”, ben studiato per dare quel finto senso di benessere, che si pagherà poi a caro prezzo.

Ora, senza perdersi in tante parole, esiste solo UNA guarigione, che si chiama AUTOGUARIGIONE.

Solo il tuo sistema immunitario sa ESATTAMENTE quanto danneggiata sia la tua biochimica cerebrale e come risistemarla.

Scalaggio LENTISSIMO di un farmaco alla volta, con LENTO ma RADICALE cambiamento dello stile di vita in chiave igienista: sole, aria pulita, esercizio fisico moderato, acqua pulita, alimentazione compatibile e fuori dai coglioni chiunque venga nella nostra vita per romperci le palle.

Questo, assieme al tempo e alla PERSEVERANZA porteranno i risultati sperati.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti
Consulente legale a tutela dell’utente psichiatrizzato


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.