TUTTI IN FILA COME MARIONETTE

Quando mi capita di andare dal mio medico di base, che conservo solo e unicamente ai fini fiscali ma del quale ben mi guardo di seguire le prescrizioni, mi accorgo di come gli studi dei medici siano veramente permeati di un’atmosfera di enorme ignoranza e tristezza…
C’è la signora anziana che si lamenta di “essere tutta un dolore”… il rappresentate farmaceutico che non vede l’ora di sponsorizzare questo piuttosto che quel farmaco, la donna di mezza età super schizzata che va a farsi validare un’ulteriore ricetta per gli antidepressivi.
E poi, una volta dentro, il solito colloquoio sterile, informale, dove non si analizza mai il problema alla radice ma si cerca semplicemente, partendo dai sintomi, qualcosa che li faccia sparire, qualcosa che ci dia quella solita, idiota, stupida apparente guarigione che tutti noi sembriamo volere.
Anzi, diro di più, proprio noi ci arrabbiamo ormai se il medico decide di andare a fondo, di mettere in discussione il nostro stile di vita…eh no! Noi vogliamo continuare a mangiare cadaveri, latte di mucca e cibo spazzatura e vogliamo una pillola che non ci faccia sentire tutta questa immondizia…
E il medico di base ci accontenta: ci da le nostre pillole, i nostri antibiotici, il nostro cortisone, le nostre vaccinazioni, e noi tutti in fila come delle lobotomizzate marionette.
Sì, questa è la sensazione più forte che trovo in uno studio medico: la gente non ha più fiducia in se stessa, nelle capacità del proprio sistema immunitario, non capisce nulla di come si sviluppi una malattia e di come i sintomi siano segnali positivi da captare e non da demolire con il Napalm.
E i medici non hanno più voglia di stare ad ascoltare nessuno.
E i farmaci fanno felici entrambi: il “paziente” tornerà a casa e spegnerà la spia rossa accesa dal sistema immunitario, continuando a ingozzarsi; il medico avrà sbolognato il paziente nel più breve tempo possibile, al riparo di qualunque problema di tipo legale, avendo seguito le normali linee guida.
Tutti in fila come marionette, sù!