SCALAGGIO ZYPREXA: E’ VERAMENTE DURA.
LETTERA
Da domenica sono passato da 20mg di zyprexa a 15 mg di zyprexa, mi sembra di aver assorbtio bene l’ abbassamento per cui volevo passare a 12,5 perchè anche a 15mg sento troppo appiattimento affettivo e poca energia ma la mia famiglia non vuole. Lei me lo consiglia?
Eugenio
RISPOSTA
Ci si risente Eugenio,
questa è la sua seconda mail.
Veniamo a noi: ho scritto un sacco di articoli sul famigerato Zyprexa e chiunque li volesse leggere potrà utilizzare la funzione del motore di ricerca sul blog.
Ribadisco che è un farmaco demoniaco, che “guarisce” le crisi psicotiche semplicemente agendo da lobotomizzazione di tipo chimico.
Per questo, chi prende lo Zyprexa, oltre a ingrassare come una balena, a candidarsi per il diabete e tutta una serie di altri, gravi problemi di salute, registra quello che ha detto lei, e cioè “un appiattamento affettivo”.
Anche un lobotomizzato capirebbe che non si guarisce una persona disattivandogli il cervello, come non si aggiusta una macchina che ha il motore difettoso semplicemente tenendola ferma o andando solo a 10 km/h. SI DEVE CAPIRE PERCHE’ LA MACCHINA NON VA BENE.
Purtroppo tutti gli psicofarmaci, Zyprexa compreso, devono essere scalati con MOLTA attenzione, sia perché riaffiorano subito i sintomi che erano stati semplicemente nascosti e mai estirpati, sia perché la biochimica celebrale si era in qualche modo “adattata” a quella porcheria.
Gli effetti da scalaggio e sospensione devono quindi essere monitorati, perché qualunque psichiatra, nel caso lo scalaggio producesse sintomatologia evidentissima, andrebbe subito a imputarla al fatto che “il farmaco serve e senza non si può stare”.
Prendere lo Zyprexa caro Eugenio significa accettare di vivere una vita di stenti, senza emozioni, senza poter provare affetto e amore per nessuno, pensando solo a mangiare, come gli Zombie dei film, senza una vita affettiva e sessuale.
Io non sono un medico e non faccio diagnosi, né posso prescrivere alcunché, ma posso dirle cosa dicono i dettami dell’igienismo, l’unico, a mio parere, vero modo di arrivare alla radice dei problemi.
Ora deve prendersi Lei stesso tutte le responsabilità del caso e andare avanti a scalare se ciò desidera, analizzando bene come si sente, e aumentando o diminuendo lo scalaggio in base al suo grado di sopportazione.
Può nel frattempo aiutare il suo corpo iniziando a eliminare tutte le sostanze che creano scompensi come sale, caffè, zuccheri artificiali, bibite gassate, sigarette, droghe di ogni tipo, cominciando ad avvicinarsi all’unico modo possibile di alimentarsi, e cioè quello vegano tendenzialmente crudista, che troverà riportato in molti miei articoli.
Non deve assolutamente transitare bruscamente dalla sua attuale alimentazione onnivora a quella vegana, in quanto il suo corpo sta già superlavorando per lo scalaggio dei farmaci.
Quindi, prima si scala, avvicinandosi a quel tipo di alimentazione, e poi la si abbraccia con gioia per tutta la vita, non dimenticando mai che corpo e mente sono uniti, e l’equazione cibo pulito=pensieri puliti non sbaglia mai.
Mi tenga informato.
Forza e coraggio.