QUATTRO RICOVERI, DUE TSO E UNA VAGONATA DI FARMACI

LETTERA

TANTI RICOVERI E UN MARE DI FARMACI
Buongiorno, scrivo da Bologna. Ho quasi 46 anni e 2 figli. In tutta la mia vita, a partire dai 23 anni, ho avuto 4 ricoveri di cui 2 tso. Le diagnosi fatte non si contano, dalla depressione al disturbo di personalità e altra roba. Vi lascio immaginare i tipi e le quantità di farmaci che ho dovuto “subire”. 
UN SACCO DI PESO IN PIU’ E DEPOT UNA VOLTA AL MESE
Un anno e mezzo fa, dopo qualche mese dall’ultima dimissione da 2 mesi di ricovero a villa baruzziana, ho smesso di pacca di prender tutto perché io, alta 1,60 e tendenzialmente magra ero diventata 69 kg e un farmaco depot che mi iniettavano al consultorio 1 volta al mese mi aveva fatto cominciare a tremare come una foglia. 
MESI DI TREMORI E POI IL MINIAS
Ho tremato per oltre tre mesi. L’estate autunno scorsi ho cominciato a non dormire e su consiglio di mio zio psicologo ho ricominciato con qualche goccia di minias e poi, in seguito a una visita da una dott.ssa un po’ omeopata un po’ tradizionale, assumo da marzo 8 gocce di elopram oltre a cura omeopatica con triptofano, vitamine, ecc. 
TUTTO NASCE DA INCOMPRESIONI IN FAMIGLIA E BAMBINA CHE NON MI FA DORMIRE
Il mio calvario è iniziato 6 anni fa a 6 mesi dalla nascita della mia seconda bambina, cercata, desiderata, voluta. Dopo 6 mesi di allattamento, stress, fatica fisica e mentale, accudimento del resto della famiglia, poca comprensione in casa, ho cominciato a non dormire di notte. La piccola, dopo 2-3 mesi di sonno regolare notturno, aveva ricominciato a svegliarsi anche 3-4 volte x notte chiedendo il latte. 
MEDICO DI BASE CHE MI PRESCRIVE SEREUPIN E MINIAS AL TELEFONO
A volte ciò non succedeva ma io ero talmente suggestionata e andavo a letto ripetendomi “ecco, adesso si sveglia adesso si sveglia” e non dormivo lo stesso. Ho chiesto aiuto a mio marito, ai nonni, alla pediatra, dicendo che non dormivo ma nessuno ha preso sul serio questo mio problema. Beh che sarà mai, hai una bambina piccola non dormi e ti lamenti? Finché, non sapendo dove sbattere la testa e in preda alla confusione più assoluta, mi sono rivolta al mio medico di base che, senza nemmeno volermi parlare di persona per CAPIRE la natura del mio problema, mi ha prescritto subito PER TELEFONO minias e sereupin. 
VIGILI CHE MI CARICANO SU DI UNA AMBULANZA CHIAMATI DA MIO MARITO
Da allora non sono più riuscita a liberarmi di farmaci, psichiatri, consultori e ospedali. Da poco ho iniziato un percorso con una psicologa ma sarà dura colmare questa voragine, togliermi dalla testa i vigili che a forza mi prelevano da casa mia e mi caricano su un’ambulanza e a dimenticare che è stato mio marito a chiamarli.

NON STO ANCORA BENE E ABUSO DI MINIAS
Io purtroppo non sto ancora bene, ho ansia costante, la mia qualità di vita è infima, questi sei anni purtroppo hanno devastato la mia famiglia, i miei figli e messo a repentaglio il mio lavoro.
Il mio problema attuale è che, oltre a non stare per niente bene, abuso del minias, raddoppio le dosi massime, lo prendo anche di giorno per calmare l’ansia. Io, da sempre contraria e costretta ai farmaci, sono diventata drogata, di una droga legalizzata. E chiaramente, questo farmaco non funziona più.

CLINICA DEL SONNO CHE MI PRESCRIVE ALTRI TRE PSICOFARMACI
Ho anche consultato la clinica del sonno del s.orsola di Bologna dove mi son sentita dire da una simpatica neurologa che il mio caso non era di sua competenza e mi dovevo rivolgere di nuovo allo psichiatra, persona che non frequento da tanto tempo. E, per tamponare, ha detto, solo per tamponare, mi ha prescritto altri 3 psicofarmaci. Il referto è stato immediatamente cestinato.
 
VOGLIO TORNARE A VIVERE E SONO MOLTO SOTTOPESO
Sarebbe mio grande desiderio ricominciare a dormire in modo naturale senza gocce, come ho fatto fino a 40 anni e ricominciare a vivere una vita serena, con meno ansia, riuscire a giocare con mia figlia divertendomi pure io. Ricordo bene cosa vuol dire dormire e svegliarsi tonici e riposati, ora non so più cosa vuol dire.
 
Ora sono 46 kg, direi sottopeso, ma lo shock subito mi fa vivere anche in modo patologico il mio rapporto con il cibo. Mangiare mangio ma quasi sempre con l’ansia addosso, peso, regolo, controllo mangio molte verdure. Oggettivamente capisco che ora il problema del soprappeso non c’è ma ho subito un tale trauma che ora sono in questa penosa condizione. Quella di non riuscire a mangiare una pizza in allegria.
 
Non so più nemmeno che persona sono, tutte queste cure mi hanno cambiata radicalmente. Non  ho quasi più interesse per niente. Il clima in casa è duro e pesante, ho perso i primi sei anni della mia bambina e il mio figlio grande l’ho “lasciato” che era un bambino di 10 anni, ora ne ha 17 e non mi parla nemmeno più. Ho perso quasi tutti i miei amici e faccio fatica a trovarne, perché le persone tristi non le vuole intorno nessuno.
 
Ora ho contattato un centro di relazioni umane antipsichiatrico di Bologna perché vorrei dismettere la roba che ancora mi tiene legata. Non sono solo i legacci degli ospedali a bloccarti.
Grazie per l’attenzione prestatami. Sapere che c’è qualcuno che ti ascolta con orecchi diversi dal resto della gente comunque aiuta.
Cordiali saluti.

Lucia

RISPOSTA
Buongiorno Lucia,
mail come le sue me ne stanno arrivando a catinelle, e invito chiunque abbia una storia a scrivermi a pbisant@hotmail.com.
Pur con il profondo ed enorme rispetto che provo per la sua situazione, non voglio usare mezze misure, né nei suoi confronti né tantomeno nei confronti dei medici e dei suoi familiari.
Partiamo da una considerazione: se lei si fosse suicidata, pensa che avrebbero dato la colpa a qualcuno?
No, l’avrebbero seppellita etichettandola come l’ennesima infelice e squilibrata che si è tolta la vita.
Nessuno nega che un bambino che piange (e la conseguente insonnia) possano mettere a dura prova anche il genitore più tenace, e grida vendetta al cospetto dell’Universo il fatto che i suoi familiari più stretti non si siano “stretti” intorno a lei per aiutarla in un momento così delicato.
L’Umanità fa schifo, ma non tutta per fortuna.
Ma la soluzione non è mai imbottire la gente, trasformandola in zombie che perdono il contatto vero con la realtà e la vita.
La soluzione è fornire aiuto pratico e concreto, e al contempo rafforzare il fisico con un’alimentazione consona al nostro disegno divino.
Avrà avuto modo di vedere che questo blog fonda la sua stessa esistenza sull’alimentazione vegana, il più crudista possibile.
Mangiare bene non previene solo i tumori.
Mangiare bene significa avere un corpo sano e una mente lucida, capace anche di rispondere ai colpi della vita senza farsi da essi abbattere.
Se sono disequilibrato, e rimango bloccato in un ingorgo stradale, magari sbroccherò, ma non sarà colpa dell’ingorgo, ma bensì della mia debolezza mentale a cui lo stesso ingorgo ha dato il colpo di grazia.
Quindi, nel suo caso specifico, il non riposare bene a causa di un bambino che piange, e la conseguente perdità di lucidità, è anche direttamente connesso al fatto che il corpo stesso abbia affrontato tale prova già debole e depauperato.
Quindi, nessun riequilibrio può prescindere dal cominiciare a mangiare correttamente, e quindi, come sempre ribadito, in maniera vegana, il più crudista possibile.
Legga per bene questo blog, e capirà qual è il messaggio che voglio dare.
Veniamo al suo medico di base: da denuncia, senza se e senza ma.
Da rispedire sui banchi di scuola, per imparare di nuovo prima di tutto cosa significhi dialogare con un paziente, e per comprendere quanto potenti siano le molecole che le ha con così tanta disinvoltura telefonicamente prescritto.
Veniamo al centro del sonno: da evitare come la peste.
Non si cura l’insonnia attaccando elettrodi alla gente, e non si prescrivono tre psicofarmaci come rimedio tampone. Ormai non mi stupisco più di quanto in basso sia caduta la medicina allopatica.
Tutto sta ora a riappropriarsi della propria vita e del proprio corpo.
Non sono un medico, non prescrivo nulla, non faccio diagnosi né tantomeno ricevo pazienti.
Dico quello che farei io se mi trovassi in questa situazione.
Via tutti gli alimenti industriali.
Via i caffè, via i thè, via tutti gli zuccheri artificiali in tutte le forme.
Via carne, via pesce, via latticini, via i cereali contenenti glutine.
Questo da subito.
Farsi aiutare da un professionista a scalare, con attenzione massima, i farmaci che sta prendendo, avendo cura di massimizzare, nel contempo, l’assunzione di frutta e verdura, il più crude possibile.
L’obiettivo che ho in mente è di fondare un centro che permetta, in tutta tranquillità, in un ambiente protetto, di poter eliminare gli psicofarmaci dalla propria vita, senza il rischio di dover subire TSO su TSO.
La società è ottusa, ipocrita, egoista e ignorante.
Perdoni suo marito: se non si ha una preparazione igienista come quella che ho maturato io in anni e anni di studi e di esperienze su strada come operatore di polizia, è facile pensare che il ricovero sia l’unica soluzione per chi manifesta disturbi psichiatrici.
Non sono qui per lodarmi, ma in questo blog ci metto faccia, nome e cognome.
Ricordi solo che qui, in attesa che si possa fare realmente di più, può trovare il conforto che le serve, con una veduta della medicina e della psichiatria fatta senza le fette di salame sugli occhi.