PSICOFARMACI: QUANTI PESCI CADUTI NELLA RETE DEL DENIBAN

COMMENTI AL MIO ARTICOLO “DENIBAN: LO SPACCIATORE DI FELICITA'”

  1. Il Deniban, che io assumo, è un ottimo farmaco che non ha niente a che fare con le droghe mache aiuta a superare ansia e distimia. Prima di chiacchierare tanto provate ad affrontare questi disturbi!

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  2. Anche io assumo, a periodi, il Deniban. Ho solo paura che mi faccia aumentare di peso, per il resto trovo che sia un buon farmaco, altro che droga!

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  3. questo talebanesimo sugli psicofarmaci non porta da nessuna parte. Lo volete capire che il cervello è un organo come tutti gli altri e risente di squilibri e carenze che, se gravi, devono essere trattati farmacologicamente???? Vi auguro di essere colpiti da insonnia, quella grave, quella che non fa chiudere occhio, quella che vi porta ad uno stato di prostrazione tale da farvi implorare il medico di darvi qualsiasi cosa purché vi faccia dormire…magari riuscite a capire che prendere uno psicoattivo per sbloccare una situazione grave e invalidante NON EQUIVALE a drogarsi.
    E dire che siamo nel 21° secolo e l’ottusità regna sovrana…

RISPOSTA

Cari Lisbeth e Anonimi,
dedico un articolo ai vostri commenti in primis per dimostrare che questo blog non pubblica solo quello che gli fa comodo, e in secundis per rendere consapevoli e quindi aiutare chi ancora non riesce a capire che l’equazione farmaco=guarigione è la bufala del XXI secolo.
Mi dispiace dirlo, ma come il titolo dice siete tutti caduti nella rete degli psicofarmaci.
Rabbrividisco a sentire frasi come “è un ottimo farmaco”, “ho solo paura che mi faccia aumentare di peso, per il resto trovo che sia un buon farmaco”.
Come è possibile non capire che una sostanza, che tra l’altro agisce sui recettori della dopamina al pari della cocaina, che riesce a tirare fuori una persona dal letto super-depressa in 30 minuti non è niente altro che una sostanza stupefacente?
Come è possibile non capire che chi produce queste sostanze sa molto bene come produrle per dare l’effetto “sirena di Ulisse”, dove prima ti ammalia con un finto benessere (quando va bene) per poi tenerti incatenato a vita?
Mai in questo blog mi sono permesso di sottovalutare i problemi che possono sorgere durante la vita, e che quelli di origine psichiatrica siano invalidanti e terribili.
Quello che continuo a ribadire però è il modo in cui questi problemi vengono affrontati.
Uno “psicoattivo per sbloccare una situazione grave e invalidante” come dice Lisbethe equivale sì a drogarsi.
Tu non dormi da giorni, e quindi c’è una causa per cui il corpo non riesce ad addormentarsi.
Addormentarlo di forza non significa altro che violentarlo, senza aver risolto il problema alla base.
Mi viene in mente quando gli eroinomani del decennio scorso passavano dall’eroina al metadone, inserendo poi un potentissimo sonnifero poi tolto dal mercato, il Roipnol, poiché lo stupefacente li aveva praticamente fatti diventare incapaci di addormentarsi.
Non voglio fare paragoni con le vostre situazioni, ma quello che voglio ribadire a gran voce è che sono convinto che nessuno, dico nessuno tra i vostri dottori vi ha sicuramente detto nulla riguardo le vostre abitudini di vita, alimentari e non.
No, subito via di prescrizione, e poi si vedrà.
Non importa se chi cade nella rete dovrà poi prendere psicofarmaci a vita o ciclicamente, non importa se ingrasserà come una balena, non importa se gli sparirà il ciclo, non importa se agli uomini verranno le tette e il latte dovuti all’aumento smisurato della prolattina.
Non importa: basta che rimanga il sorriso da ebete e la frase tipica “Va tutto bene”.
Svegliatevi.
Gli psicofarmaci tutti, ma ora parliamo del Deniban, vi catturano in una rete difficilissima da rompere.
Prima di appiopparvi il Deniban un medico coscienzioso dovrebbe dirvi di tutti gli effetti che vi ho elencato sopra, e di quanto velocemente il Deniban sia capace di agire, e di quanto altrettanto velocemente smetterà di agire, sviluppando la classica sintomatologia della “tolleranza” come tutte le sostanze stupefacenti.
Andate a leggere tutti i miei articoli sugli psicofarmaci, ove a gran voce cerco di farvi capire come qui non si faccia talebanismo, come dice Lisbeth, ma si tenta di far capire concetti ovvi.
Quando Lisbeth dice “Lo volete capire che il cervello è un organo come tutti gli altri e risente di squilibri e carenze che, se gravi, devono essere trattati farmacologicamente????” mi arrabbio. E anche molto.
Perché in quella frase è riassunto il lavaggio del cervello che ha funzionato alla perfezione.
Nessuno soffre di carenze e squilibri nel cervello. E nessuno necessita di trattamente farmacologici.
In Natura i disturbi mentali non esistono. E fino al 1940 l’umanità è andata avanti senza psicofarmaci.
Quando si vorrà capire che cervello e intestino sono intimamente collegati? Quando si vorrà capire che l’alimentazione è una parte fondamentale della nostra salute, anche psicologica? Quando si vorrà capire che il glutine, la caseina, i metalli pesanti, i denti devitalizzati, le tossine ambientali possono influire sui delicati meccanismi celebrali? Quando si vorrà capire che una glicemia sballata, e quindi un funzionamento esagerato delle ghiandole surrenali, portano a superproduzione di ormoni quali l’adrenalina e il cortisolo, che portano a loro volta a stati di ansia e depressione cronici?
Al posto di impasticcarvi, fornite al vostro corpo tutto quello che gli serve. 
Alimentatelo secondo natura, fatelo funzionare con il carburante giusto.
E vedrete che uscirete dalla rete.