NON APRITE QUELLA PORTA: L’UFFICIO DOVE TUTTI PRENDONO L’INFLUENZA
Rispondo ad un commento di Nicola riguardo al mio articolo “IL CONTAGIO: LE MASCHERINE METTETELE SOLO A CARNEVALE”.
Grazie per la risposta! Mi sono imbattuto in questo blog per caso e non pensavo di essere preso in considerazione. La risposta è perfettamente logica, ma c’è ancora qualcosa che non mi quadra. Ti faccio una premessa: io e la mia ragazza siamo vegani, anche se ogni tanto ci concediamo qualche strappo alla regola (mai carne!). La mia ragazza “strappa” un po’ più di me. Circa un mese fa nel suo ufficio si sono presi tutti una forma influenzale con gli stessi sintomi. Anche la mia ragazza si è ammalata, io no. Come spieghi sintomi uguali per persone eterogenee come quelle di un ufficio, tra cui una (la mia ragazza) che ha un occhio di riguardo in più rispetto agli altri per l’alimentazione? Grazie in anticipo.
Nicola
RISPOSTA
Ciao Nicola, finalmente posso chiamarti per nome e non come “Anonimo”.
La curiosità è una grande virtù e spero anche questa volta di poterti dare una risposta esauriente.
Allora, partiamo dal concetto che l'”influenza” come “malattia” non esiste.
Non esistono i virus, quindi non esiste l’influenza.
La sintomatologia che viene definita come “influenza” altro non è che il meccanismo che il corpo mette in atto quando è intossicato.
Febbre, espulsioni di muco, starnuti: sono tutti mezzi che il corpo utilizza per autoregolarsi, per tornare a una condizione di normalità.
Perché avviene d’inverno, con il freddo?
Perché la cronica mancanza di sole, di moto, di aria pulita, unita a una alimentazione ancor meno comprendente frutta e verdura portano il corpo a non riuscire a fare le pulizie giornaliere.
In questo caso, quindi, ci vuole qualcosa di più per rimanere in equilibrio.
Ed ecco quindi che arriva il naso gocciolante e tutto il resto, che altro non sono, lo ribadisco, meccanismi riequilibratori che servono a farci funzionare al meglio.
E noi cosa facciamo?
Al posto di assecondare il tutto, con un bel riposo e un digiuno, soffochiamo i sintomi con tachipirina et company, costringendo il corpo, con la forza, a interrompere un lavoro sacrosanto che stava facendo.
Suona così illogico?
Sì, ma solo per i dottori, non per chi ha un briciolo di intuizione e curiosità.
Ma l'”influenza”, che è quindi una vera e propria crisi eliminativa (e invito quindi a rileggere il mio articolo: LA CRISI ELIMINATIVA. QUESTA SCONOSCIUTA che si trova sul blog), può avvenire sia perché siamo “troppo intossicati” e quindi il corpo deve utilizzare nuovi canali di esplusione, oppure perché abbiamo alleggerito la nostra alimentazione, migliorato il nostro stile di vita, e quindi il corpo cannibalizza i residui tossici accumulati da anni e li espelle attraverso una crisi eliminativa che mistifichiamo sempre per qualcosa di brutto, quando in realtà viene solo a farci del bene.
In entrambi i casi: mai stoppare i sintomi. MAI. Assecondarli con digiuno e riposo fino alla loro scomparsa. Questo significherà veramente “guarire”, non un mero accontentarsi di aver rispedito dentro qualcosa che uscirà fuori ancora più prepotentemente.
Veniamo a noi.
Parlate di essere vegani, ma anche di “sgarri”.
Cosa sono questi sgarri? Caffè, sigarette, cibi spazzatura rigorosamente vegani?
Non ci sono vie di mezzo. O si mangia bene, o si mangia male.
Il fatto che tu non ti sia ammalato rende l’idea di come il contagio non esista: la tua ragazza, a stretto contatto, non poteva passarti nulla.
Primo perché non esistono virus da trasmettere, e secondo perché, allorquando avesse sviluppato una flora batteria incontrollata a causa di residui tossici interni venuta con te in contatto, il tuo terreno è lindo e pulito, e niente e nessuno potrà intaccarlo.
Veniamo all’ufficio.
Scartando anche in questo caso la teoria farlocca del contagio, sono più propenso a pensare a una normale casualità: trattasi sempre di crisi eliminative sicuramente dovute a una esagerata intossicazione interna che si manifestano in gran parte della popolazione durante il periodo invernale proprio come sopra citato.
Posso riportarti la mia esperienza: vegano ormai da tre anni, e da tre anni senza alcun sintomo influenzale durante l’inverno.
Può inoltre sembrare surreale, ma può esserci un’altra spiegazione.
In pratica ognuno di noi ha un campo biomagnetico e trasmette energia.
È quindi possibile che la crisi eliminativa di uno abbia scatenato lo stesso negli organismi vicini, ma SEMPRE E COMUNQUE in persone GIA’ DI LORO INTOSSICATE.
Il fatto che non sia successo a te dice tutto quello che c’è da dire.
Il modo di alimentarsi vegano tendenzialmente crudista lascia lo spazio a piccoli compromessi.
Ovvio che il crudismo al 100% è il massimo, ma come piccoli compromessi intendo il cotto conservativo come le patate, le melanzane.
Mai e poi mai sigarette, caffè o alcolici.
Continua su questa ottima strada, e la salue sarà la regola nella tua vita.
Grazie ancora per la risposta, hai capito perfettamente lo spirito che mi muove ovvero una grande curiosità e una grossa sete di risposte logiche e tangibili, non di dogmi da accettare passivamente. La tua risposta mi ha permesso di introdurre un'altra variabile nella mia ricerca, ovvero la bioenergia, il prana per lo yoga, l'etere di tesla, l'energia gorgonica o come altro vogliamo chiamarla. Il contagio e i sintomi simili potrebbero essere spiegati da una tossiemia di base in aggiunta ad una trasmissione bioenergetica. Mi pare una risposta plausibile, fermo restando che allo stato attuale della nostra tecnologia ancora non si riesca (o non si voglia) individuarla. Continuo però a non spiegarmi qualcosa ovvero se i virus non esistono, allora gli attuali scienziati cosa isolano ad esempio quando preparano un vaccino o, quando cercano di studiarne (o produrne del-) le varianti? E' possibile che i virus esistano, non come vogliono farceli credere, ovvero come organismi vivi, ma come organismi morti, prodotti da un corpo intossicato, cosi come mi sembra di aver letto una volta sul sito di M. Pamio? Questo spiegherebbe il contagio solo su terreni fertili (il terreno è tutto!), e spiegherebbe la diffusione di “influenze” magari create in laboratorio… certo, non spiega l'utilizzo di reni di scimmia come terreno di cultura per questi “virus” perchè per riprodursi dovrebbero essere vivi, non spiega l'utilizzo della formaldeide per depotenziarli, insomma non spiega il procedimento che viene utilizzato per la produzione di vaccini. Sarei molto curioso di sapere cosa ne pensi a riguardo. Grazie come sempre.Nicola
Riporto qui sotto l'estratto dell'articolo nel quale ho letto la definizione di virus:…I virus detti impropriamente “uccisi” un virus NON puo' essere ucciso in quanto NON e' un essere vivente ma solo una proteina tossica contenete DNA – vengono resi “inattivi” – in relata' solo “indebolito” – con calore, radiazioni o prodotti chimici, ma in certi casi uno stato febbrile puo' riattivare il virus. Il virus “indebolito” deve poi essere rinforzato con dei coadiuvanti (buster degli anticorpi) e degli stabilizzatori, aggiungendo farmaci, antibiotici e disinfettanti tossici alla base del preparato: neomicina, streptomicina, cloruro di sodio, idrossido di sodio, idrossido di alluminio, cloridrato di alluminio, sorbitolo, gelatina idrolizzata, formaldeide (prodotto canceroso) e thiomersal (parte del mercurio). Commento: NdR: il virus NON e' un micro organismo, ma solo una proteina di lipidi contenente DNA, quindi e' una proteina TOSSICA ! Dato che questa “materia tossica organica” viene iniettata direttamente nella circolazione sanguigna, saltando TUTTI i meccanismi di difesa immunitaria naturale; essa può alterare anche la nostra struttura genetica, oltre ad immunodeprimere il soggetto vaccinato…Ciao,Nicola
Ancora sui virus:http://www.mednat.org/cure_natur/virus.htm
Ciao Nicola,i virus sono e rimangono organismi morti, detriti cellulari che accumulandosi causano malattia.Vai a leggerti il mio articolo sui vaccini, dove ne discuto apertamente.A presto,Pietro