DA DEPRESSO A BIPOLARE: GRAZIE PSICOFARMACI!
COMMENTO ALL’ARTICOLO “DEPRESSO, PSICOTICO, BIPOLARE? GIRA LA RUOTA!”
Buonasera,
Ho letto con attenzione questa lettera e ho pensato di intervenire in quanto e’ un tipo situazione quella descritta che mi riguarda da vicino purtroppo.Ho 29 anni e sono vegetariana da circa 19 anni e vegana solo da qualche anno secondo una ben precisa scelta etica piuttosto che salutare.Da sempre sono stata contraria all’assunzione di ogni tipo di farmaco fin quando circa 3 anni fa sono caduta in una profonda depressione che mi ha spinta a rivolgermi ad un medico.Mi sono ritrovata ad assumere degli antidepressivi che mi hanno portata,a detta del medico stesso,ad una forma di disturbo bipolare.E’ stato drammatico l’impatto che ha avuto sulla mia vita che da quell’anno e’ profondamente cambiata.Ho seguito una terapia per il disurbo bipolare con sertralina e depakin fin quando ho deciso da sola di interromperne gradualmente l’assunzione.Praticamente non assumevo piu’ nulla quando nella mia vita e’ successo un episodio veramente tridste che mi ha portata a sperimentare un’altra volta la depressione.Non ho nessuna intenzione di riprendere la terapia ma devo ammettere che a distanza di 7 mesi dall’inizio di questa maledetta depressione non sono ancora riuscita a ritrovarmi..provo sempre quella sensazione di apatia e vuoto,come se stessi vivendo nell’ombra di me stessa.Sono una persona caratterialmente molto sensibile alla sofferenza,soprattutto quella di miliardi di animali massacrati ogni giorno in nome della nostra “evoluzione”,sofferenza che investe la mia vita ogni giorno tutti i giorni.Sono una persona che non riesce ad adattarsi in una societa’ dove i principi fondamentali degli esseri viventi,tutti,vengono costantemente oltraggiati e violati.Passera’ questo mio periodo,spero presto,ma non cambiera’ purtroppo la sete si sangue dei membri della mia specie!!!
RISPOSTA
Cara Anonima, anzitutto firmati con il nome, che mi piace sapere con chi sto parlando.
Vuoi sapere chi sei? Sei una delle innumerevoli vittime di questo schifoso sistema, che ha dato e continua a dare soprattutto alla moderna psichiatria il diritto di etichettare e di rovinare persone perfettamente sane.
Ma la buona notizia è che sei perfettamente in grado di riappropriarti della tua vita.
Primo errore: esserti rivolta ad uno psichiatra in un momento di depressione della tua vita.
Cosa pensavi che facesse, che ti prendesse per mano per parlarti? No…troppo tempo…e quindi sei uscita con la tua bella prescrizione in mano.
E hai quindi assunto delle sostanze stupefacenti legalizzate che hanno interferito con la misteriosa e delicata biochimica celebrale, sballottandola e trascinandoti verso un’altra etichetta: “disturbo bipolare”.
Per carità, niente fraintendimenti: la depressione e il disturbo bipolare esistono eccome, ma non derivano sicuramente dai loro tanto decantati squilibri chimici all’interno del cervello.
Il cervello è un organo come gli altri, e se il corpo è indebolito da un’alimentazione e da una spiritualità errate ecco che anch’esso si ammala, con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Pensa solo a quello che può fare il glutine (leggi il mio articolo SBROCCATI DAL GLUTINE) per capire come il nostro corpo mal sopporti alimenti non strutturati per noi.
Non voglio relegare tutto alla mera alimentazione, ma non posso non evidenziare come gli alimenti abbiano una profonda interferenza con la biochimica celebrale.
Dai un piatto di pasta di frumento a un celiaco, e vedrai che un bel 10-20% non avrà problemi di stomaco, ma cadrà in una depressione nera, anche se avesse contestualmente vinto al Superenalotto.
Purtroppo non precisi perché sei caduta in depressione tre anni fa, ma purtroppo hai scelto la strada sbagliata, proprio perché in questa società nessuno ha voglia di perdere tempo per comprendere la vera natura del disturbo.
I sintomi sono solo la punta dell’iceberg di qualcosa che non va.
Ma lasciamo stare il passato.
Guardiamo il presente.
Ora sei in modalità “bicchiere mezzo vuoto” e quindi tutto ti darà fastidio, compresa l’innegabile crudeltà dell’Uomo nei confronti delle altre creature.
Ma ora non hai la forza sufficiente per vedere quello che comunque c’è di buon nel mondo perché secondo me il corpo è troppo indebolito.
Pensi che la tua seconda depressione sia dovuta all’episodio in sé o al fatto che il corpo fosse già ulteriormente indebolito dalla pregressa assunzione di farmaci?
I drammi fanno parte della vita, e anche se forti e spiacevoli, vanno affrontati ma mai e poi mai a suon di farmaci.
Mettere un coperchio instabile su una pentola a pressione significa solo ritardare il disastro, che avverrà con ancor più veemenza.
Ora fottitene della bramosia di sangue dei membri della tua specie.
Il mondo non va come lo decidiamo noi.
Possiamo fare qualcosa per cambiarlo, ma prima dobbiamo essere in pace con noi stessi.
Figurati se avrei voglia di rispondere al tuo commento se non fossi equilibrato di mio.
Quindi il mio consiglio è di rinnovarti fisicamente e psicologicamente.
Niente farmaci, che hai peraltro già eliminato.
Digiuno depurativo di tre giorni, per poi continuare con la tua alimentazione vegana, ma tendente ad un crudismo quasi assoluto.
In casi di emergenza non si sgarra, si potrà sgarrare quando si starà meglio.
Quindi frutta e verdura crude a volontà, centrifugati, spremute, tutte vitamine a costo digestivo zero.
ZERO caffè, bibite gassate e qualunque cibo manipolato.
ZERO cereali contenenti glutine, che sono la rovina mentale per un sacco di gente.
Preparati a crisi eliminative anche pesanti: i farmaci che hai preso sono tutt’altro che eliminati, e quindi potrebbero causarti ulteriori crisi depressive durante la loro eliminazione e il tentativo del tuo corpo di ristabilire un equilibrio.
Un grande in bocca al lupo.