CHI MI CONSIGLIA UN PEDIATRA PER IL MIO GORILLINO?

Quante volte, signore neo mamme, una volta in coda alla ASL per scegliere il pediatra di fiducia del vostro bambino, vi siete imbattuti in un gorilla di montagna, anche lei per scegliere il pediatra per il proprio cucciolo?
Direi mai…strano, considerato il fatto che condividiamo il 98% del patrimonio genetico con i gorilla di montagna.
Loro per esprimersi fanno pressapoco così: “Uh-uh-uh-uh”.
Noi invece ci arroghiamo di essere la specie più evoluta, di essere andati sullo spazio, di avere il mondo in mano, e quindi gli animali devono servire solo a sfamarci, intrattenerci, coprirci, e, in campo medico e affettivo, siamo invece ancora al Medio Evo.
Infatti quando un animale sta male, non fa altro che riposarsi e attendere che la Natura “Medicatrice di tutti i mali” come diceva Ippocrate, faccia il suo corso.
Noi invece ricorriamo oggi al veleno del cobra reale, domani alla cartilagine di squalo, e dopodomani a un corallo che cresce solo a 20.000 leghe sotto i mari. Ma perfavore!
Gli animali anche in campo affettivo hanno da insegnarci: quando hanno la pancia piena e non si sentono minacciati riposano o giocano…non stanno lì a pensare: “Ora a quello gliela faccio pagare”, sentimento tutto umano.
Ma torniamo al nostro caro gorilla in fila alla ASL.
Questo per parlare e smontare una delle figure più dannose e inutili che la medicina potesse mai partorire: IL PEDIATRA.
Tutti uguali, tutti standardizzati, con le dovute, striminzite eccezioni.
Tutti con il latte artificiale, con le vaccinazioni, con gli antibiotici, con la suppostina di tachipirina, con i germi e i batteri e i virus ovunque, con le pappette di riso, con il brodo di pollo che altro non è che “essudazione di succhi cadaverici”. Lo dareste al vostro bambino se si chiamasse così? No…perà si chiama “brodino di pollo”, “brodino della nonna”, quindi fa meno paura.
Via la lobotomizzazione e vediamo le cose per quello che sono.
Un bambino nasce pronto ad affrontare tutte le sfide che il mondo gli presenterà, a patto di essere alimentato correttamente  e spiritualmente amato.
Fino a cinque, sei mesi un bambino non mostra dentini, quindi non potrà sicuramente addentare una bistecca (che peraltro non dovrà mai addentare), ma deve nutrirsi del latte della propria madre. Punto.
Nessun surrogato, nessuna altra cosa.  La gorilla ha sempre la tetta piena di latte, ma noi, con i nostri parti cesarei, con le nostre interferenze, riusciamo sempre a sconquassare Madre Natura.
Quando arrivano i primi dentini significa che il bambino è pronto ANCHE alla masticazione, e quindi gli si darà il latte alternato a frutta e verdura rigorosamente crude, magari premasticate un po’ come farebbe Mamma Gorilla, o Mamma Urangutangu, ma loro sono solo animali stupidi, no?
È intelligente l’uomo che corre dal pediatra, che va infilare un ago dentro il proprio figlio senza pensare che le vaccinanzioni e l’esavalente in generale siano uno degli attentati peggiori che si possa fare al proprio figlio.
“Ma me lo ha detto il pediatra”, ripetono le mamme lobotomizzate. Ma svegliatevi!
Lo sapete che Mamma Urangutangu passa anni della propria vita nella foresta, insegnando al proprio piccolo come scegliere i frutti a seconda della stagione e della maturazione?
Mentre noi scegliamo tra i Fonzies, le Pringles e la bistecchina.
Guardate vostro figlio diamine, e capirete quanto ha ragione il gorilla e quanto il vostro pediatra sia un incompetente.
Avete capito ora perché il Gorilla, con la G maiuscola, non è in fila con voi alla ASL?