CAFFE’ CORRETTO ALL’ALOPERIDOLO E PORTE SBARRATE ANCHE IN TRATTAMENTO SANITARIO VOLONTARIO

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post “COME DOVREBBE ESSERE LA PSICHIATRIA MODERNA?“: 

e le ciaffate e pugni che alcuni pazienti prendono nelle psichiatrie da alcuni operatori dittatori ?? se non vai a letto o magari sei di fuori di testa urli e altro sei trattato peggio di un carcerato …ciaffate spintoni..che prendi se sei uno che non si sa difendere nelle migliori SPDC italiane..dove alcuni operatori sono “pagati” per esprimere sugli indifesi le loro maniere brutali..ma nessuno denuncia…tutto finisce in una bolla di sapone..senza telefono sequestrato dagli operatori senza poter uscire dal reparto (anche in trattamento volontario tsv le porte sono chiuse)

le psichiatrie che se ne dica sono una legge a parte dagli altri reparti..che hanno le uscite aperte anche per questione di sicurezza antipanico antincendio

dico : uno si ricovera volontario va bene !!..ma se poi cambia idea e vuole essere dimesso non PUO’ CAMBIARE MAI IDEA e non lo fanno uscire…minacciando un tso o accampando scuse varie…attenda cambiamo terapia etcetc..e magari per levarti le forze ti fanno dare un bel caffe’ o orzo o altro condito con dell’aloperidolo senza che tu lo sappia cosi’ senza forze torni a letto…e poi dicono vedete non puo’ essere dimesso e’ confuso..cambia idea..a provare !!! imbottito anche di nascosto di psicobombe farmacologiche…

ex degente MARIO

Postato da Anonimo in ALIMENTAZIONE E SALUTE di PIETRO BISANTI alle 20 novembre 2013 15:05


RISPOSTA
Buongiorno sig. Mario,
e grazie di aver voluto condividere la sua esperienza.
Ogni singolo abuso va denunciato. 
La nostra Costituzione dice chiaramente che nessuno può essere sottoposto a trattamenti sanitari contro la propria volontà, a meno che non si trovi in regime di trattamento sanitario obbligatorio.
Questo blog comincerà a monitorare i presunti abusi che vengono commessi in ambito psichiatrico e quindi invito tutti a raccontare a maggior ragione la propria esperienza.
Per quanto riguarda l’impossibilità di uscire dai reparti, anche in trattamento sanitario volontario, sto raccogliendo materiale a riguardo e chi ha avuto un’esperienza similare è pregato di raccontarla.
La miglior difesa è l’attacco: mai subire soprusi.
Nessun essere umano ha il diritto di ferirne un altro. Mai.

Pietro Bisanti
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