ABILIFY DA 10 ANNI… E ORA IL PISELLO SI RIFIUTA DI FUNZIONARE. MA VA?

LETTERA

Buongiorno avrei bisogno di un consiglio.

Il mio ragazzo a cui e’ stata diagnosticata schizoaffettività, da ormai 10 anni prende Abilify 30 mg al giorno. 

Ora vuole smettere di netto la cura dice che gli porta disfunzione erettile. Cosa si può fare se sospende il farmaco a non tornare come prima a episodi paranoici.

Grazie anticipatamente

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L’Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell’autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.
Qui c’è prima di tutto un problema ENORME, e cioè la vostra TOTALE ignoranza in campo igienista, cioè su cosa sia il corpo umano, come funzioni, come si autogestisca e, soprattutto, come AUTOGUARISCA.
Se le dicessi che 10 anni fa hanno preso un’accozzaglia di sintomi, gli hanno dato un nome e hanno somministrato una “cura” che altro non è che una sostanza chimica TOSSICA creata in laboratorio che, agendo sul cervello, crea una CAPPA chimica che rende il malcapitato di turno INCAPACE di avere una vita DEGNA DI QUESTO NOME?
Se le dicessi che una sostanza chimica NON può certo interagire SELETTIVAMENTE con 100 miliardi di neuroni, deputati a svolgere MIGLIAIA DI OPERAZIONI contemporaneamente?
Se le dicessi che gli psicofarmaci sono solo dei sintomatici e che il suo compagno ha smesso di avere episodi psicotici perché il farmaco INIBISCE tutta la sua RISPOSTA SENSORIALE, anche positiva?
Detto questo, il pisello che non funziona è “l’ultimo” dei suoi problemi, qui bisogna partire da zero, e cioè ritornare ad avere un corpo PULITO e quindi un cervello che FUNZIONA DA SOLO.
Questo si può fare solo con la conoscenza.
La prima cosa è la lettura IMMEDIATA del mio libro, poi si potrà discutere del resto.
Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti
Per tutti: questo epocale lavoro informativo non chiede niente a nessuno. Viviamo di donazioni spontanee. Chiunque voglia aiutarci, può farlo attraverso le indicazioni che trovate in alto a destra.

Per i nuovi lettori: scandagliate tutto il blog, in quanto è una miniera di informazioni disponibili gratuitamente per tutti.

Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pietrobisantiblog@gmail.com

Per tutti: per ricevere la newsletter del blog, iscrivetevi utilizzando la relativa funzione nella colonna a destra.

Per tutti: con la funzione “ricerca google” in alto a destra, potete inserire delle parole da ricercare (ad esempio “psicofarmaci e suicidio”, “prozac” etc…) in modo tale che vengano ricercati gli articoli relativi all’argomento desiderato.


Per tutti: mi trovate su “FACEBOOK” con il mio nome Pietro Bisanti


ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU’ EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E’ PREGATO DI SEGNALARLO


ATTENZIONE! È NATO IL FORUM DEL BLOG “ALIMENTAZIONE E SALUTE”. LO TROVATE IN ALTO A DESTRA. ISCRIVETEVI IN MODO TALE DA CREARE FINALMENTE UN LUOGO OVE IL DIBATTITO ANTIPSICHIATRICO NON SIA CENSURATO.


Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.