XANAX, CIPRALEX E DEREALIZZAZIONE: ANCHE SE PERDO IL LAVORO, IMBOTTIRMI NON SERVE A NIENTE
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LETTERA
Gentile Pietro Bisanti, ho seguito qualche intervento sul suo blog molto interessante.
Mi soffermerò principalmente sull’uso (e abuso) degli psicofarmaci, che, per esperienza diretta, mi hanno fatto più male che bene.
Pur credendo nei benefici che una sana alimentazione può apportare, non credo che il regime vegano o crudista sia bilanciato, rispetto comunque le sue idee.
Ho avuto un’infanzia senza un papà presente, che ho sempre frequentato dalla maggiore età, ma sono stato cresciuto, se così vogliamo dire, da mia mamma, una persona disabile, e sono figlio unico; la figura del papà mi è mancata molto, ho un carattere “debole” che nelle esperienze di vita ha mostrato tutte le sue vulnerabilità. I miei sono divorziati.
Ho quarant’anni.. quante esperienze, quante gioie e quante delusioni nella mia esistenza, ho una famiglia, sono felice, o almeno penso di esserlo anche se ho perso il lavoro qualche mese fa; e veniamo al dunque quindi, ho fatto uso di ssri e ansiolitici un paio di anni fa, ho avuto un periodo difficile, molto stressante, e ho avuto una forte ansia generalizzata, l’ansia che si ha SEMPRE durante la giornata, e la notte non ti fa dormire.
Non ho dormito per circa due settimane di seguito, il mio fisico era a pezzi; diventa una catena, non si dorme, il giorno successivo si è più nervosi, l’ansia si accumula, e la sera successiva si fa ancora più difficoltà a prender sonno, il problema diventa enorme e si crea un ciclo vizioso. Tutto questo ad agosto 2011.
Mi sono rivolto al mio medico, e di conseguenza ad uno psichiatra… venti minuti… prenda Cipralex e Xanax.
Bene… lo Xanax, ne ho prese sempre poche gocce, al massimo dieci, solo la sera, e sono riuscito a recuperare il sonno, ho continuato a prenderlo per un paio di mesi…. insieme al cipralex e sono rinato, calmo.. tranquillo, sembrava tutto ok, a novembre del 2012 ho chiuso sia con il Cipralex e sia con lo xanax (non lo prendevo già da diversi mesi), ma ahimè la perdita del lavoro è stato un duro colpo, i problemi…. siamo una famiglia monoreddito, si immagini…
Avendo molto tempo libero da alcuni mesi, ho fatto molta attività fisica, che mi ha rimesso in forma fisicamente, ma la mia mente era, ed è, “malata”, penso sempre e solo al lavoro.. perché proprio a me… etc etc, nel frattempo assumo xanax da un mese, solo la sera (ho avuto un forte attacco di panico notturno un mese fa circa e ho dovuto “per forza”), e, cosciente del fatto che non si può vivere di ansiolitici, sono andato dallo psichiatra, che, invece di avviarmi in primis su una terapia psicologica (va molto la cognitivo comportamentale) mi affianca allo xanax il cipralex…
Bene… quasi due settimana di terapia, quindi il farmaco ancora non ha il suo effetto, e questo lo dico a tutti, le mie emozioni si sono appiattite (come ha scritto anche un altro utente), non ho più emozioni, non riesco a piangere, a ridere, non sono presente, spesso distratto, proprio come successe due anni fa.. e questa è una cura?
Mia moglie dice che sono diverso, spento, anche mia mamma, nonostante io cerchi di essere lo stesso, ha notato che c’è qualcosa che non va in me; ho deciso… incomincio a scalare e chiudo con cipralex e spero presto anche con lo Xanax, credo siano di valido aiuto allo stesso modo valeriana e camomilla o passiflora, che possono favorire il rilassamento, i problemi sono dentro di noi, caro Pietro e bisogna affrontarli e venirne fuori.
Certo gli psicofarmaci hanno un effetto immediato, aiutano subito, ma poi si paga lo scotto, con un’assuefazione e con un cambiamento negativo che ci pervade e ci fa cambiare radicalmente, ha sentito parlare anche di derealizzazione Pietro? E’ una sensazione orribile, che non auguro a nessuno, dove ci si guarda allo specchio e non ci si riconosce più… sembriamo estranei a noi stessi, da rabbrividire.
Consiglio a tutti, buttate qualsiasi psicofarmaco, due chiacchiere con uno psicologo, ma ancora prima con un buon amico, snocciolare i problemi e le ansie (anche se l’ansia ha un meccanismo un po’ contorto per alcuni versi) sono molto più salutari di qualunque medicina, Depakin, Cipralex, Paroxetina.. .. VELENO, VELENO! buttate tutto, disintossicatevi ( ci vorrà un po’ di tempo, molta, moltissima volontà, e molta sofferenza)
E’ normale essere ansiosi o depressi in alcune situazioni, (matrimonio… perdita del lavoro… lutto…) il vostro corpo manifesta quello che la mente elabora, e i farmaci “chiudono” arbitrariamente quella valvola, ma il problema c’è e prima o poi lo ritroviamo li…. sempre li, ci aspetta, non c’è farmaco che tenga!
L’autorizzo Pietro a pubblicare questa mia testimonianza sul suo blog, con la cortesia di non rendere pubblico l’indirizzo email.
Buona serata!
RISPOSTA
Caro Anonimo,
pubblico molto molto volentieri l’ennesima testimonianza, e la ringrazio di averla voluta condividere con tutti.
Alcune piccole puntualizzazioni:
1) credo fermamente che l’alimentazione abbia un ruolo ENORME nell’insorgere e nella persistenza di manifestazioni di carattere psichiatrico: il cervello è un organo fatto di carne e sangue, e il suo malfunzionamento a causa della pessima qualità delle sostanze nutritive in arrivo si può manifestare ovviamente attraverso la sintomatologia psichiatrica che i medici catalogano così bene, senza però riuscire mai a eradicarne le cause;
2) l’alimentazione vegana è e rimane l’unico modo corretto per alimentarsi: non voglio ripetere concetti straripetuti. Basta guardarsi allo specchio e vedere come siamo fatti.
La derealizzazione è una sensazione orribile: ci si sente in un sogno, fuori dal mondo, un automa che fa le cose senza rendersene conto.
La bella notizia è che la derealizzazione altro non è che una componente di un disturbo ansioso portato ai massimi livelli.
Mai temere i sintomi, mai.
Riequilibrando il corpo tutto piano piano sparisce: psicosi, disturbi ossessivo-compulsivi, depressioni, ansie.
La psichiatria moderna è un fallimento epocale proprio perché rincorre, catalogandoli, tutti i sintomi, cercando di stroncarli uno a uno.
Il corpo invece va rimesso in carreggiata attraverso il binomio da me coniato “cibi puliti – pensieri puliti”.
Qualunque percorso di guarigione non può mai e poi mai prescindere da un’alimentazione corretta, e nessuna pillola al mondo potrò mai avere l’ardire di interagire con un organo misterioso e praticamente sconosciuto come il cervello umano, e le sue miliardi di sinapsi.
Perdere il lavoro e imbottirsi di farmaci significa, nel lungo periodo, avere due problemi: non avere il lavoro e doversi poi disintossicare da sostanze demoniache che ti ammaliano come le sirene di Ulisse.
Concordo per il resto con tutto quello che ha scritto.
Forza e coraggio.
Pietro Bisanti
Per tutti: a breve uscirà il mio primo libro “ASSASSINI IN PILLOLE: La psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”: prenotazioni a pbisant@hotmail.com
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La psichiatria moderna è un fallimento epocale leggevo poco fa.Io lo definirei peggio ancora, un fallimento progettato a tavolino, sapevano cosa sarebbe accaduto ed è per questo che il welfare italiano è composto soprattutto da tso e vagoni di psicofarmaci, per far impazzire del tutto persone già al limite della sopravvivenza: LEGGASI famiglia monoreddito che non lo ha più. Lo stato italiano sta istigando i cittadini a commettere crimini, lo fa ogni giorno con una cultura mediatica che presenta modelli criminosi, tutt'altro che onesti, e un tessuto sociale devastato e raso al suolo da anni di bombardamenti mediatici e conseguente rincoglionimento, completamente assente l'assistenza ai cittadini, analfabeti e non capaci di far di conto per il 60%, abbandonati a se stessi dopo una vita di soprusi e di rapine subite dalle istituzioni, cosa pensiamo che facciano questi per vivere? Si butteranno tutti da un ponte?Non crederei ….E se riflettiamo siamo un popolo civilissimo!!!ANCHE perché se a un tedesco, inglese o francese o spagnolo, fai quello che fanno nella dittatura italiota, sarebbero già alla guerra civile.Non so se questo sia un bene o un male però vista la situazione odierna dello stivale, diventato Africa in poco meni di 20 anni.Complimenti, infatti, Monti si vantava qui di aver distrutto la domanda interna. Bravo, complimenti, vallo a raccontare poi alla madre disperata o al padre disoccupato … più che psicofarmaci che fanno i danni allora sono i politici direi io. Come mai una persona inizia ad assumere psicofarmaci?Reddito di cittadinanza. Sapete cosa significa?Lo sapete o no? Sapete che il cittadino ha anche dei diritti dopo che l'hanno dissanguato per una vita?