VOGLIO COMINCIARE UNA DIETA VEGANA, MA SONO PIENA DI ALLERGIE

LETTERA

Buongiorno, sono la sig.ra *****, come Le dicevo su fb, io vorrei seguire una dieta vegana ma penso sia meglio che mi rivolga ad uno specialista anche perché ho una marea di allergie alimentari (riso, patate, cereali, pomodoro, arachidi…) e non vorrei peggiorare la situazione. Lei cosa mi consiglia? La ringrazio. Anna

RISPOSTA
Buongiorno sig.ra Anna,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Partiamo da alcuni concetti molto semplici.
L’Uomo, se fosse nudo come mamma l’ha fatto, in una foresta subtropicale, con a disposizione solo il proprio istinto e le proprie mani, di che cosa si ciberebbe?
Di latte? Non penso proprio, dato che non so come farebbe a catturare al volo un’antilope per strizzarle le tette.
Di cereali o legumi? Non penso proprio, dato che per essere consumati dai non-granivori necessitano di ampia lavorazione.
Di carne e pesce? Non penso proprio, dato che senza il fuoco e la frollatura risultano assolutamente immangiabili, oltre all’impossibilità di cacciare prede a mani nude.
Guardiamo le nostre mani…
Senza la solita retorica, come si fa a non vedere che ci sono state date poiché siamo e rimaniamo frugivori?
L’alimentazione dell’Uomo, se vuole mantenersi in buona salute, deve basarsi all’80% di frutta, con uno spazio per le verdure crude.
Tutto il resto è un compromesso, più o meno accettabile, da valutarsi individualmente.
Questo non significa che un bicchiere di latte o una bistecca potrà mandarci al camposanto, in quanto ciò che ci distrugge è la costanza nelle cattive abitudini.
Al di là quindi dell’etica, importante per me ma per qualcuno di meno, una volta capiti i margini di tolleranza del proprio corpo, si può cominciare ad alimentarsi di conseguenza.
Questo però va fatto in maniera graduale, poiché anni e anni di insulti alimentari hanno profondamente trasformato l’organismo, e nel suo caso tutte le allergie ne sono l’evidente riprova.
Facciamo un po’ di ordine anche qui.
È normalissimo avere delle reazioni avverse in conseguenza dell’ingestione di alimenti che non siano compatibili con il corpo umano: glutine, caseina, cereali, legumi, carne, pesce… tutto quello che deve essere cotto e manipolato per essere mangiato non è un cibo per l’Uomo.
Ma è sintomo di profonda intossicazione sviluppare allergie per cibi che sono perfettamente compatibili, come la frutta e la verdura.
In questo caso, è il corpo così tremendamente intossicato da non sopportare cibi disintossicanti e ripulenti come la frutta.
Che fare quindi?
Semplicemente si naviga a vista, facendo il lavoro a ritroso.
Cominciare con l’eliminazione di glutine e caseina, mantenendo i cereali senza glutine e i legumi in quantità ridotta.
Diminuire piano piano gli amidi della patate, della zucca e delle patate dolci, che risultano comunque digeribili maggiormente rispetto ai cereali.
Cominciare la giornata bevendo una tazza di acqua bollente con un po’ di limone, seguita da una spremuta, seguita infine da frutta acquosa.
Aumentare, rigorosamente a stomaco vuoto, la quantità di frutta assunta, osservando le reazioni su se stessi.
Iniziare pranzo e cena sempre e comunque con un piattone di verdure crude, per poi consumare, come detto, un piatto di cereali senza glutine, legumi o amidi.
In casi di profonda intossicazione, con pesanti problemi intestinali, dovuti a prolungate terapie antibiotiche, con distruzione della flora batterica, bisogna essere ancora più prudenti, magari alimentandosi prevalentemente con centrifugati di verdura, amidi e cereali senza glutine, perché prima di poter ricominciare a digerire la frutta ci vorrà un lungo periodo di tempo.
Importantissimo mantenere adeguato introito calorico, evitando di affamarsi.
Altrettanto importante è mantenere un basso livello di grassi: le calorie provenienti dai grassi devono rimanere non oltre il 10% del totale.
Quindi si evitino nel possibile oli vegetali, frutta secca e fritti, che dovranno essere ridotti ai minimi termini.
Non servono specialisti! Nessun animale in natura ha bisogno del nutrizionista per sapere cosa mangiare.
Buon senso, prudenza e istinto sono l’arma vincente.
Ci sentiamo in privato.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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