UN DELIRIO DI PSICOFARMACI: NON TI GUARIRANNO NE’ I SOLDI NE’ UNA DONNA
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LETTERA
Credo che come ben esposto da Pietro non ha importanza che origini abbiano certe patologie, è importante piuttosto affrontarle con lo strumento più naturale, salutare ed innocuo, che è l’alimentazione.
Nel mio caso tanti sono i fattori che remano contro, quando nasci prematuro, non hai un allattamento naturale, passi quaranta giorni in incubatrice con una nutrizione artificiale e vieni sballottato di qua e di là senza un calore materno poi nella mia esistenza ho constatato che le problematiche sono scoppiate come mine in guerra; a dodici anni già ebbi un attacco di panico da finire in pronto soccorso (paura di morire=paura dell’abbandono), ho passato una miriade di peripezie, credo tanto più di vivere in un contesto che sento come un fardello, ed è una cosa comune quando senti di avere il peso sulle spalle di un’azienda famigliare, tu, e solo tu.
Pietro sa che per la fobia polarizzata di cui soffrivo e soffro, con gli psicofarmaci c’è stato un benessere di sette anni poi tutto è tornato come prima, forse peggio.
Non riuscivo a mangiare con gente sconosciuta e a volte il mangiare non mi andava giù, a volte mi accadeva già alle superiori, la sera, quand’ero più teso.
Ho preso vagoni di psicofarmaci.
Il mio problema è di non avere le idee chiare, di essere un indeciso cronico, di non avere le palle di una sterzata totale, avessi almeno una compagna che mi sorregge sarebbe molto più facile; e di donne ne ho perse tante, per la mia incapacità di saper amare, purtroppo sempre incantato dal volto di alcune donne con cui poi ho avuto una relazione e ci credevo, non lo so, quando mi prendevano a prima vista è come se sentissi il mio paio di scarpe finalmente giusto da calzare.
Ho tentato da solo in tre mesi di togliere l’efexor 37.5, non ho avvertito grandi problemi, e francamente non ho cambiato l’alimentazione come espressamente scritto da Pietro. Non andava così male, finché un giorno al bar ebbi un attacco di panico mente guardacaso mangiavo una brioches, fu un caso limite, ma poi quando dovevo trovarmi fuori con gente che poco conoscevo per smorzare la tensione dovevo farmi un calice di vino, e non più di uno, per l’effetto sedante.
Stanco di tutto ciò ripresi la terapia ma non funzionava più come un tempo, cosa che mi fa pensare è che quando ripresi l’efexor 37.5 ricominciarono i mal di stomaco, e non poco.
Stanco di tutto ciò e abbastanza stressato dall’ambiente di lavoro decisi di recarmi in una casa di cura. Lì fu cambiata terapia, e furono provati svariati farmaci: abbandonai l’efexor per la paroxetina e in concomitanza presi l’olanzapina serale (da notare che il 5 mg mi scatenò un attacco di panico una notte).
Ben 29 giorni.
Tornai a casa e le cose andarono bene solo per poco, poi decisi di togliere l’olanzapina e in accordo con lo specialista abbassai la paroxetina a 10 mg, passai notti insonni, ero distrutto, una iperidrosi pazzesca,
Mio padre, pover’uomo, disperato, chiamò il mio psichiatra di fiducia e fui ricoverato in psichiatria.
Botte di flebo di valium e stetti subito meglio. Mi ridiede l’efexor, il 75. In quell’ambiente ovattato non andava male, ah, l’efexor mi procurò un prolasso rettale mica da poco che essendo ahimè esperto della problematica risolsi in 16-18 giorni. Mi venne dato oltre al rivotril anche il Sereprile, una benzamide sostituta che va a lavorare sulle discinesie della peristalsi, e poi fui mandato a casa…poiché avvertivo troppo attivante l’efexor ritornai alla coperta di linus, il 37.5, abbassai pure il rivotril e il sereprile, e non di poco.
Ebbi forti esplosioni di sudorazione palmare che debbo dire si sono attenuate, ma la mia forza fisica e soprattutto il mio stomaco stanno male, non riesco più a digerire, mi sento un coltello allo stomaco…ora assumo l’efexor, al dosaggio più basso in commercio, il 37.5, rivotril 1 mg al giorno, mirtazapina 15 alla sera, sereprile 50 mg, ma stando così le cose il mio psichiatra vorrebbe sostituirmelo col trilafon da 2 mg….e sì che già in passato le esperienze con i neurolettici non furono granché positive su di me, già avvertivo fastidiose sei gocce di Talofen!
Questa è la mia storia attuale…Pietro mi è già stato vicino più di una volta, penso che rimarrà forse deluso, ma non credo mi abbandoni…non ho mai comunque pianto né fatto pensieri estremi, ho la forza e la pazienza di un samurai, ma mi sono rotto le scatole di vivere male, forse sono una gran testa dura!!!Spero che la mia lettera serva di monito a tanta altra gente….
F.to Michele
RISPOSTA
Ciao Michele,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Grazie anzitutto di aver deciso di aprire il tuo cuore e di esserti comunque messo in gioco.
Ma non basta.
La scintilla del cambiamento deve venire da te. Da dentro.
Non c’è denaro o donna che possano restituirti la salute perduta.
L’alimentazione è il PRIMO fattore che bisogna prendere in considerazione per “alleggerire il nostro zaino di tossine quando decidiamo di risalire la montagna”.
Questo non significa che la vita giri tutta intorno a quello che si mangia, ma non si può negare l’importanza cruciale di una alimentazione compatibile con il nostro disegno antropometrico.
Via i farmaci, alimentazione finalmente compatibile e tutto il resto verrà da sé.
Fino a quando cercherai prima il resto, sarà solo la continua catastrofe.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.
Non esistono fobie o altre cose di cui credi di soffrire sono convinzioni.Nella vita sei quello che credi di essere. Fatti una carica di vitamine e vai a spaccare il mondo.