TIROIDITE AUTOIMMUNE: MANDIAMO L’EUTIROX IN PENSIONE

LETTERA

Gentile Sig. Pietro,
Innazitutto La ringrazio per i suoi illuminanti articoli, La leggo da poco ma con sempre maggiore attenzione, perchè mi sono resa conto che quanto scrive mi risuona dentro e non mi succede spesso. Le scrivo in merito alla mia tiroidite autoimmune (di Hashimoto) Da ca. un anno prendo un medicinale “Eutirox” 50 mg. ma possibilmente vorrei gradualmente liberarmene. cosa mi consiglia di fare? Grazie della Sua attenzione e, con l’occasione, gradisca cordiali saluti.
Con stima
Silvana Rolfini

RISPOSTA

Cara Silvana,
grazie anzitutto per la fiducia che ripone in questo sconosciuto, che medico non è e che certo non aspira a esserlo.
Se ha deciso di scrivermi, significa che le mie parole hanno fatto centro, ma che lei era pronta a fare il grande passo di prendere la sua salute nelle proprie mani.
Non faccio diagnosi, non curo nessuno e non prescrivo alcunché poiché, oltre a non essere medico, nessun uomo può guarirne un altro.
Tutte le guarigioni sono auto-guarigioni orchestrate dal nostro sistema immunitario, che chiede solo una cosa: “LASCIATEMI IN PACE”.
Vuole essere lasciato in pace, vuole poter lavorare senza dover digerire lasagna al forno, branzino al pepe verde e tutte le altre amenità con cui inondiamo il nostro povero corpo ogni giorno.
Veniamo al suo problema.
La tiroide è una piccola ghiandola a farfalla situata nel collo, che ha molteplici funzioni e sovraintende a moltissimi processi del nostro organismo.
Pelle, fegato, cervello e molto altro ancora: la tiroide è tanto piccola quanto importante.
Uno degli errori della medicina allopatica è di “settorializzare” il corpo umano.
E quindi sono sbocciati come funghi specialisti per tutto: gastroenterologo, reumatologo, dietologo, cardiologo.
Io aggiungerei poi i vari tuttologi e la meravigliosa categoria dei cazzologi…
Tutti a pensare che il corpo umano sia formato da componenti…forse hanno visto troppe puntate di “GIG ROBOT D’ACCIAIO”, dove gli venivano lanciati i componenti che si univano a formare GIG.
Il corpo umano è un TUTTUNO, ove ogni singola cellula, ghiandola, organo lavora in sinergia con tutti gli altri, e un disequilibrio di una parte porta inevitabilmente contraccolpi in un’altra.
Che cosa c’entra con la tiroide si chiederà lei…
C’entra eccome, poiché il problema che si manifesta nella tiroide è semplicemente la punta dell’iceberg di cosa sta accadendo ben più in profondita nel corpo umano.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
La tiroidite autoimmune detta “di Hashimoto” è una “malattia” ove il corpo produce anticorpi che attaccano i tessuti stessi della tiroide (da qui la denominazione “autoimmune”), provocando ipotiroidismo, e quindi una minor produzione ormonale indispensabile per il corretto svolgersi di molte funzioni organiche.
La solita becera medicina allopatica ammazza-sintomo anzitutto etichetta il tutto come “autoimmune”, sparando la prima castronata planetaria.
Si usa ormai questo termine per indicare che il corpo, tutto ad un tratto, impazzisce cominciando ad attaccare se stesso senza un particolare motivo…una sorta di suicidio interno.
Ma non ci si chiede il motivo reale per cui il sistema immunitario stia dando i numeri…no…troppo faticoso.
In Natura vigono alcune regole, e una di queste è che “il corpo non va mai contro se stesso”.
A cominciare da un banale raffreddore (che non è altro che una crisi eliminativa), fino al più devastante tumore, il sistema immunitario lotterà per riportare la salute, unico obiettivo per cui è stato creato.
Non ho mai visto sistemi immunitari attaccare se stessi consapevolmente e senza motivo.
Tutto ha un perché, per un’altra legge che si chiama di “causa-effetto”.
Tutto avviene per un motivo, a volte evidente, a volte meno.
Quindi, oltre a etichettare male, la medicina allopatica si limita a mascherare il sintomo, a sopprimere quei segnali che il corpo manda consapevolmente.
Ed ecco che fa la sua comparsa la sig.ra LEVOTIROXINA, in arte Mr. Eutirox.
Primo motivo di bocciatura: si tratta di una sostanza sintetica.
Nel corpo umano quello che si introduce o fa bene o fa male.
Tutto quello che non è naturale è visto come un nemico, e quindi bene non fa, a cominciare dal Supradin, fino ad arrivare all’Eutirox.
Secondo motivo di bocciatura: non si somministra alcuna sostanza senza sapere le motivazioni che hanno portato un determinato organo a lavorare male.
Terzo motivo di bocciatura: qualunque sostituto delle normali funzioni organiche porta inevitabilmente ad una atrofizzazione di quella particolare ghiandola/organo.
Dopo questa doverosa premessa, veniamo a noi.
Io ritengo che nella maggior parte dei casi anche la più brutta sintomatologia rimanga una strenua difesa dell’organismo volta a evitare problemi ancor più gravi.
Quando ci trovano un tumore, significa che il sistema immunitario ha intelligentemente inglobato sostanze che in realtà, se lasciate in circolo, avrebbero fatto ancora più danni.
E asportarlo o chemioterapicizzarlo significa semplicemente avvelenare ulteriormente l’organismo senza aver capito nulla.
Quando ci riempiamo di psoriasi, significa che il corpo sta utilizzando la pelle come estrema difesa per buttare fuori quello che dentro non deve stare.
E che fa il dermatologo? Ci riempie di cortisone senza aver capito una cippa lippa…
Questo per far comprendere che anche nel caso in questione tutto avviene per un motivo.
E il motivo di base è uno solo: la tossemia interna, sia essa fisica, spirituale, o entrambe.
La spazzatura deve stare fuori, e quando il corpo ne è saturo può accadere di tutto.
100.000 malattie con una sola causa: la tossemia interna.
Ma la speranza deve farla da padrona.
Le soluzioni ci sono, eccome, anche se bisogna armarsi di forza di volontà, fiducia nel proprio organismo e voglia di farcela.
Io non sono come molte persone che predicano bene e razzolano male.
Ho in prima persona affrontato un Herpes Zoester in tutto il viso che è durato quattro mesi e mi ha trasformato in un Freddy Kruger di Nightmare gocciolante e dolorante (vds. il mio articolo “GUARIGIONE DA DEVASTANTE HERPES”).
Come ho detto ci sono passato, in modo diverso ma ci sono passato.
E mai, in quattro mesi di sofferenza a ZERO farmaci, ho dubitato delle capacità di autoguarigione del mio sistema immunitario.
Lo stesso deve fare lei Silvana, se vuole liberarsi dalla schiavitù di un ormone sintetico che ogni giorno la sconquassa.
Tutto però va fatto con attenzione, intelligenza, prudenza e tranquillità.
Le medicine sono come le droghe: ci si assuefa, e toglierle significa avere contraccolpi anche importanti.
Cosa farei se fossi in lei?
Oltre alla fiducia totale, avrei anzitutto la consapevolezza che il lavoro sinergico del corpo può arrivare a risultati straordinari, con presa in carico di altri organi/ghiandole della sua tiroide ballerina.
Il corpo cerca sempre un’omeostasi, un equilibrio, e riesce a farlo anche quando asportiamo tonsille, appendice, cistifellea, interi organi.
Nel suo caso la tiroide è per fortuna ancora lì, addormentata in una bara di vetro ma pronta risvegliarsi.
Quindi, tutto deve partire da uno scalaggio lento, compatibile con la potenza delle crisi eliminative che sfocieranno e con la forza del suo fisico.
E questo non lo misurerà con esami medici, ma semplicemente da come si sentirà fisicamente.
Da subito ZERO zuccheri, ZERO cole, ZERO sigarette, ZERO thè e caffè, ZERO cibi adulterati, impacchettati, precotti.
Nessun digiuno come consiglio a molti altri, in quanto farmaci e digiuno sono un mix pericoloso, in quanto il digiuno rende il sangue più fluido e quindi porterebbe i farmaci ancor più in profondità.
E nello scalaggio del farmaco deve esserci anche, una volta e per tutto, una altrettanto intelligente transizione a una alimentazione vegana, il più crudista possibile.
Significa che deve ritornare a mangiare quello che Madre Natura ha fatto per noi: frutta e verdura allo stato crudo.
Devono sparire proteine animali e latte e derivati.
E questo schema alimentare deve essere parte integrante della sua vita per sempre, con piccoli aggiustamenti come i cereali e i legumi solo ed esclusivamente quando avrà ben disintossicato il suo corpo.
Nei casi di emergenza come il suo ci vuole rigore assoluto.
E per i cereali, che sono un cibo comunque forzoso e addomesticato non nato per l’uomo, rigorosamente quelli senza glutine, in quanto il glutine stesso è causa di esagerate reazioni del sistema immunitario (infatti la celiachia è spesso associata alla tiroidite autoimmune).
Questo poema è per Lei signora Silvana: la salute non è mai stata così a buon mercato.

NOTA BENE:

Tre anni ininterrotti di impegno e sacrifici hanno portato questo blog a diventare un piccolo faro nella notte per quanto riguarda l’igienismo naturale e l’alimentazione vegana in relazione a tutto quello che concerne il mondo della salute mentale.
Siamo partiti da zero e in tutto questo tempo tante persone hanno finalmente capito come esista un’alternativa ad imbottirsi di sostanze chimiche non meglio identificate, che uccidono il corpo e addormentano l’anima.
Gli psicofarmaci sono e rimangono pillole assassine.
Il libro è finalmente pronto. “ASSASSINI IN PILLOLE: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”.
Cosa leggerete? Leggerete tutto quello che nessuno psichiatra vi dirà mai.
Cosa sono veramente gli psicofarmaci, la facilità con cui vengono prescritti, il fallimento totale della psichiatria moderna.
E ancora…il lato oscuro degli psicofarmaci, che trasformano persone comuni in stupratori, assassini di se stesse e degli altri.
E ancora…le alternative “non violente”, legate allo stile di vita e alimentare, per arrivare a risolvere un problema e non a mascherarlo.
E ancora…lo stretto legame tra ciò che mangiamo e come ci sentiamo, anche a livello mentale.
Tutto questo visto da un operatore di polizia, che da 20 anni osserva con i propri occhi lo sfacelo che la psichiatria moderna ha portato e tuttora porta nella vita delle persone.
Senza dimenticare la dismissione dai farmaci, per molte persone l’inferno sceso in terra, e la psichiatria negli anziani. C’è tanto, tanto da leggere.
Questo blog continuerà la sua opera pienamente gratuita di supporto a tutti quelli che ne avranno bisogno.
Acquistare il libro deve quindi essere una scelta personale e consapevole, sapendo però che ogni copia venduta significherà aiutare questo piccolo uomo in quest’opera informativa senza precedenti.
E chiunque assuma psicofarmaci, attraverso la sua lettura potrà finalmente capire che esiste una via alternativa alla lobotomizzazione perenne.
Il libro uscirà in due versioni: Ebook (al prezzo di 8 Euro) e cartacea (al prezzo di 16 Euro).
Nessuna casa editrice. Tutto in self-publishing.
Chiunque sia interessato, può scrivere a pbisant@hotmail.com e vi verranno fornite le coordinate bancarie per il pagamento.
La data finale di uscita è il 30 giugno 2014: chi ha scelto la versione cartacea, la riceverà all’indirizzo evidenziato; chi ha scelto quella su ebook, riceverà link e autorizzazione al download.
Ringrazio tutte le persone che continuano a scrivermi e a starmi vicino.
Questo è solo l’inizio e vi prego di divulgare il più possibile.
Con l’aiuto di tutti so che arriveremo molto, molto lontano.
Grazie di cuore

Pietro Bisanti