TENTATO SUICIDIO, UNA MAREA DI FARMACI PER DIECI ANNI E ORA LE CURE AYURVEDICHE

LETTERA

Salve, vorrei chiedere solo una informazione. Da 10 anni prendo abilify e da quasi 2 anni paroxetina. Nel 2011 sono stata ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo un tentativo di suicidio assumendo diverse pastiglie di abilify… lì mi hanno cambiato diversi psicofarmaci, tra i quali ho assunto haldol, valium, zyprexa, e altri per più breve tempo che non ricordo. 

Dopo esser stata ricoverata ero seguita al DSM e lì nel corso degli anni mi hanno cambiato terapia diverse volte. Ho assunto anche seroquel finché non mi hanno trovato la cura “azzeccata” in quanto dà meno effetti collaterali (5mg di abilify e 20 mg di paroxetina). 

Da più di un anno non sono più seguita dal DSM, ma da uno psichiatra privato il quale mi aveva promesso che se stavo meglio avrebbe cominciato a scalarmeli, ma l’ultima volta che sono andata ha detto invece che dovrei continuare questa dose per altri 10 anni. 

Ora senza che medici sappiano nulla mi sono rivolta ad un centro olistico i quali mi hanno informato che appunto gli psicofarmaci sono solo un rimedio temporaneo e siccome avevo interrotto bruscamente le medicine e non stavo bene, mi hanno spiegato che ero in astinenza e mi hanno consigliato di assumere dei prodotti ayurvedici in concomitanza con le medicine e di scalarli gradualmente. 

Non sto ancora proprio benissimo ma sento piccoli miglioramenti.. e continuerò su questa strada fino ad eliminare gli psicofarmaci. Ho però un amico che non vedo da 1 anno e mezzo che ha disturbo bipolare, non so cosa assume attualmente, prendeva litio poi dopo una crisi avuta perché aveva scalato o non so se aveva saltato da un po’.. gli hanno dato da prendere lamictal. 

Non ho più notizie di questa persona ma siccome con il litio ha avuto pesanti effetti collaterali, vorrei in qualche modo aiutarlo, vorrei sapere se la cura ayurvedica possa aiutare questa persona, premetto che ha preso anche antipsicotici di diverso tipo e antidepressivi quali fluoxetina.

Siccome io con la cura ayurvedica sto sentendo seppur lentamente dei miglioramenti dopo un falcone, vorrei sapere se anche per disturbo bipolare e dismissione da litio (forse), cosa può comportare, se è pericoloso o lo può aiutare veramente. Grazie.
Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

La sua storia personale è il perfetto esempio di come la moderna Psichiatria distrugga tutto quello che incontra al suo passaggio.

Smettiamola una volta e per tutte di pensare che una molecola di sintesi chimica possa interagire, migliorandoli, i pensieri dell’animo umano.

Gli psicofarmaci sono e rimangono sostanze demoniache, che distruggono il fisico e l’anima di chi le assume, dando, a volte, l’illusione temporanea di un beneficio.

Concordo pienamente con quello che sta facendo, e cioè lo scalaggio, l’unica via di salvezza per tornare a vivere pienamente la propria esistenza.

I miei consigli sono questi:

-iniziare lo scalaggio di un farmaco per volta, iniziando in questo caso dall’antidepressivo;
-scalaggio, come da protocolli internazionali, del 10% al mese;
-cambiare assolutamente alimentazione, abbracciando quella vegana, con eliminazione immediata del glutine e dei latticini, principali responsabili dei disturbi ricollegabili anche alla sfera psichiatrica;
-cambio alimentazione dovrà essere graduale, per evitare crisi eliminative troppo forti;
-le calorie provenienti dai grassi non dovranno essere più del 10% del totale, in modo da avere un sangue fluido e aiutare tutto il sistema endocrino a lavorare al meglio;
-via tutto quello che non è un cibo: prodotti confezionati, zuccheri artificiali, etc… prediligendo il consumo di frutta e verdura crude, anche qui con intelligenza, facendo una transizione lenta e costante.

In generale non credo alle “cure”, siano esse tradizionali, omeopatiche, ayurvediche etc….

Non credo infatti a un “rimedio”: credo fermamente alla capacità autoguaritiva del corpo umano, che passa, in primis, da un’alimentazione corretta.

Non si guarisce infatti, “dopo un flacone”, ma dopo che il corpo è riuscito a ritrovare il suo giusto equilibrio! La vera guarigione è quella duratura, e non quella momentanea!

Per quanto riguarda il suo amico, scalare gli stabilizzatori dell’umore come il Litio o il Lamictal non è un’avventura semplice.

Valgono le regole generali già dette: si naviga a vista e si fanno le cose lentamente ma con costanza.

Perché la VITA sotto psicofarmaci NON È VITA.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.