TENTATO SUICIDIO, UNA MAREA DI FARMACI PER DIECI ANNI E ORA LE CURE AYURVEDICHE
Veniamo a noi.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
La sua storia personale è il perfetto esempio di come la moderna Psichiatria distrugga tutto quello che incontra al suo passaggio.
Smettiamola una volta e per tutte di pensare che una molecola di sintesi chimica possa interagire, migliorandoli, i pensieri dell’animo umano.
Gli psicofarmaci sono e rimangono sostanze demoniache, che distruggono il fisico e l’anima di chi le assume, dando, a volte, l’illusione temporanea di un beneficio.
Concordo pienamente con quello che sta facendo, e cioè lo scalaggio, l’unica via di salvezza per tornare a vivere pienamente la propria esistenza.
I miei consigli sono questi:
-iniziare lo scalaggio di un farmaco per volta, iniziando in questo caso dall’antidepressivo;
-scalaggio, come da protocolli internazionali, del 10% al mese;
-cambiare assolutamente alimentazione, abbracciando quella vegana, con eliminazione immediata del glutine e dei latticini, principali responsabili dei disturbi ricollegabili anche alla sfera psichiatrica;
-cambio alimentazione dovrà essere graduale, per evitare crisi eliminative troppo forti;
-le calorie provenienti dai grassi non dovranno essere più del 10% del totale, in modo da avere un sangue fluido e aiutare tutto il sistema endocrino a lavorare al meglio;
-via tutto quello che non è un cibo: prodotti confezionati, zuccheri artificiali, etc… prediligendo il consumo di frutta e verdura crude, anche qui con intelligenza, facendo una transizione lenta e costante.
In generale non credo alle “cure”, siano esse tradizionali, omeopatiche, ayurvediche etc….
Non credo infatti a un “rimedio”: credo fermamente alla capacità autoguaritiva del corpo umano, che passa, in primis, da un’alimentazione corretta.
Non si guarisce infatti, “dopo un flacone”, ma dopo che il corpo è riuscito a ritrovare il suo giusto equilibrio! La vera guarigione è quella duratura, e non quella momentanea!
Per quanto riguarda il suo amico, scalare gli stabilizzatori dell’umore come il Litio o il Lamictal non è un’avventura semplice.
Valgono le regole generali già dette: si naviga a vista e si fanno le cose lentamente ma con costanza.
Perché la VITA sotto psicofarmaci NON È VITA.
Ci sentiamo in privato.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.