SPARA (PER FINTA) AI CARABINIERI: TUTTI NE PARLATE MA, COME SEMPRE, NESSUNO HA CAPITO UN CAZZO

FONTE LAREPUBBLICA.IT

Torino, spara a salve contro i carabinieri e scappa: “Volevo essere ucciso da loro “

Inseguimento nella notte sull’autostrada Torino-Milano tra le forze dell’ordine e un idraulico di origine bielorussa che soffriva di depressione.

Torino,  spara a salve contro i  carabinieri e scappa: “Volevo essere ucciso da loro “
Voleva morire ucciso dalla pistola di un carabiniere. Lo ha lasciato scritto in un biglietto che i militari hanno trovato ieri sera dopo un inseguimento durato chilometri, a Settimo Torinese. L’uomo è di origine bielorussa, 30 anni, vive a Gassino e lavoro come idraulico. Negli ultimi tempi soffriva di una forte depressione e per questo aveva deciso di farla finita. 
Dopo l’una di notte ha incrociato una pattuglia del nucleo radiomobile di Chivasso in frazione Mezzi Po a Settimo Torinese. Era a bordo di una Golf grigia ha estratto una pistola e ha sparato due colpi contro la macchina dei carabinieri poi ha cominciato a scappare certo che la pattuglia lo avrebbe inseguito. L’arma era caricata a salve. 

La Golf ha imboccato la A4 Torino Milano e Il fuggitivo ha forzato anche la barriera del casello autostradale di Rondissone, inseguito da carabinieri e polizia stradale.
Dall’auto lanciata a folle velocità, l’uomo ha sparato ancora in direzione dei carabinieri che questa volta hanno risposto al fuoco puntando alle gomme della macchina in fuga. Non si è fermato fino a Borgo d’Ale dove con una gomma bucata rallentato fino a una piazzola di sosta all’altezza dell’uscita dell’autostrada. Quando i militari lo hanno raggiunto è sceso dalla macchina e ha sparato ancora poi è risalito in auto ed è ripartito fino a Santhià, dove è uscito di strada ed è finito contro il new jersey spartitraffico.
A quel punto l’uomo è stato bloccato e arrestato dai carabinieri.
In macchina i militari hanno sequestrato
Una pistola semiautomatica software marca con il tappo colorato di nero per rendere arma giocattolo piu’ simile possibile pistola semiautomatica Beretta e una rivoltella a salve. Hanno trovato anche il biglietto in cui l’uomo chiedeva scusa ai Carabinieri e diceva di voler morire così ucciso dai militari.
COMMENTO
Come sempre, a breve, il sipario calerà anche su quest’ennesimo evento, lasciando ognuno alla propria sorte.
Tanto di cappello alla prontezza e al sangue freddo dei carabinieri coinvolti ma, come sempre accade in circostanze similari, purtroppo nessuno si prenderà la briga di andare a fondo a quest’episodio.
Voi vi siete chiesti cosa accadrà? Ve lo dico io…
Nella MIGLIORE delle ipotesi, il responsabile verrà ritenuto capace di intendere e di volere e quindi condannato, se ritenuto colpevole, a una pena detentiva: da incensurato è possibile che non varchi mai più la porta delle patrie galere.
Nella PEGGIORE delle ipotesi, il responsabile verrà ritenuto parzialmente o totalmente incapace di intendere di volere, EVITERA’ in tutto o in parte la pena detentiva per essere assoggettato a una misura di sicurezza che altro non significherà se non PSICOFARMACI a vita.
Nella ipotesi GIUSTA, in un mondo ove la gente non passi la giornata a discutere del gol di Ronaldo, di cui, a me personalmente non frega un cazzo, le spiegazioni andrebbero chieste a:
1) Chi lo ha avuto in cura, per sapere se lo avesse avvertito che qualunque antidepressivo, così come scritto a chiare lettere nel bugiardino, può provocare ideazioni omicidiarie e/o suicidiarie;
2) Chi lo ha avuto in cura, per sapere se non è prima andato a fondo nella sua vita, cercando di sradicare le cause emozionali/organiche/psicologiche/ambientali/alimentari alla base del disturbo in atto, piuttosto che bombardarlo di molecole chimiche potentissime, che certo non possono aggiustare i mali dell’animo umano e/o dialogare con 100 miliardi di neuroni, andando a “sistemare” selettivamente quello che vogliamo noi.
3) La casa farmaceutica produttrice del farmaco e chi ha permesso che venisse commercializzato in Italia: può un farmaco nato per combattere la depressione avere tra i suoi “effetti collaterali” l’aumento di ideazioni suicidiarie? Tutto ciò si commenta da solo.
L’epilogo finale, a mio parere, sarà invece questo: qualche giorno di galera, psicofarmaci a vita e un bell’encomio ai carabinieri coinvolti.
Un altro essere umano “salvato”.

Razza umana, non ti appartengo…

Pietro Eupremio Maria Bisanti

PS: Sono sempre pronto ad essere smentito ma anche se questa persona avesse commesso tutto questo senza essere sotto l’influenza di alcun farmaco, ricordate che una rondine non fa primavera… E che la “soluzione” che riceverà non sarà certo quella di aiutarlo ad affrontare i problemi che possono averlo indotto a commettere ciò che ha commesso, bensì, come sempre, si fermerà alla sola e mera somministrazione di psicofarmaci, come unico e sbagliato modo di affrontare il disagio dei nostri tempi. Questo è il mio parere basato su anni e anni di osservazione.

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