SCALAGGIO ABILIFY…HO UNA PAURA FOTTUTA

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post “XANAX, CLOZAPINA, ABILIFY, DEPAKIN CRONO E LAMICTA…“: 

salve a tutti sono una ragazza di 29 anni che prende abilify, ora vorrei scalarlo ma ho paura di sentirmi male oppure che io non riesca a toglierlo e dovrà tenerlo a vita sempre perché una persona per scalare un farmaco si potrebbe sentire male e non riuscirci, qualcuno conosce questo farmaco e sa come sono gli effetti collaterali della sospensione come posso fare chi può aiutarmi????? ambra 

Postato da Anonimo in ALIMENTAZIONE E SALUTE di PIETRO BISANTI alle 09 ottobre 2014 16:07


RISPOSTA
Buongiorno Ambra,
e grazie del suo commento.
Come scrivo sempre, non sono un medico, non prescrivo alcunché, non faccio diagnosi né curo nessuno, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore delle capacità autoguaritive del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
L’Ability è un potente antipsicotico della categoria degli “atipici” (che vuol dire tutto e niente, in quanto veleno rimane indipendentemente da come lo si chiami).
Nel suo caso, sicuramente lo assume da un periodo di tempo superiore agli otto mesi, e quindi necessita di uno scalaggio graduale, di circa il 10 o anche il 5% al mese se necessario.
Deve, comunque, aspettarsi effetti di dismissione anche molto severi.
Nel caso degli antipsicotici, il pericolo principale è quello di non riuscire più a dormire, e di finire in uno stato maniacale, e quindi con un biglietto di sola andata verso il più vicino reparto psichiatrico.
Quindi, ecco il piano di battaglia.
-scalaggio graduale come detto;
-cambio di alimentazione, passando a una vegana il più crudista possibile, con l’eliminazione totale di qualunque cosa da mangiare o da bere non abbia le sembianze di un cibo (anche il passaggio a un’alimentazione di tale portata deve avvenire gradatamente, in modo da non scatenare crisi eliminative troppo forti);
-via senza se e senza ma glutine, latticini e zuccheri artificiali.
Creare attorno a sé un “cordone di protezione” fatto di amici o parenti che, indottrinati a dovere, la aiutino nel comprendere ed affrontare le crisi che arriveranno.
Gli faccia leggere, assolutamente, il mio libro “Assassini in pillole: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”, in modo tale da aprirgli gli occhi e fargli capire esattamente cosa sono la psichiatria e gli psicofarmaci.
Questa è l’unica maniera per tornare a vivere una vita con la V maiuscola.
Tutto il resto è solo retorica.
Se vuole ci sentiamo in privato. Io ci sono
Forza e coraggio
Pietro Bisanti

Per tutti: si può fare una donazione al blog mediante l’apposita funzione nella colonna a destra, oppure scrivendo a pbisant@hotmail.com. Grazie a chi vorrà contribuire a questo enorme e innovativo lavoro informativo.
Per i nuovi lettori: scandagliate tutto il blog, in quanto è una miniera di informazioni disponibili gratuitamente per tutti.
Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pbisant@hotmail.com
Per tutti: per ricevere la newsletter del blog, iscrivetevi utilizzando la relativa funzione nella colonna a destra.
Per tutti: con la funzione “ricerca google” in alto a destra, potete inserire delle parole da ricercare (ad esempio “psicofarmaci e suicidio”, “prozac” etc…) in modo tale che vengano ricercati gli articoli relativi all’argomento desiderato.
Per tutti: mi trovate su “FACEBOOK” con il mio nome Pietro Bisanti
ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU’ EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E’ PREGATO DI SEGNALARLO
ATTENZIONE! È NATO IL FORUM DEL BLOG “ALIMENTAZIONE E SALUTE”. LO TROVATE IN ALTO A DESTRA. ISCRIVETEVI IN MODO TALE DA CREARE FINALMENTE UN LUOGO OVE IL DIBATTITO ANTIPSICHIATRICO NON SIA CENSURATO.
Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.