RISPERDAL, INVEGA E ABILIFY: 80 KG, ZERO EMOZIONI, ZERO CAPACITA’ COGNITIVE E SONNO SCOMPARSO. VOLETE FARE QUESTA FINE ANCHE VOI?

LETTERA

Ciao Pietro mi chiamo Tonia. Dopo aver effettuato terapia con Risperdal per quattro mesi, poi con Invega e Abilify, non ho più il sonno, ma già da quando ho preso Abilify dormivo sempre meno, finché non ho dormito più 

Sono ingrassata, sono 80 kg e ho perso le capacità cognitive, NON SONO MAI STANCA. Mi sento la testa vuota, non ho più sensazioni. Nonostante l’utilizzo di sonniferi e prodotti naturali, non dormo mai.

Aiutami, cosa posso fare. Ti scrivo da Roma e se vuoi lasciarmi il tuo numero, ti chiamo.

Grazie
Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.

La risposta a tutti i tuoi dubbi è drammaticamente semplice, e ti rispondo con un’altra domanda…

Se fossi morsa da un serpente velenoso, ti aspetteresti che magari l’arto colpito cominci a gonfiarsi, giusto?

Questo perché non vi sono dubbi che il veleno di un serpente sia tossico per l’organismo.

Purtroppo, si continua a pensare, e va sempre peggio, che si possano assumere con “disinvoltura” sostanze sintetiche al 100%, tossiche, velenose, e che le stesse riescano a curare i “mali dell’animo umano”.

Ciò che ti sta accadendo altro non è che la naturale conseguenza dell’introduzione all’interno del tuo corpo di uno dei più micidiali veleni mai creati dall’uomo dopo la chemioterapia: gli psicofarmaci.

Sei ingrassata fino a 80 kg perché gli antipsicotici atipici influiscono pesantemente sul lavoro dell’insulina e di molti altri ormoni.

Non provi più emozioni perché gli antipsicotici atipici, abbassando i livelli di dopamina, non fanno altro che lobotomizzare chimicamente chi li assume.

Non sei mai stanca e non riesci più a dormire perché gli antipsicotici atipici, nel tuo caso, sono riusciti a sconquassare temporaneamente i delicati meccanismi del ritmo sonno-veglia.

Ora…

Non amo perdermi in tante, inutili parole.

Se la situazione ti è chiara, hai due possibilità.

La prima è di riaffidarti a quei cialtroni laureati in camice bianco che ti hanno ridotto in questo stato.

La seconda è, invece, di affidarti al miglior medico del mondo, oltretutto completamente gratuito: il tuo sistema immunitario.

Il tuo corpo ha un bisogno estremo di disintossicarsi e di tornare a uno stato di omeostasi, cioè di equilibrio.

Cosa bisogna fare?

Se stai continuando ad assumere farmaci, devi cominciare lo scalaggio lento e costante, uno alla volta, di non più del 10% al mese.

Contemporaneamente, dovrai indirizzarti verso un’alimentazione finalmente compatibile con il nostro disegno strutturale: quella vegana, crudista quanto basta, a ZERO glutine, a bassissimo tenore di grassi e con un utilizzo moderatissimo e sporadico dei cereali senza glutine e dei legumi.

Non ci sono formule magiche, se non quella di permettere al proprio corpo di tornare a lavorare correttamente.

Ci sentiamo in privato.

Forza e coraggio

Pietro Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.