PSICOMEDICALIZZAZIONE DI MASSA

Chi non prende psicofarmaci alzi la mano?
Io posso alzarla, ma più di 100 milioni di persone al mondo prendono un qualche tipo di psicofarmaco, 17 milioni delle quali sono bambini o poco più.
Grazie a cotanta chimica dovremmo essere tutti iper felici, scattanti e mentalmente sanissimi…
Come mai invece i depressi cronici sono in vertiginoso aumento, gli attacchi di panico rovinano la vita di milioni di persone e le stragi in famiglia crescono esponenzialmente?
La risposta è molto semplice: gli psicofarmaci, oltre a non curare niente mascherando, quando va bene, una sintomatologia che ha una causa che deve essere trovata ed esaminata, sono essi stessi la causa del decadimento della salute mentale del mondo intero.
I giornalisti si guardano bene dal dire: “Lo psicofarmaco ha portato il sig. X ad uccidere la madre e poi ad uccidersi”. In realtà scrivono che “il malcapitato era in cura”, e che significa prendeva psicofarmaci, che significa ancora che gli psicofarmaci lo hanno portato a commettere determinati atti.
La Food and Drug Administration si è vista recentemente costretta a scrivere nei bugiardini degli antidepressivi che “possono causare ideazione suicidiarie”. Come, come, come? Un antidepressivo che ti istiga al suicidio??
Ebbene sì, è proprio così.
Gli psicofarmaci funzionano essenzialmente come le droghe, ma sono legali.
E sono alla base di moltissimi omicidi, suicidi e omicidi/suicidi che mai si sarebbero verificati se non fossero stati presi.
Ma ormai stiamo diventando talmente assuefatti alle stragi nelle università americane, al fidanzato che ammazza la fidanzata, al padre che ammazza al figlio etc… senza riuscire a capire che moltissime persone si suicidano NON perché hanno subito un qualche trauma, ma perché a A SEGUITO di quel trauma HANNO ASSUNTO PSICOFARMACI.
È ormai risaputo e consolidato, anche grazie alle migliaia di class action americane contro le case farmaceutiche, che Prozac et company, cioè gli antidepressivi della famigerata categoria SSRI causano istinti suicidiari e omicidiari.
E molto spesso la soluzione sarebbe di una semplicità disarmante: nessuno toglie il fatto che eventi anche gravi possano mettere a dura prova la nostra psiche, ma non per questo si arriva ad ammazzarsi o ad ammazzare.
Quando sul giornale si legge di qualcuno che si è impiccato, casualmente, quasi sempre gli psicofarmaci sono implicati, proprio per la loro funzione “anestetizzante”. Potete ben immaginare che uccidersi sparandosi non è la stessa cosa che impiccarsi…
Quindi, oltre ad analizzare il lato psicologico, bisognerebbe capire che siamo anche fatti di carne, e che il nostro cervello, quando malnutrito con cibi avvelenanti e maltrattato con sostanze tossiche come le sigarette, i caffè, le droghe leggerine, leggere, pesanti e pesantissime risponde dandoci tutta una serie di disturbi mentali.
Un evento infausto su un corpo sano non è demolitivo quanto un evento infausto su di un corpo già debilitato, questa è la chiave per superare le cosiddette “malattie mentali” senza cadere nel tranello degli ammalianti psicofarmaci che, come le droghe, ti fanno sentire bene, ma ti portano, alla fine, il loro conto da pagare. Salatissimo.