PIETRO BISANTI, GRAZIE PER IL SUO BELLISSIMO LIBRO. ORA ASCOLTI LA MIA STORIA
LETTERA
Egr. Pietro Eupremio Maria Bisanti
Ero con Lei e con tutti gli altri amici, alla presentazione del Suo Libro in oggetto, il 26 settembre scorso, a Trento
Mi chiamo, Giovanni Gabrielli, abito ad Ala (TN), ho acquistato il libro e sono in fase di lettura.
I complimenti, sono di rito, però vorrei essere molto sincero, a prescindere dai convenevoli.
Mi ha colpito molto, la Sua analisi, molto dettagliata della situazione, della psichiatria Italiana e forse mondiale.
Lei, è riuscito a scandagliare ed a mettere in evidenza, le contraddizioni, i modi di agire, le storture ed anche, mi sia permesso le prese in giro nei confronti dei “Pazienti”. Ho messo la parola Pazienti, fra virgolette come eufemismo, credo che tali persone siano chiamate “Pazienti”, proprio perché, devono portare molta….. pazienza……..per i comportamenti di molto medici ed operatori dei servizi psichiatrici.
Quello che mi ha colpito molto, è, inoltre, come Lei, sia riuscito a capire, i meccanismi, le sottigliezze, i comportamenti al limite del legale, che nelle strutture psichiatriche si mettono in atto, TSO compresi, ma quello che mi ha stupito di più, è il fatto che Lei sia riuscito ad analizzare, definire e capire il tutto, senza essere un paziente.
Lo so, ha ricercato molto, ma è impressionante come le Sue analisi ben si inseriscano, in un contesto che io conosco bene dall’interno, Perchè?
Come detto, mi chiamo Giovanni Gabrielli, sono nato a Rovereto(TN) nel ’64, ho un diploma di Perito Informatico, sono stato Presidente della Cooperativa “LA FORMICA”, che pur essendo, semplicemente di produzione e lavoro, faceva inserimento di persone ex tossicodipendenti e legate alla carcerazione (con i nostri soldi senza contributi!!!), ero inoltre Presidente del Coro “Monte Zugna” di Rovereto.
Mi sono imbattuto, nella Psichiatria Trentina nel 1992, Le chiedo ora di stampare l’allegato, dove in breve, è narrata la mia storia. una storia, che ho mandato in giro, compreso Radio Italia, le reti Mediaset ed altri, senza molti risultati, anzi nessuno.
Ora, vivo in un appartamento popolare, sto cercando di rifarmi una vita, sono innamorato e cerco, malgrado le pasticche e l’haldol di lottare, per arrivare, ad una conclusione positiva.
Io Le ho scritto, perchè ho contattato lo studio Mazzini di Padova, che forse mi aiuterà per un risarcimento, sono abbastanza sereno ma non soddisfatto, ho intenzione di lottare fino in fondo, anche perché, so che posso dare ancora molto alla nostra scalcinata Patria e lo vorrei fare prima di passare con i PIU’.
Le faccio ancora i miei migliori complimenti e spero di potere usare il Suo interessante libro per portare avanti le mie battaglie personali ed anche per altri che come me sono inciampati nella psichiatria !!!
Con l’occasione Le Porgo
Cordiali Saluti
Grazie !
Firmato Giovanni Gabrielli
RISPOSTA
Buongiorno sig. Gabrielli,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Grazie infinite anzitutto per aver deciso di condividere con me la sua storia.
Come ho fatto ad arrivare fin qui pur non essendo stato un paziente psichiatrico?
La mia irrefrenabile voglia di CAPIRE tutte le storture che mi si presentano davanti agli occhi ogni giorno. Capire, ed AGIRE al posto di stare fermo.
In bocca al lupo per il risarcimento, ma non dimentichi mai che la prima cosa da fare è riconquistare la salute perduta.
E fino a quando non si è sotto due metri di terra, tutto è possibile.
Io ci sono
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.