NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO: NON ROVINARMI LA CENA.
Totò Riina e Bernando Provenzano sono dei pivellini in confronto all’uomo in sé.
La maggior parte di noi vive in un mondo di omertà e ipocrisia, rendendosi complice di reati orribili contro creature senzienti, che soffrono, comunicano, giocano, e che, come noi, cercano solo riparo e tranquillità: gli animali.
E non serve ucciderle materialmente, basta acquistare una confezione di wurstel woody perché “se non c’è woody non c’è festa” per diventare partecipi di un massacro silenzioso, che ogni giorno avviene ovunque nel mondo.
Non è il solito articolo strappalacrime in favore degli animali; no, è semplicemente la verità di quello che accade.
Mucche, polli, pesci, delfini, cani, elefanti, leoni: gli animali vengono ogni giorno torturati e uccisi per diventare cibo (inutile e dannoso) per noi, per farci divertire in palii, corride, circhi, zoo, per vestirci, per testare il rossetto che le donne si metteranno per andare in discoteca.
Però la maggior parte di noi si scandalizza se un cane viene picchiato, e piange lacrime da coccodrillo quando vede la mattanza dei delfini o della balene nel civilissimo Giappone.
Eh sì, perché l’uomo, nel suo deliro, ha creato una sorta di “gerarchia degli essere viventi” e ha deciso cosa debba diventare prosciutto e cosa no, con tanto di reato di “maltrattamento di animali”, solo animali d’affezione però!
E dopo il pianto a dirotto davanti alla televisione quando mandano in onda i filmati delle mattanze dei delfini, via di corsa alla steak house a papparci una bella costata, che tanto, cosa vuoi che sia, la mucca è stata creata per diventare bistecca!
Dopo la vigliaccheria, l’ipocrisia è la peggiore attitudine che si possa avere. Silenzio però, non rovinarmi la cena!