MORBILLO? AVETE PESANTEMENTE ROTTO I COGLIONI

A volte, quando apro gli occhi la mattina, mi chiedo in che cazzo di mondo io viva…
E, soprattutto, come sia stato possibile raggiungere un tale grado di addormentamento (per usare un eufemismo) generale.
E’ sufficiente che un concetto venga ripetuto come un mantra per cascarci come dei bimbominchia senza alcuna capacità di pensiero indipendente.
Giorno dopo giorno viene eroso un pezzo sempre maggiore dei propri diritti inalienabili, soprattutto in tema di responsabilità genitoriale e di autodeterminazione sanitaria, nella indifferenza quasi generale.
Una eruzione cutanea del cazzo, che altro non è se non una tappa evolutiva infantile (un po’ come i febbroni che si hanno da piccoli, dai quali se ne esce più forti e più alti), trasformata nella pandemia del terzo millennio.
Davanti allo sfacelo della salute dell’essere umano, tutte le energie sono, guarda caso, concentrate su un qualcosa che fino a un paio di anni fa era semplicemente una malattia infantile come tante altre, persino scontata.
Migliaia e migliaia di reazioni avverse alle vaccinazioni negate SPUDORATAMENTE.
Migliaia e migliaia di bambini ROVINATI per sempre.
Migliaia e migliaia di anziani DECEDUTI a seguito del vaccino antinfluenzale.
Siamo arrivati all’apoteosi della merdaggine umana, e cioè il NEGARE la LOGICA: faccio l’mpr a mio figlio di pochi mesi la mattina e la sera è morto in culla. Che cazzo ci vuole a trovare il nesso casuale tra le due cose? Se qualcuno mi da una bastonata in testa, il mal di testa che ne conseguirà sarà causa della bastonata stessa o di un piccione che mi ha cagato dal cielo?
Centinaia di bambini deceduti solo in Italia e in circostanze “strane” non fanno scaturire alcun dubbio?
Il ciclo della Storia insegna: l’uomo è e rimane una grande merda.
L’unica difesa è INFORMARSI e RIAPPROPRIARSI del proprio corpo e di quello dei propri figli.
Se non combattete per questo; se pensate che “gli faccio i vaccini perché sennò non me lo prendono all’asilo”, bhé…fatevi sterilizzare. E SUBITO.
Pietro Eupremio Maria Bisanti