MIELODISPLASIA, CRISI ELIMINATIVA E PERENNE STANCHEZZA
Veniamo a noi.
Pur essendo ogni organismo un mondo a sé, ognuno di noi risponde inequivocabilmente alle stesse Leggi di Madre Natura:
-il corpo non va mai contro se stesso
-il corpo tende sempre all’autoguarigione, allorquando gliene venga data la possibilità
-la malattia arriva solo se serve e dura solo fino a quando serve
Nel suo caso specifico, lei si è avvicinato a un’alimentazione vegana solamente da due mesi, dopo ben 37 anni di continui errori alimentari cinque volte al giorno…
Quello che le sta accadendo è quindi la cosa più normale del mondo, le famose crisi eliminative… il dover stare peggio prima di stare meglio… questo è il modo che ha il corpo di tornare in salute.
Voglio però darle alcuni consigli pratici:
-l’intestino è il fulcro di tutto, e possono volerci anche molti mesi di rigore alimentare per guarirlo
-sicuramente prima riusciva a fare sport grazie a tutte le “stampelle chimiche” dei cibi dopanti ed energizzanti che ora non assume più, e quindi ora il corpo, seppur dotato di “carburante” migliore, deve piano piano ricominciare a capire come utilizzarlo
-un intestino infiammato significa assimilazione ridotta
-farmaci e integratori non vanno d’accordo con un’alimentazione vegana
-la transizione verso un’alimentazione vegana deve essere fatta “a vista”, ascoltandosi giorno dopo giorno. Un intestino infiammato farà fatica a digerire un frutto come una banana. Deve quindi provare su di sé ogni giorno
-deve assolutamente mantenere un’adeguata assunzione di calorie, altrimenti il corpo non ha energia sufficiente per espletare tutte le mansioni che gli richiediamo. In un regime vegano, l’80% delle calorie devono provenire dai carboidrati della frutta. E se la frutta non si riesce ancora a digerire, deve comunque pareggiare il fabbisogno calorico con amidacei come le patate e la zucca, oppure con qualche cereale senza glutine come riso, miglio o quinoa
-via il glutine, in ogni forma, essendo la proteina più infiammante in assoluto
-mantenere la percentuale di calorie giornalmente provenienti dai grassi a non più del 10% del totale per far funzionare bene l’insulina e tutto il sistema endocrino. Questo significa eliminazione di tutti gli oli e una drastica riduzione della frutta secca. Non smetterò mai di ripetere quando sia importante questo aspetto, che è il motivo principale per cui moltissimi vegancrudisti tornano ad un’alimentazione onnivora: sia abbuffano di grassi e non di frutta.
Io stesso, dopo quattro anni di veganismo, ho dovuto sopportare un mostruoso herpes zoester che per ben quattro mesi mi ha devastato il viso, per poi sparire così come era venuto.
Quindi, se il corpo le dice di riposarsi, si riposi.
Il vegancrudismo con elevate percentuali di frutta è il massimo a cui si possa (e per chi lo vuole, si debba) aspirare, ma non lo si può improvvisare dalla mattina alla sera.
Non abbia fretta, faccia la transizione con calma, e verrà ampiamente ripagato.
Avanti così
Pietro Bisanti
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