LA SCHIZOFRENIA NON ESISTE

LETTERA

Buonasera,
sono un paziente schizofrenico a cui gli prescrivono una terapia famacologica pesante, può lei aiutarmi ad uscire da questo tunnel famracologico? Credo che una corretta alimentazione possa far stare meglio, può far smettere dalla dipendenza dei farmaci?
Eugenio C.

RISPOSTA

Buonasera Eugenio,
per motivi di privacy ho oscurato il suo cognome.
Veniamo a noi.
La schizofrenia è la diagnosi che tutti i cosiddetti malati mentali temono.
La depressione fa paura, la psicosi ancora di più, ma la schizofrenia è un’etichetta che uno si porta addosso peggio di una fedina penale sporca.
Sa cosa penso?
Che la schizofrenia, intesa come la vogliono intendere gli psichiatri, non esista.
Non esiste, perché raccogliere dei sintomi e associarli a una patologia senza sapere da dove vengono, perché ci sono e come farli andare via definitivamente è semplicemente folle.
L’unico dato certo è proprio la sintomatologia, che si manifesta con deliri, isolamento sociale, vere e proprie allucinazioni uditive, olfattive e visive, oltre che da marcata paranoia.
La terapia ufficiale prevede antipsicotici atipici, oppure i neurolettici.
E cosa fanno queste grandiose medicine? Semplice, spengono fisicamente alcune aree del cervello, e quindi la lobotomizzazione chimica è fatta.
Non importa se si ottunde tutto, l’importante è che il “paziente” non si “scompensi”.
La soluzione dell’igienismo è diametralmente opposta.
In primis, gli psicofarmaci tendono a cronicizzare una situazione, mantenendola inalterata nel tempo con pesantissimi effetti collaterali e non.
In secundis, non vanno a colpire la causa, che è, spessissime volte, di origine squisitamente organica.
Cosa significa?
Significa che il corpo lavora male, e dato che il corpo è un tutt’uno e non un insieme di organi che lavorano autonomamente, ecco che il cervello presenta questa sintomatologia per far comprendere che qualcosa non va.
Ma non è il cervello in sé che non funziona, bisogna spostarsi decisamente più in basso, verso quel campo da calcio che è il nostro intestino.
Lì ci giochiamo tutto: le digestioni dell’era moderna, che provocano leucocitosi e putrefazioni intestinali non fanno altro che produrre miasmi che arrivano fino alla zona celebrale.
Infatti, qualunque crisi schizofrenica non trattata con i farmaci rientra mettendo il paziente a digiuno con sola acqua, dando modo al corpo di “sfrebbrarsi”.
Non dimentichiamo che siamo circondati da alimenti che causano irritazione a livello celebrale, poiché il loro peptidi non digeriti riescono a passare la barriera emato-encefalica.
Ad esempio la caseina ed il glutine, la cui eliminazione dalla dieta sta fornendo risultati sorprendenti nella gestione di bambini autistici.
Purtroppo Eugenio io non so nulla di Lei, della sua situazione, delle sue abitudini di vita.
Posso dirle solo che, senza avere la capacità giuridica di poter esprimere delle diagnosi, che la via farmacologica è l’unica che non porta da nessuna parte, che non le permetterà di vivere a pieno la sua vita.
Quando l’umanità imparerà che gli psicofarmaci sono la rovina di questo secolo non sarà mai troppo tardi.
Nel suo caso, bisognerebbe che Lei si affidasse a uno psichiatra con una visione olistica che riuscisse a farle innanzitutto scalare con attenzione i farmaci, dato che gli effetti da sospensione possono essere anche drammatici, per poi partire con un’alimentazione che finalmente possa evitare di trasformare il suo intestino in una discarica, è cioè la vegana tendenzialmente crudista.
Lei ha bisogno di più uva, più pesche, più arance, e niente Haldol, Serenase e cadaveri da ingurgitare.
Sembra così facile, e in realtà lo è.
Siamo nati per stare bene, e se siamo andati avanti milioni di anni senza psicofarmaci un motivo ci sarà.