LA MATTANZA CONTINUERA’ FINO A QUANDO TUTTI NON APRIRANNO GLI OCCHI: CANDIDATO SI UCCIDE A VIGEVANO
VIGEVANO. Federico Cerutti si è ucciso poco prima di mezzanotte, a poche ore dall’apertura dei seggi elettorali. Il 27enne candidato al consiglio comunale di Vigevano per la lista “Progetto Vigevano” di Stefano Bellati si è impiccato in casa, in via Fossana.
Sul posto sono arrivati i carabinieri, avvisati dagli amici di Cerutti, che avevano letto il post lasciato sulla sua pagina facebook prima delle 23 con cui annunciava l’intenzione di farla finita. In via Fossana sono arrivati anche i soccoritori del 118, ma ormai per il 27enne non c’era più nulla da fare. I militari non avrebbero trovato in casa di Cerutti messaggi d’addio e sembra che il candidato consigliere non abbia parlato con nessuno prima di impiccarsi. Esclusa una correlazione tra il suo gesto e le elezioni comunali di oggi, i militari sembrano propendere per un gesto causato dalla depressione.
Sotto casa di Cerutti si sono riuniti subito molti amici, allertati dal messaggio letto sulla sua pagina di facebook. Federico Cerutti lavorava come ricercatore in genetica, biologia molecolare e cellulare all’università di Pavia.
Fonte: laprovinciapavese
COMMENTO
Questa anima buona, basta vederlo in foto e leggere il suo ultimo post su Facebook, è stato, come scritto sui giornali, con i suoi compagni di lista fino alle 21.00, per poi impiccarsi alle 23.00.
Potrei e vorrei sbagliarmi, ma riconosco lontano un miglio lo sguardo da “antidepressivo”, e, lo ripeto a mio umile parere, la foto non mente.
Antidepressivi SSRI-SNRI: questo è ciò che io penso abbia spinto questa anima buona a lasciare questo mondo.
Due elementi: il suicidio per impiccagione, ormai un classico nelle morti indotte da SSRI-SNRI, e il fatto che sia rimasto con i suoi amici fino a due ore prima di uccidersi.
Il suicidio indotto da SSRI-SNRI è infatti proprio questo: ti uccidi, soprattutto ti impicchi, e lo fai come se fosse la cosa più normale del mondo.
Ripeto: potrei e vorrei tanto sbagliarmi, ma se così non fosse, la verità deve essere cercata qui e non altrove.
Deve esserci infine un motivo per cui questo mio articolo di fine 2013 è stato letto da quasi 11.000 persone.
Sono l’unico a combattere questa battaglia?
Pietro Bisanti
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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
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