LA BARBARIE PSICHIATRICA: DOMANI POTREBBE CAPITARE A TE

LETTERA

Caro Pietro, mi chiamo Davide e sono di Modena.
Ti scrivo, come avrai capito dall’oggetto della mail, sia per complimentarmi con te per il tuo importantissimo impegno nella lotta contro i crimini psichiatrici attraverso il tuo preziosissimo blog, sia per chiederti come pagare la copia Ebook del tuo altrettanto prezioso libro. Dispongo di una carta prepagata che posso utilizzare anche se al momento mi trovo all’estero, e spero di riuscire ad effettuare il pagamento senza problemi anche da qui. Poi, quando avrai tempo per darmi tutte le istruzioni spero di riuscire ad effettuare il pagamento perché sono sinceramente curioso di leggerlo.

Mi sono informato da tempo riguardo l’assurdità della cosiddetta industria psichiatrica e anche se non ho mai preso farmaci di nessun tipo, quando quasi per caso trovai le prime informazioni in rete riguardanti il TSO, o mi capitarono per le mani libri preziosi come uno di Antonucci e uno di Giuseppe Bucalo, cercai proprio come te, nel mio piccolo, di informare le persone nel tentativo di “salvarle” da quei danni a volte irreversibili che tu conosci senz’altro meglio di me, e ho preso atto solo da poco tempo degli effetti devastanti da dismissione delle benzodiazepine, un paio di sere prima di trovare il tuo blog dove ho trovato tante e tante altre informazioni. 

Questo fa ribollire anche me di una grande rabbia proprio come te e mi fa anche molta, molta paura, sapere quanto sia potente questo meccanismo e quanto si stia estendendo sempre di più in ogni aspetto della nostra vita. Riguardandoci quindi tutti, sia chi rimane vittima del giudizio psichiatrico, sia chi no. O forse non ancora. È quindi davvero molto importante battersi per ottenere di essere almeno noi cittadini a poter decidere del nostro corpo e della nostra salute e l’informazione riguardo questi pericoli riguardo questi crimini può almeno renderci consapevoli e quindi meno vulnerabili rispetto a chi continua a sostenere che la psichiatria non è più la stessa di una volta e che ora a differenza di prima ci siano studi scientifici a suffragare queste diagnosi. 

Tra questi ci sono gli stessi pazienti a sostenerlo. E questa è una mancanza di informazione che le persone pagano molto caro. Le diagnosi in psichiatria sono solo etichette invece, etichette che non solo vengono sparate a caso ma che sono sempre accompagnate all’uso sconsiderato e forzato di questi veleni che ci rovinano la vita. 

Sono rimasto sconcertato anche dal prendere atto non solo di quanto sia pericoloso e privo di scienza l’elettroshock, ma anche dall’apprendere che in Italia sono ben 91 gli istituti che ancora lo praticano. Insomma, un crimine dietro l’altro, disinformazione più totale, e siamo tutti potenziali vittime di una pratica disumana che serve, ora come è sempre stato, solo come mezzo di controllo sociale. 

Ora il Tso viene inflitto anche per sfrattare extracomunitari o anziani che protestano quando viene tolta loro la casa. E le persone che non sono informate su tutto questo ingenuamente si consegnano volontariamente nelle mani dei propri carnefici senza sapere che potrebbero non uscirne mai più. Non serve quindi una laurea per sapere e per gridare al mondo che tutto questo è disumano, criminale, e per assurdo il paziente psichiatrico che non ha commesso nessun reato gode addirittura di meno diritti di quelli di un carcerato. Oltre ad essere legato e drogato contro la propria volontà viene addirittura usato come cavia per nuovi “farmaci”. E tutto questo senza nemmeno aver commesso un crimine. Assurdo.

E una volta che l’etichetta ti è stata messa non solo tenteranno di medicalizzarti a vita, ma avrai meno armi a disposizione per rivendicare i tuoi diritti con il rischio di non riuscire davvero a chiamartene mai più fuori. 
Complimenti ancora, sei davvero un grande. Aspetto notizie per il libro, ciao 


RISPOSTA
Ciao Davide,
pubblico integralmente la tua stupenda lettera, e ti ringrazio per le altrettanto stupende parole di incoraggiamento.
Ci sto mettendo nome, cognome, e soprattutto la mia faccia e la mia onorabilità, in questa battaglia epocale contro un nemico subdolo e silenzioso.
Pochi si accorgono che stiamo attraversando il periodo più oscuro del genere umano, con una psichiatria che si sta insinuando in ogni aspetto della nostra società.
Ogni giorno cerco di portare un po’ di luce.
Io ci provo.
Pietro Bisanti