IL CONTAGIO: LE MASCHERINE METTETELE SOLO A CARNEVALE.
COMMENTO ANONIMO ALL’ARTICOLO “LO RIPETO: I VIRUS NON ESISTONO”
Credo anch’io che i virus non esistano. Se fossero esistiti li avrebbero già isolati al microscopio elettronico, invece sono cosi “piccoli” che non si possono vedere!?!?! Però una cosa non mi quadra: come si spiega il contagio della stessa malattia tra 2 persone diverse che vengono a contatto? Deve esserci per forza uno scambio di qualcosa…voi che ne pensate?
RISPOSTA
Bella domanda caro Anonimo, e ora spero di darti un’altrettanto bella risposta.
Abbiamo già detto tante volte cosa proferì l’illustre chimico Pasteur sul letto di morte: “Il terreno è tutto, il microbo è niente”.
Lui, un accanito sostenitore dei virus quali esseri microscopici che passano il tempo a infettare le persone, facendo magari le valige come con l’influenza stagionale, e passando dalla capra, all’anatra, fino all’essere umano, che si rimangia tutto.
Un pentimento all’ultimo secondo per dirla alla Homer Simpson.
Però, almeno, si è reso conto di avere sbagliato, e non è morto nella bugia e nell’inganno come accade giornalmente a un sacco di persone.
Questo cosa significa? Significa che in primis i virus sono semplicemente rifiuti cellulari endogeni, che non sono causa bensì conseguenza della malattia, cioè dello stato di intossicazione interno che non permette quella giornaliera espulsione di questi rifiuti che quindi si accumulano, andando a creare intasamento e quindi malattia.
I batteri sono invece vivi e vegeti, e convivono con noi; anzi, senza di essi saremmo al campo santo da un sacco di tempo.
Intervengono infatti in tantissime operazioni che il nostro corpo porta avanti, a cominciare dalla digestione.
Il problema sorge quando si mangiano i cibi inadatti, e quindi la flora batteria vegetale lascia il posto a quella che si sviluppa in assenza di ossigeno a causa della putredine intestinale causata soprattutto dalle proteine animali.
E quindi anche qui abbiamo una proliferazione incontrollata di batteri che si sviluppano in numero troppo elevato a causa dei rifiuti interni, che loro corrono a mangiare.
Ci danno quindi, anche in questo caso, una mano.
Ma se i rifiuti continuano ad arrivare la loro proliferazione incontrollata diventa pericolosa, e questa è la malattia.
Essi non causano la malattia, essi intervengono come spazzini, e sono le nostre malsane abitudini che sbilanciano la nostra flora batteria, che se si osservano le abitudini alimentari per cui siamo fatti, mantenendo un Ph alcalino, rimane sempre in perfetto equilibrio.
In pratica, dentro di noi ci sono già tutti i germi del mondo!
Torniamo al quesito.
Capita che alcune persone si “ammalino” tutte insieme, magari in famiglia.
E pensano quindi di aver preso l’influenza, quando in realtà febbre, raffreddore, e molti altri sintomi sono semplicemente crisi eliminative in atto, che avvengono contemporaneamente in più individui che fondamentalmente condividono le stesse abitudini alimentari e di vita.
Mettete un vegano crudista in un lazzaretto e vedrete che ne uscirà indenne come una rosa, mi ci gioco lo stipendio a vita.
Capita anche che una persona abbia un rapporto sessuale con un’altra persona che manifesta determinate sintomatologie, e questa le manifesti poi a sua volta.
Tutti a correre a dare la colpa quindi all’innocente rapporto sessuale, e non al fatto che anche l’altro individuo fosse in uno stato ormai di tale intossicazione fisica che quel rapporto sessuale è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
È infatti possibile che il contatto con una persona che presenta una forte carica batterica a causa di una intossicazione interna faccia scaturire in chi lo riceve la stessa sintomatologia, allorquando anche questa persona è in uno stato di intossicazione.
Questo significa che se si è sani, con un terreno lindo e pulito, si può mangiare sul marciapiede e andare a dormire sonni tranquilli.
Quindi, non mangiate dal marciapiede, ma buttate nel cesso quella bistecca che vi servono su di un piatto lindo e pulito.
Grazie per la risposta! Mi sono imbattuto in questo blog per caso e non pensavo di essere preso in considerazione. La risposta è perfettamente logica, ma c'è ancora qualcosa che non mi quadra. Ti faccio una premessa: io e la mia ragazza siamo vegani, anche se ogni tanto ci concediamo qualche strappo alla regola (mai carne!). La mia ragazza “strappa” un po' più di me. Circa un mese fa nel suo ufficio si sono presi tutti una forma influenzale con gli stessi sintomi. Anche la mia ragazza si è ammalata, io no. Come spieghi sintomi uguali per persone eterogenee come quelle di un ufficio, tra cui una (la mia ragazza) che ha un occhio di riguardo in più rispetto agli altri per l'alimentazione? Grazie in anticipo.Nicola