ESSERE VECCHIO NON VUOL DIRE ESSERE UN RUDERE

Ieri parlavo con una persona incontrata per caso a un parco pubblico.
Entrambi eravamo con i nostri cani, e tra una cosa e l’altra mi ha detto: “Il mio altro cane è vissuto tanto, fino a 15 anni, solo che lo abbiamo soppresso perché era cieco, sordo e non camminava più”.
Demoliamo un altro dogma della medicina allopatica e veterinaria: la vecchiaia non è sinonimo di totale decadimento fisico e psichico, di paralitici portati a spasso dalla badante di turno, di vecchietti che camminano mezzi sciancati e intontiti per le nostre città specialmente al mattino.
Questo è quello che ci è stato insegnato, e questo è purtroppo quello che accade.
Viviamo di più, ma viviamo male, ci trasciniamo, sopravviviamo, pensando oltretutto che sia normale! Che sia normale arrivare a 70 anni e aver bisogno di qualcuno che si porti a fare i nostri bisogni.
Via la lobotimizzazione e vediamo le cose per quello che sono.
In natura le creature, dopo il loro ciclo vitale, muoiono: il leone non diventa cieco, sordo, zoppo, semplicemente muore.
Noi siamo nati per spegnerci naturalmente, per morire nel sonno, non fra atroci dolori a causa delle moderne malattie degenerative o mezzi sciancati.
Dobbiamo attuare uno stile di vita che sia consono alla nostra natura.
Quando vediamo un anziano di 90 anni che fa la maratona ci meravigliamo, non capendo che quella dovrebbe essere la regola e non l’eccezione!
Dobbiamo ogni giorno alimentarci con cibi e pensieri che siano consoni alla nostra natura umana, altruista, compassionevole, corretta.
Ogni bistecca ingerita acidifica il nostro sangue, si decompone nell’intestino facendo tramutare i batteri aerobi in anaerobi, provoca stitichezza, ruba risorse importanti al corpo per essere digerita fornendo solo spazzatura in cambio.
Ogni latticino ingerito si attacca come una colla ai nostri villi intestinali, non fornisce, come tutti pensano, quel famoso calcio, di cui il corpo ha bisogno e che ottiene attraverso la frutta, la verdura, cibi compatibili con il nostro sistema digerente.
Siamo ormai tutti degli zombie, assuefatti a quello che vogliono farci credere, incapaci di ragionare con la nostra testa, lobotomizzati in fila al supermercato con il carrello pieno di wusterl, pancetta, latte e salumi e con il nostro immancabile danaos per avere il calcio, il nostro activia perché sono gonfio.
Con i nostri chewingum per mascherare l’odore cadaverico delle nostre digestioni, i fiumi di vino per innaffiare i cadaveri che mangiamo e spegnere l’arsura di un intestino infiammato e malato.
Compriamo le caramelle senza sapere che molte di esse sono fatte con gelatina alimentare, e quindi con il grasso degli animali macellati.
Compriamo tutti gli yogur definiti salutari, senza sapere che il “bifidus acti-regularis” non esiste, ed è una panzanta di cui anche un pollo si renderebbe conto.
Compriamo la carne in scatola, così noi “lobotomizzatintal” possiamo mangiarla in “terrazzental”, senza sapere che contiene carne morta e tonnellate di esaltatori di sapidità e di conservanti, altrimenti, senza, rivelerebbe la sua propria natura con un odore e un aspetto nauseabondi.
Compriamo i formaggi senza sapere che la mucca “è quella della Lola” è perennemente chiusa in un angusto spazio senza socializzazione, senza pascolare, senza potersi creare una gerarchia con gli altri individui, senza poter esprimere se stessa.
Compriamo i formaggi senza sapere che non li consegnano più con il carrettino della “robiola osella”.
Compriamo le merendine della felicissima famiglia del Mulino Bianco senza sapere che sono fondamentalmente fatte da spazzatura: farine raffinate, zucchero bianco, latte e uova.
Compriamo lo zucchero bianco perché “fa bene al cervello” senza sapere che è una delle sostanze più dopanti, tossiche, deleterie per l’organismo mai create dall’essere umano.
E dal supermercato passiamo direttamente nello studio del medico, per poi finire, quando va bene, al camposanto.
Questo è il destino standardizzato di tutti noi, a meno di non svegliarci.
Spinaci, carote, bietole, crescone, patate, cereali integrali, mango, cocco, ciliege, fragole, tarassacco, germogli, banane, datteri: la Natura ci ha fornito di un’infinità di cibi e noi ci perdiamo dietro alla spazzatura.
Che l’Universo abbia pietà di noi.