DISMISSIONE SEROXAT: ANSIA A MILLE

LETTERA

Ciao Pietro,  mi chiamo A. e sono un ragazzo di **** anni.
Per ben 10 anni oramai assumo Seroxat 10mg in seguito ad agorafobia, ansia, attacchi di panico.
In seguito a un tentativo di dismissione durato quasi 8 mesi, goccia a goccia e non seguito dal medico ed a causa della comparsa di sintomi da riduzione a quota 5mg,  mai avuti prima, sono dovuto tornare prima ad un dosaggio superiore e poi per un’ansia durata tre giorni sono tornato al vecchio dosaggio, cioè 10mg. Spero di star meglio.
Ora tu sostieni che una dieta corretta può risolvere alcuni problemi, quindi le domande che ti vorrei fare leggendo il tuo blog sono: 
Con una dieta simile hai guarito i tuoi disturbi ?
Hai fatto degli esami per accettare alcune intolleranze?

Grazie.


RISPOSTA
Ciao A.,
e grazie per aver voluto condividere la tua esperienza.
Posso immaginare il tuo inferno, grazie a chi, al posto di affrontare ed eradicare il tuo problema alla base, sia esso organico, psicologico o entrambi, ha ritenuto molto più semplice giocare al piccolo chimico con il tuo cervello, con i risultati che ora sono davanti a te.
Cosa può fare quindi questo non medico, che non cura nessuno, non fa diagnosi, non prescrive farmaci e ben se ne guarda dal farlo?
Può insegnarti a vedere il corpo umano da un’angolazione totalmente diversa.
Quindi, via la lobotomizzazione, e vediamo finalmente le cose per quello che sono.
La tua ansia, agorafobia e attacchi di panico sono e rimangono un sintomo, un segnale, e come tali vanno trattati: sopprimerli significa semplicemente nascondere un problema, che sarà pronto ad esplodere in maniera più potente non appena gliene sarà data l’occasione.
Gli psicofarmaci agiscono come un coperchio su di una pentola a pressione: bisogna abbassare la fiamma, poiché, non appena si toglie il coperchio, l’acqua uscirà comunque.
Il messaggio rivoluzionario di questo blog scardina e demolisce tutte le teorie farlocche che la psichiatria moderna porta avanti, e che sono causa di morte, disperazione e sofferenza.
Gli psichiatri hanno una sola arma: la prescrizione di farmaci.
E loro stessi, in buona o malafede, omettono di avvertire il malcapitato che li prenderà che 99/100 non smetterà mai di prenderli, diventando a poco a poco una parvenza di essere umano, senza più la voglia/capacità di avere un rapporto sessuale, di incuriosirsi, di emozionarsi, di incazzarsi quando serve.
Uno zombie lobotomizzato che prende la terapia e non fa questioni: questo è quello che diventa un paziente psichiatrico.
Nessuno ti ha avvertito che il Seroxat, antidepressivo della categoria SSRI (selettore della ricaptazione della serotonina) ha come principio attivo la paroxetina, una delle molecole più infernali e difficili da dismettere, come tu stesso hai provato sulla tua pelle.
Per rispondere alla tue domande:
1) Non ho mai avuto disturbi mentali, e se leggi bene il mio blog ti accorgerai che sono un Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri e non un medico (e io dico sempre, ma chi se ne frega di che lavoro uno faccia se quello che ha da dire ha una logica…)
2) Il corpo si riequilibra solo ed esclusivamente attraverso il binomio cibi puliti – pensieri puliti.
Quello che ti dirò io non te lo dirà nessuno psichiatra sulla faccia della Terra.
Ogni qualvolta si ingerisca una sostanza, il corpo umano ha due possibilità:

1) la riconosce come “self” (ad esempio un cibo compatibile con il nostro organismo) e quindi la utilizza, in questo caso per produrre energia, nuovi tessuti etc…
2) la riconosce come “non-self” (ad esempio lo Seroxat) e quindi fa di tutto per espellerla al più presto, utilizzando anche le proprie risorse interne per portare a termine il tutto.
Nel caso degli psicofarmaci, in particolare, i loro principi attivi sono stati studiati per superare la barriera ematoencefalica, e quindi in grado di poter esplicare il proprio effetto direttamente sulle sinapsi cerebrali.
E quindi il nostro sistema immunitario, che cosa fa?
Il corpo è un’entità a sé, intelligente, e capace di adattarsi anche ai peggiori insulti.
Conseguentemente, vista l’interferenza chimica, il corpo va a produrre sostanze che contrastino con gli effetti di quelle chimiche immesse forzosamente, al fine di tornare a una situazione di equilibrio, detta “omeostasi”.
Purtroppo tutto ciò è quasi sempre impossibile, data la potenza delle molecole alla base degli psicofarmaci, e quindi il corpo va avanti in una situazione di continuo disequilibrio.
Quando poi si vanno a sospendere gli psicofarmaci, ecco che compaiono tutta una serie di manifestazioni, siano esse fisiche, psicologiche o entrambe, che gli psichiatri vanno a ricollegare con il riaffioramento della patologia pregressa.
Balle su balle su balle.
Il concetto è molto semplice: le scosse, il vomito, la diarrea, l’ansia a mille, e anche la depressione più nera sono lo sforzo massivo che il corpo umano fa per tornare a una situazione di equilibrio, essendosi innescato anche il meccanismo dell’astinenza.
Lo stesso discorso vale anche quando il vero crollo avviene magari a distanza di un anno.
Il corpo si disintossica infatti a ondate, e capita spessissimo che la “mazzata” arrivi magari dopo un anno, oppure due, dalla dismissione.

Nel caso del Seroxat, specialmente dopo molti anni, è assolutamente probabile che tu vada in fase ansioso-depressiva, e che questa sia accompagnata da sintomi fisici anche intollerabili.

Che passano, man mano che il corpo si disintossica, ma che la società moderna non ha alcuna voglia di ascoltare ed accogliere.

Vediamo, ancora una volta, i peggiori nemici della nostra psiche:
-Carne, pesce e proteine animali: causano putrefazione al livello del colon, che è il nostro secondo cervello e il luogo dove si producono i neurotrasmettitori celebrali. Intestino in putrefazione=depressione.
-Zuccheri raffinati: in primis il famigerato saccarosio (zucchero bianco) da tavola: favorisce picchi glicemici che possono portare falsa euforia e conseguente stato depressivo; sballa la produzione di testosterone nell’uomo e interferisce con la normale produzione ormonale; sottrae preziose sostanze nutritive al corpo umano, in quanto è un alimento morto che necessita di enzimi per essere digerito.
Nessuno sconto a zucchero di canna grezzo e non in quanto si tratta sempre e comunque di alimenti raffinati, morti e sepolti. 
Non pensate che sia innocuo solo perché lo vendono al supermercato: è una sostanza chimica che di naturale non ha nulla, potente, dannosa e catastrofica per chi ne è particolarmente suscettibile.
Bocciati senza riserve anche tutti gli edulcoranti, capeggiati dall’aspartame.
-Metalli pesanti: mercurio, alluminio. Il peggio del peggio. Occhio alle amalgame dentali, che causano una continua e incessante intossicazione all’organismo. Il mercurio è risaputo per creare stati mentali che  possono arrivare alla schizofrenia.
-Bibite gassate: quando ingurgitate una lattina di coca cola non fate altro che bere, assieme ad essa, una quantità di saccarosio impressionante. Lo stesso vale per tutte le altre bibite in lattina.
-Glutine e caseina: i cereali non sono cibo per tutti. Non sono cibo nato per l’Uomo, bensì per i granivori. L’intolleranza al glutine è ormai considerata un’epidemia su scala mondiale, mentre in realtà è la diretta conseguenza della normale reazione del corpo umano all’introduzione di una proteina a esso incompatibile e sconosciuta.
Sono associati al glutine diversi stati mentali: dalla depressione agli stati immotivati di rabbia, fino alla psicosi.
La caseina, veleno pari alle proteine animali, ha in più il difetto di essere un grande allergene e di incollarsi ai villi intestinali e di non permettere quindi la normale assimilazione dei cibi.
La rimozione del glutine e della caseina in bambini con autismo sta dando risultati impressionanti.
-Vaccinazione: i vaccini sono forse il peggior insulto che può essere fatto a un essere umano. Metalli pesanti, DNA umani e animali. Un insieme di porcherie di cui non vale nemmeno la pena ribadire la tossicità.
-Farmaci: moltissimi farmaci agiscono sui recettori nervosi pur non essendo definiti “psicofarmaci”: dagli antistaminici alla pillola per la pressione; dal farmaco contro la tosse a quello per il mal di testa.
-Denti devitalizzati: un dente devitalizzato è un’appendice morta tenuta attaccata al corpo con la forza. È come se volessero tenervi attaccato un dito putrefatto. La proliferazione incontrollata di tipo batterico, dovuta al marciume presente in una zona così delicata come quella del viso-cranio, può drenare le capacità di reazione del sistema immunitario portando stati depressivi anche gravi.
-caffè, sigarette, alcolici, sostanze stupefacenti.

Quindi, rispondendo alla tua terza domanda: nessun test farlocco da fare, dato che nessun animale può essere allergico o intollerante a quello che Madre Natura ha programmato per lui come cibo.
Le mucche non possono essere intolleranti all’erba, o i leoni alla carne.

L’uomo è intollerante a cibi che non sono nati per essere da egli medesimo consumati.

Quindi, l’unica possibilità che tu hai per riequilibrare il corpo è quella di adottare uno stile di vita consono al tuo disegno, e sopportare a denti stretti i sintomi di dismissione, che prima o poi spariranno.

Pietro Bisanti


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