DISMISSIONE CIPRALEX E FORTE RICADUTA… CHE FARE?
LETTERA
Carissimo Sig. Bisanti,
Carissimo Sig. Bisanti,
le riscrivo anzitutto per ringraziarLa di cuore del Suo interessamento. Sto cercando di alimentare la mia figliola con sindrome di Down meglio che posso, perché lei odia da sempre frutta e verdura: piccolissima le venivano continui conati di vomito vedendomi mangiare frutta…!
Ma la mia preoccupazione è per mio figlio, che assume ancora oggi il cipralex: lo vuole togliere, ma abita solo e lontanissimo: come fare? In passato era riuscito a toglierlo, e per alcuni mesi (8 o forse un anno intero) era andato tutto bene, poi un dispiacere fortissimo (la morte di un amico fraterno a causa di un cancro) ed ha dovuto riprenderlo. Non gli ho detto ancora di Lei, ma sto raccogliendo in una cartella tutte le mail, le + significative, aspetto che venga a casa x poter parlargliene e studiare insieme un piano. Intanto ha cambiato alimentazione: latticini e formaggi non ne mangia da anni, ora ha tolto anche la carne e gli zuccheri. Assume miele o succo di agave. Bisogna continuare col pane senza glutine.
Grazie sempre,
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno sig.ra,
e grazie per avermi nuovamente scritto.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi.
Non demorda con sua figlia, ogni giorno un piccolo passo verso frutta e verdura.
Non è semplice cambiare un malsano stile di vita. Purtroppo se da piccolo mi era stata data la possibilità di scegliere tra una banana e una merendina, è normale che avrei optato per quest’ultima.
Ora va fatto il processo inverso, ma ce la si fa eccome, basta volerlo.
Per suo figlio.
Come scrivo nel mio libro, la “botta” da dismissione può arrivare anche a distanza di uno-due anni dopo l’assunzione dell’ultima infinitesimale parte di farmaco.
Suo figlio ha bisogno di voi, e ha bisogno di capire cosa gli succederà nel momento in cui dismetterà.
Per questo, oltre agli articoli del blog, non posso che consigliarle di regalargli il mio libro “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”.
Bene così con l’alimentazione, ma suo figlio, per come è veramente, lo si potrà vedere solo ed esclusivamente quando i farmaci saranno stati dismessi.
Più si va avanti, più sarà difficile e doloroso dismetterli.
Dovete fare una scelta di campo: o si sta dalla “parte” della Psichiatria, e ci si affida a piene mani a pillole e dottori, oppure si sta dalla “parte” della Natura, della Health Science, dell’Igienismo e dell’alimentazione vegana senza glutine tendente al crudismo, e si permette al corpo umano di autoguarirsi, nei tempi e nei modi che Egli riterrà più opportuni.
Nel primo caso si avranno, quando va bene, immediati ma illusori risultati destinati a crollare prima di quanto non si creda. Nel secondo caso, si arriverà lentamente a una vera guarigione, forte e duratura.
Io so da che parte voglio stare. Ora, sta a voi decidere.
Forza e coraggio
Pietro Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.
Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.