COME CI SI DISINTOSSICA DAGLI PSICOFARMACI PASSO DOPO PASSO: QUESTO E’ PER TUTTI VOI

Ricevo ogni giorno sempre più richieste di un “piano d’attacco” per riportare il corpo in salute dopo anni e anni di insulti (psico)farmacologici, e ho quindi deciso di prepararlo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Quindi, ciò che mi accingo a scrivere NON è un consiglio di carattere medico, bensì il “succo” di anni e anni di studi e di esperienze come ricercatore indipendente: in pratica, quello che farei io se mi trovassi in una situazione similare.
Primo concetto: gli psicofarmaci NON vanno mai eliminati “di botto” se non nel caso in cui siano stati presi per periodi di tempo bassi o relativamente bassi. Nella mia esperienza, ho visto persone eliminare di colpo psicofarmaci presi anche per otto mesi senza incorrere in notevoli effetti di dismissione, anche se ognuno è un caso a parte. In generale, consiglio sempre uno scalaggio graduale del 10% al mese (significa che se assumo 10 gocce di Xanax, ne toglierò una al mese: il primo mese ne assumo 9, il secondo 8 etc…). Non è sempre facile “graduare” lo scalaggio di un farmaco, quindi cercate sempre di passare alla versione “a gocce” se disponibile. In caso contrario, munitevi di un bilancino, pesate la compressa, aprite la pastiglia e contate i granuli… insomma, utilizzate l’ingegno. Non serve rigidità totale (anche se si scala del 15% al mese non succede nulla di diverso), ma cercate comunque di essere attenti e costanti.
Secondo concetto: smettiamola di pensare che l’emivita di un farmaco (cioè il tempo che il suddetto rimane nell’organismo prima di essere espulso) sia l’unico fattore da tenere in considerazione per affermare che “non ho più psicofarmaci nel mio corpo”. Gli psicofarmaci, anche se materialmente espulsi, hanno comunque costretto il vostro sistema nervoso a camminare in una modalità anomala e fuori bilanciamento, e riequilibrarsi significa a volte impiegare anni.
Terzo concetto: per stare meglio bisogna prima stare PEGGIO, e a volte MOLTO  PEGGIO. Il corpo si disintossica a ondate, a “crisi”. Le crisi vanno quindi accolte come benevole. Passeranno, ma bisogna imparare a non averne paura. So che è più facile a dirsi che a farsi, ma questo è. L’unico problema che sottolineo è che la dismissione da psicofarmaci può portare a ideazioni suicidiarie e/o omicidiarie. Prestare massima attenzione in questa fase. Specialmente all’inizio non lasciare mai solo chi sta scalando. Continuare a chiedere all’interessato se manifesti o meno pensieri di morte.

Quarto concetto: siamo una macchina fatta di carne e sangue. Smettiamola di pensare che la testa sia una cosa scollegata. La maggior parte dei problemi “mentali” deriva da uno stile di vita orripilante protratto nel tempo, soprattutto vaccinatorio, farmacologico e alimentare. Questo va riequilibrato. Poi, se volete, potrete sdraiarvi sul lettino dello psicologo, ma da LUCIDI. Non serve a nulla fare psicoterapia sotto l’influenza di una droga legale. Provate a chiedere come sta un eroinomane mentre è sotto l’influenza dell’eroina: BENISSIMO!
Quinto concetto: seguendo la strada corretta dell’autoguarigione, i risultati arriveranno, ma non quando lo decidete voi. La calma e la pazienza sono la virtù dei forti.
Questo è il piano alimentare che io seguirei.
DA SUBITO: eliminazione totale senza se e senza ma di sigarette, alcol, zuccheri artificiali, cibi confezionati, conservanti alimentari, bibite gassate, succhi di frutta che non siano freschi e spremuti all’istante. Via inoltre le due proteine alimentari più distruttive per la salute mentale: GLUTINE  e LATTICINI.
DA SUBITO: iniziare la propria giornata, appena svegli, con un bicchierone di acqua calda con all’interno spremuto un limone. Dopo mezz’ora, una spremuta di arancia (non di pompelmo, in quanto può interagire con alcuni tipi di farmaci).
CON GRADUALITA’: eliminazione delle proteine animali restanti (carne e pesce). Sono cibi che non hanno nulla a che vedere con l’alimentazione umana, ma vanno tolti con gradualità in modo da non scatenare una crisi eliminativa troppo forte da gestire, essendoci in concomitanza lo scalaggio dei farmaci. Quindi, nel corso dei primi sei mesi, mangiatene sempre meno, fino all’eliminazione totale.
CON GRADUALITA’: stesso discorso per cereali senza glutine e legumi. Io, alla fine, li ho completamente eliminati dalla mia alimentazione, ma bisogna vedere caso per caso. Alcuni li tollerano a piccole dosi, altri no. Quindi, nessuna deroga al glutine, ma comunque una notevole riduzione anche di quelli senza glutine e dei legumi, da farsi nei primi sei mesi.
CON GRADUALITA’: introduzione del miglior cibo che l’Uomo possa mangiare: la frutta. Digerire la frutta dovrebbe essere la cosa più facile del mondo, ma non lo è se ci si è abbuffati di sushi da una vita… Quindi, sempre LONTANO dai pasti, mangiare frutta nel corso della mattinata e come merenda, cercando di non mischiarne troppe tipologie (massimo 3) e di ascoltare i segnali del proprio corpo.
Quindi, come detto, spremuta al mattino e frutta fino all’ora di pranzo.
Pranzo e cena saranno così:
1) piattone iniziale di verdure CRUDE, a scelta
2) secondo piatto di verdure cotte (anche zucca o patate), con cereali senza glutine o legumi (pasta di riso, gnocchi di patate etc…). Per i primi tempi, come detto, si potrà continuare a mantenere come secondo piatto carne o pesce, puntando però alla loro eliminazione totale nei primi sei mesi.
Sesto concetto: SOLO ed esclusivamente durante questo periodo di assestamento, cercare di bere di più per agevolare il corpo nelle operazioni di disintossicazione. Poi si berrà solo se si avrà lo stimolo.
Settimo concetto: MAI DIGIUNARE durante lo scalaggio dei farmaci.
Ottavo concetto: NON RIEMPIRSI DI VITAMINE o integratori sintetici o naturali che siano. Le sostanze che servono le si assumeranno dal cibo VERO e FRESCO.
Nono concetto: mai mangiare la sera dopo le otto, in rispetto dei cicli circadiani.
Decimo concetto: se si stanno assumendo altri farmaci, oltre agli psicofarmaci, si potrà effettuare lo scalaggio anche di questo/questi ultimi. Ricordare però che prima si scalano gli psicofarmaci, e che va scalato UN FARMACO PER VOLTA, secondo delle linee guida generali. Pazienza, prudenza e attenzione saranno la carta vincente.
Undicesimo concetto: il corpo NON va mai contro se stesso e tende sempre all’autoguarigione, ma dovete mettere in discussione ORA e per SEMPRE le vostre malsane abitudini di vita.
Dodicesimo concetto: evitare di assumere benzodiazepine per rendere le crisi da dismissione meno potenti. L’unica cosa da fare è sopportare, solo così si potrà veramente guarire. Vi diranno che le crisi che passate sono indicative del vostro “bisogno del farmaco”: tutte balle, sono vere e proprie crisi di astinenza da stupefacenti.

Tredicesimo concetto: mantenere ASSOLUTAMENTE basso il livello di grassi assunti (quindi pochissimo olio e frutta secca) al fine di assicurare il corretto funzionamento di tutto il sistema endocrino grazie a un sangue fluido e non viscoso.

Io sono accanto a tutti voi, pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, ma ricordate che la vita è VOSTRA, e sarete voi a soffrire durante le crisi e a gioire per i risultati raggiunti se riuscirete ad essere costanti.
Data fiducia al vostro corpo. Ora e per sempre.
Pietro Bisanti