CITALOPRAM, ELOPRAM, LEVOPRAID, PAROXETINA, CIPRALEX, XANAX: UN FIUME DI FARMACI E L’INFERNO IN TERRA

Ciao Pietro,

consentimi di darti del “tu” poiché leggendo quotidianamente il tuo blog posso 
affermare ad oggi con certezza che mi hai aiutato più di chiunque altro.
Mi chiamo B., abito a ****** e la mia storia è una storia come
tante, non pretendo compassione ne tanto meno cercare una corsia preferenziale 
per farmi compiangere, storia che è cominciata quando avevo 20 anni – oggi ne 
ho 36 – segnata dall’abuso farmacologico psichiatrico indotto dall’ignoranza 
della moderna medicina occidentale che mira a curare il sintomo e non la causa, 
che mira ad ingrassare le pance strabordanti delle multinazionali farmaceutiche 
buone solo a generare malati sempre più gravi e zombie, come tu li chiami, 
incapaci di emozionarsi e di guardare alla vita con gioia e serenità, 
sentimenti per cui l’uomo è stato generato, scevro di sofferenze indotte da 
beceri professorini universitari da quattro soldi.

Ebbi il mio primo attacco di panico all’età di 20 anni. Sappiamo tutti ormai 
come si manifesta: sensazione di costrizione alla gola, sensazione di non 
riuscire a respirare, iperventilazione, tremori e la paura crescente durante 
tutto il giorno di ricadere nell’incubo, insonnia. Mi sono curata da un – ora 
noto – psichiatra milanese che mi prescrisse Seroxat ed in due mesi devo 
confidarti che mi ha risolto il problema. Si, per due mesi.
Dopo circa sette anni gli attacchi di panico sono tornati, ho cambiato 
psichiatra. Uno psichiatra di Como che mi ha consigliato il mio ragazzo di 
allora e da quel momento è cominciato l’incubo. Premetto che sono sempre stata 
contro l’uso degli psicofarmaci ma la mia condizione era talmente invalidante e 
la mia cultura in merito molto limitata pertanto sono finita anch’io nella 
trappola psicofarmaco = cura definitiva.

Sono passati ben CINQUE/SEI ANNI da quando ho cominciato la “cura” cambiandola 
ogni volta perché la mia resistenza al farmaco mi impediva di protrarla nel 
tempo, percui via a qualsiasi tipo di farmaco, dal Citalopram all’Elopram, dal 
Levopraid alla Paroxetina ed infine Cipralex ma, in tutto questo bailamme, lo 
Xanan non mi ha mai abbandonato. 

Ma l’ultimo anno è stato INFERNALE e credimi, la parola INFERNALE è solo un 
eufemismo.
Sono stata tacciata di essere ipocondriaca, ho speso una valanga di soldi 
perché ogni maledetta volta che lamentavo un sintomo VERO ( non inventato, né 
indotto dall’ansia ) lo psichiatra mi rispediva a casa dicendomi che è tutta 
ansia! E’ ansia andare al cesso in diarrea per quasi un anno di fila per ben 
tre/quattro volte al giorno? E’ ansia la depressione indotta dall’abuso di 
XANAX ?? E’ ansia la sensazione di svenimento continuo che avvertivo quando non 
riuscivo nemmeno ad alzare un braccio?? E’ ansia i dolori muscolari lancinanti 
che avvertivo a giorni alterni ?? Ed ancora, è ansia la voglia di gettarmi dal 
balcone, di dormire continuamente, di rifuggere la vita sociale e la paura di 
svegliarmi la mattina desiderando fortemente l’arrivo della sera per non 
pensare?? No Pietro. Io VOGLIO e DEVO ribellarmi a tutto questo schifo che 
circonda questo mondo fatto solo di misera ipocrisia! TU MI HAI AIUTATO. La mia 
storia stava andando a puttane per colpa di quella merda e potrei continuare 
fino all’esasperazione.

Ma ho qualcosa di buono per te, Pietro.
Se non fossi stata una donna caparbia, con un intelletto volto alla ricerca 
della verità, ma la verità quella vera non quella che ti fanno credere tutti i 
giorni, a quest’ora sarei chiusa in una cassa al camposanto. Ho chiuso con gli 
psicofarmaci, ho intrapreso un percorso di disintossicazione da Cipralex a 
Dicembre 2013, ho preso la scatola e l’ho buttata nella spazzatura e da 
Settembre 2013 sto continuando a scalare lo Xanax ( assumevo 60 gocce al giorno 
) ora a tutt’oggi sono arrivata ad assumere 10 gocce e la dismissione non è 
certo facile ma ce la sto facendo, alimentandomi in maniera sana poiché nel 
corso di tutto questo tempo ho avuto problemi gastrointestinali non 
indifferenti ( inoltre scovata intolleranza a Lattosio, Lieviti e Nichel ).
Sto praticando l’agopuntura ( concedimelo perché può non fare effetto ma 
almeno non fa male! Nel mio caso trovo molti benefici ) e sedute dalla 
psicoterapeuta che è il mio angelo custode e tanto, tanto amore da parte di 
amici e parenti.

E voglio concludere dicendoti che ho pianto tanto nel leggere le testimonianze 
di quelle povere madri incastrate in un presente diabolico originato 
dall’incompetenza medica, di quei poveri figli ridotti a cumuli d’ossa, incapaci di 
provare la benché minima emozione. Voglio aiutarti Pietro se posso fare 
qualcosa e desidero che le nostri voci da ora in avanti si moltiplichino fino 
ad espandersi a tal punto da far scomparire tutta la sofferenza inferta al 
genere umano e ..voglio conoscerti, per stringerti la mano, per abbracciarti e 
dirti che stai facendo un lavoro encomiabile che merita tutto il “nostro” 
rispetto. 

Ti lascio il mio numero di cellulare e se vorrai sarà un vero piacere 
incontrarti anche solo per un caffè poiché Seveso è ad uno schiocco di dita da
*****: ********.

Avanti così Pietro, non sei solo.

B.
RISPOSTA
Carissima B.,
un caldissimo abbraccio ti giunga già con questo messaggio.
E lo estendo a tutte le persone che soffrono.
Cosa può fare questo piccolo uomo?
Continuerò a battermi per far sì che più persone possibili possano avere informazioni vere e reali su cosa siano gli psicofarmaci, per poi decidere autonomamente e consapevolmente.
Una testimonianza magnifica come la tua meriterebbe di essere incorniciata e affissa davanti alle psichiatrie pubbliche e private di tutta Italia.

Io la conserverò nel mio cuore durante questo lungo cammino che ho intrapreso.

Sono forte come il granito e so come muovermi, ma so anche che gli attacchi che questo blog e la mia persona ricevono aumenteranno esponenzialmente in relazione alla notorietà e l’interesse che vedo crescere giorno per giorno.

E, senza vergogna, vi dico che ho bisogno di ognuno di Voi.

Non lasciatemi solo.


Pietro Bisanti
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