ARTRITE PSORIASICA: DERMATOLOGO + REUMATOLOGO = TOMBA GIA’ PRONTA

Settimana scorsa mi è capitato di iniziare una chiacchierata con una persona visibilmente dolorante.
Presentava infatti evidenti segni di psoriasi al viso e alle mani (le uniche zone a me visibili), e dopo alcuni minuti siamo entrati in confidenza e mi ha raccontato di soffrire di artrite psoriasica ormai da sempre e di non essere mai riuscita a sconfiggerla definitivamente, trasformatasi di fatto in una “malattia” cronica con cui convive e che cerca di arginare a suon di pastiglioni.
Prima il cortisone, poi tutta una serie di immunosoppressori come la ciclosporina, e alla fine, udite udite, un bel chemioterapico a basso dosaggio.
Spaventoso, semplicemente aberrante.
Anzitutto l’artitrite psoriasica, senza perdersi in grandi paroloni medici che a noi non interessano, è semplicemente una psoriasi con un processo infiammatorio che interessa anche le articolazioni, prevalentemente quelle delle dita, del ginocchio, delle braccia, fino ad arrivare anche alla spina dorsale.
Quindi compaiono sia le manifestazione cutanee che quelle artrosiche.
Per la medicina le cause sono o sconosciute, o genetiche o infettive.
Eh sì…che sfortuna…sono nato con il gene sbagliato e quindi sono destinato a stare male.
Ma perfavore!
Stile di vita? Quello manco per il sogno che viene preso in considerazione…
Alimentazione moderna? Ma per piacere, in ospedale viene osannato il brodino di pollo, o “succo di cadavere” come lo chiamo io.
Via la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.
Qualunque, dico qualunque processo infiammatorio nell’organismo avviene per una legge di causa-effetto: niente avviene per caso.
L’infiammazione non è nemica, anzi è il procedimento principe che il corpo mette in atto al fine di arginare un problema e per ristabilire un decente equilibrio.
L’infiammazione infatti aumenta il calore nei tessuti, fa arrivare più sangue e più sostanze nutritive al fine di riparare il danno subito.
Purtroppo quando le scorie sono troppe e siamo pieni di spazzatura fino al collo, il corpo semplicemente non ce la fa, e si mette in “modalità sopravvivenza”.
Significa che tenta, nonostante tutti gli insulti giornalieri che gli facciamo, di sopravvivere.
Lo stesso avviene nell’atrosi psoriasica: l’infiammazione è consequenziale a un corpo pieno di spazzatura, e a moltissime quantità di acido urico che il corpo immagazzina gioco forza in posti lontani e meno pericolosi come le articolazione, con tutti i problemi che però ne conseguono.
Lo stesso vale per gli sfoghi cutanei presenti nella psoriasi.
Non smetterò mai di dire che la pelle è un organo emuntore al pari dei reni, e che quindi il corpo la utilizza per eliminare sostanze di scarto e veleni quando i reni non ce la fanno più.
Il corpo non va mai contro se stesso, e quindi, paradossalmente, l’infiammazione e le lesioni cutanee nell’artrite psoriasica stanno letteralmente salvando la vita di chi ne soffre.
Al contrario, infatti, ci sarebbe stato un avvelenamento generale dell’organismo se il sistema immunitario non avesse sapientemente utilizzato articolazioni e pelle per stoccare ed espellere quello che dentro non doveva stare.
E l’accoppiata di dottoroni dermatologo+reumatologo che cosa fanno?
Uno prescrive creme a base di cortisone, mentre l’altro farmaci potenti come la ciclosporina.
Come è possibile non capire che bloccare un’infiammazione o un’eruzione cutanea, che come già detto sono processi sintomatologici tendenti alla guarigione, senza capire il perché si siano sviluppati è come tagliare la spia accesa di un cruscotto che segnala un malfunzionamento?
Rispedire dentro quello che deve uscire significa avvelenarsi ancor più in profondità arrivando a cronicizzare un problema che invece va risolto.
La soluzione?
Non sono un medico, non faccio diagnosi, non prescrivo farmaci.
Dico semplicemente quello che farei se accadesse a me: farmaci nel cesso, tirare sciacquone.
Secondo: aria e sole a bizzeffe
Terzo: digiuno depurativo di tre giorni a sola acqua e poi via a un’alimentazione crudista al 100% con prevalenza di centrifugati di frutta e verdura.
Rigorosità totale. Zero cibi cotti. Zero proteine animali. Zero latticini. Zero caffè, cole, thè. Zero zuccheri artificiali. Niente di niente. Solo quello che la Natura ha creato per noi e per la nostra specie.
Tornando alla nostra amica.
Devo ammettere di essermi rattristato nel vedere una persona fisicamente e psicologicamente distrutta, ancora illusa di trovare il rimedio grazie a un chemioterapico a basso dosaggio, dopo anni di inutili cure farmacologiche che l’hanno ancor più devastata.
Ma quando impareranno i medici che sopprimere i sintomi non significa guarire?
Quando impareranno che l’unica guarigione possibile viene realizzata dal nostro sistema immunitario, messo nelle condizioni di operare al meglio?
Quando impareranno che mangiare cibo non nato per noi significa ammalarsi?
La mucca mangia mais e soia mentre dovrebbe mangiare l’erba; il cane mangia crocchette mentre dovrebbe mangiare carne cruda; l’Uomo mangia la carne mentre dovrebbe mangiare frutta e verdura.
Siamo riusciti a rovinare tutto. Complimenti.

NOTA BENE:

Tre anni ininterrotti di impegno e sacrifici hanno portato questo blog a diventare un piccolo faro nella notte per quanto riguarda l’igienismo naturale e l’alimentazione vegana in relazione a tutto quello che concerne il mondo della salute mentale.
Siamo partiti da zero e in tutto questo tempo tante persone hanno finalmente capito come esista un’alternativa ad imbottirsi di sostanze chimiche non meglio identificate, che uccidono il corpo e addormentano l’anima.
Gli psicofarmaci sono e rimangono pillole assassine.
Il libro è finalmente pronto. “ASSASSINI IN PILLOLE: la psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”.
Cosa leggerete? Leggerete tutto quello che nessuno psichiatra vi dirà mai.
Cosa sono veramente gli psicofarmaci, la facilità con cui vengono prescritti, il fallimento totale della psichiatria moderna.
E ancora…il lato oscuro degli psicofarmaci, che trasformano persone comuni in stupratori, assassini di se stesse e degli altri.
E ancora…le alternative “non violente”, legate allo stile di vita e alimentare, per arrivare a risolvere un problema e non a mascherarlo.
E ancora…lo stretto legame tra ciò che mangiamo e come ci sentiamo, anche a livello mentale.
Tutto questo visto da un operatore di polizia, che da 20 anni osserva con i propri occhi lo sfacelo che la psichiatria moderna ha portato e tuttora porta nella vita delle persone.
Senza dimenticare la dismissione dai farmaci, per molte persone l’inferno sceso in terra, e la psichiatria negli anziani. C’è tanto, tanto da leggere.
Questo blog continuerà la sua opera pienamente gratuita di supporto a tutti quelli che ne avranno bisogno.
Acquistare il libro deve quindi essere una scelta personale e consapevole, sapendo però che ogni copia venduta significherà aiutare questo piccolo uomo in quest’opera informativa senza precedenti.
E chiunque assuma psicofarmaci, attraverso la sua lettura potrà finalmente capire che esiste una via alternativa alla lobotomizzazione perenne.
Il libro uscirà in due versioni: Ebook (al prezzo di 8 Euro) e cartacea (al prezzo di 16 Euro).
Nessuna casa editrice. Tutto in self-publishing.
Chiunque sia interessato, può scrivere a pbisant@hotmail.com e vi verranno fornite le coordinate bancarie per il pagamento.
La data finale di uscita è il 30 giugno 2014: chi ha scelto la versione cartacea, la riceverà all’indirizzo evidenziato; chi ha scelto quella su ebook, riceverà link e autorizzazione al download.
Ringrazio tutte le persone che continuano a scrivermi e a starmi vicino.
Questo è solo l’inizio e vi prego di divulgare il più possibile.
Con l’aiuto di tutti so che arriveremo molto, molto lontano.
Grazie di cuore

Pietro Bisanti