ANTIDEPRESSIVI “A BASSO DOSAGGIO”: SIAMO IN TEMPO DI SALDI

Gli antidepressivi nascono come categoria di farmaci utilizzati per combattere diverse manifestazioni di tipo psichiatrico, quali la depressione, gli attacchi di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo e chi più ne ha più ne metta.
Senza voler ripetere nuovamente l’opinione che viene continuamente espressa in questo blog nei confronti di tali molecole, voglio mettervi in guardia riguardo a un “tranello” utilizzato da molti medici, in particolare dai neurologi.
Come dico sempre, non sono un medico, non curo nessuno, non prescrivo nulla e ben me ne guardo dal farlo.
Credo fermamente nel potere autoguaritivo del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Gli antidepressivi stanno trovando un ulteriore grande spazio di utilizzo ogniqualvolta ci sia un dolore fisico da contrastare.
Ecco quindi che durante una visita neurologica a seguito di un colpo di frusta che ha provocato una contrattura muscolare dolorosa, il neurologo di turno “invita” l’ignaro paziente ad assumere un antidepressivo (solitamente della categoria SSRI o SNRI) a “basso dosaggio” al fine di contrastare il dolore.
E mi sorge quindi una domanda….che diavolo significa a “basso dosaggio”?
“Basso” rispetto a cosa? Rispetto alla dose che darei a un depresso o una persona sofferente di un disturbo ossessivo-compulsivo?
L’ignaro paziente è stato reso edotto che assumerà una molecola che interagirà con le sue sinapsi cerebrali, indipendentemente dal fatto che sia “a basso dosaggio”?
L’ignaro paziente è stato reso edotto che tali molecole, anche a “basso dosaggio”, potranno incidere fortemente sulla sua vita sessuale?
L’ignaro paziente è stato reso edotto che tali molecole, anche a “basso dosaggio”, causano assuefazione e crisi di dismissione?
L’ignaro paziente è stato reso edotto che tali molecole, anche a “basso dosaggio”, possono portarlo ad avere pensieri suicidiari e/o omicidiari, e persino a metterli in pratica?
Praticamente vai a farti curare un colpo di frusta e torni a casa e stermini la tua famiglia…
Sembra surreale, ma in realtà è una evenienza tutt’altro che rara…
Circa cinque, sei anni fa, andai da un neurologo per un colpo di frusta, meramente per fini assicurativi.
Il “luminare”, dopo cinque minuti di visita, mi disse: “Lei è molto contratto, le prescrivo un farmaco”.
“Che cosa è dottore?”, risposi.
“Un antidepressivo, ma a basso dosaggio non si preoccupi”.
“Invece mi preoccupo dottore, perché essendo un maresciallo dei Carabinieri, assumendo tali molecole potrebbero togliermi la possibilità di detenere la mia pistola d’ordinanza”.
Risultato: figuraccia terrificante, tante scuse e cestinamento immediato della prescrizione che aveva scritto.
Informatevi sempre: è la vostra unica salvezza contro un mondo che ci vuole sempre di più malati e dipendenti dalle pillole, qualunque esse siano.
Pietro Bisanti
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